ANALISI SUL COLPO DI STATO IN HONDURAS

 


Una vera "Gioia"

 

per Micheletti

 

 

8 luglio '09 - A.Riccio www.giannimina-latinoamerica.it/visualizzaTaccuino.php?idtaccuino=52

 

 

Tanto per far capire bene quali sono le sue intenzioni e di che panni veste, il presidente golpista dell’HondurasBilly Fernando Joya Améndola , Roberto Micheletti, ha nominato come ministro assessore del suo governo illegittimo Billy Joya (Gioia), membro dello squadrone della morte B 3-16 dal 1984 al 1991 con lo pseudonimo di “Licenciado Arreola”, nonché fondatore dello Squadrone repressivo “Lince”, a sua volta parte del famigerato gruppo “Cobras”.

Nel curriculum di Billy Joya , che è stato cadetto della scuola militare Francisco Morazán di Tegucigalpa, c’è una borsa di studio nel Cile di Pinochet, e un incarico di coordinatore con gli istruttori argentini del generale Suárez Manson, uno dei grandi repressori di quel paese. E’ accusato di aver sequestrato e torturato sei studenti e di aver diretto al meno sedici operazioni repressive con decine di persone morte o torturate nelle colonie La Campaña, La Matamoros, la San Francisco, la Florencia Sur, la Aurora, ed altre.

E’ accusato di aver fatto irruzione nella casa del sostituto procuratore della Repubblica e di aver sequestrato sei studenti lì riuniti (fra cui due figlie del magistrato) con l’accusa di possesso di armi, anche se nella casa furono trovati solo libri e appunti. Rifugiatosi clandestinamente in Spagna, Joya ha vissuto lì come clandestino insegnando catechismo nel Collegio San José de los Sagrados Corazones di Siviglia, ma l’avvocato spagnolo Enrique Santiago, specialista in Diritto Internazionale Umanitario, lo ha denunciato nel 1998 per conto di Milton Jiménez Puerto, in base all’art. 5.2 della Convenzione Internazionale contro la Tortura. Ma anche a Tegucigalpa Joya era stato formalmente accusato dei delitti di tortura e di detenzione illegale e nell’ottobre del 1995 un giudice aveva emesso un mandato di cattura.

Per questo Joya aveva chiesto asilo politico in Spagna, che non solo gli era stato negato ma che aveva determinato un decreto di espulsione in 15 giorni. Grazie al ricorso del suo avvocato, il decreto di espulsione restò congelato. Sembra che per Micheletti questo curriculum sia proprio adatto per i suoi sfacciati propositi reazionari.