Incontro Iberoamericano di

fronte alla crisi mondiale

 

23 novembre '09 - www.granma.cu (AIN)

 

 

Quando, tra il 29 novembre e il primo dicembre, gli alti firmatari delle nazioni ibero-americane si riuniranno per la decima occasione, questa volta in Portogallo, sarà inevitabile che l’agenda della riunione non prescinda il tema di dibattito eletto, quello dell’innovazione e della conoscenza.

 

È che una cosa è la proiezione, ed altra è la realtà. Ovviamente, il panorama globale, ed in particolare delle nazioni convocate nella località di Estoril, nei paraggi di Lisbona, presenta argomenti fondamentali ed enormi rischi che non possono restare fuori dal foro.

 

Si tratta di una crisi mondiale che danneggia tanto il Portogallo quanto la Spagna, per quanto riguarda la Vecchia Europa, mentre fa stragi nel cosiddetto Nuovo Mondo, nel quale i mali già presenti si trasformano in plaghe più complesse e terribili.

 

Non ci si può dimenticare che nel 1991, quando si organizzò il Primo Incontro Ibero-americano, a Guagalajara, Messico, il neoliberalismo rappresentava per molti dei presenti, il paradigma nella sfera economica, forse, senza che neppure si sospettasse il suo aspetto ambiguo, lo sfruttamento moltiplicato, ed i futuri disastri.

 

Adesso è evidente che l’idillico modello risultò in un’enorme frode, e coloro i quali dall’opulente nord accudirono un simile mostro, non fecero altro se non costruire le basi per il disastro di massa attuale.

 

Ma la questione è che in America Latina l’azione di ingerenza del grande promotore del nord non cessa. L’Incontro di Estoril, non potrà prescindere, per etica e senso di responsabilità, da episodi tanto allarmanti come il golpe fascista in Honduras ed il suo prolungamento contro ogni norma internazionale e contro la stessa volontà popolare interna.

 

E neppure l’appoggio per nulla occultato dei settori reazionari degli Stati Uniti a tale violazione delle più elementari norme legali e democratiche.

 

I Presidenti non potranno rimanere zitti di fronte all’apertura di sette nuove basi militari statunitensi in Colombia, virtuale annessione di questo paese, la cui oligarchia ha assunto il ruolo di punta in Washington contro i suoi fratelli regionali.

 

L’Incontro dovrà, inoltre, far riferimento al prolungamento del blocco economico statunitense contro Cuba, paese presente in tutte le riunioni ibero-americane, fin dalla nascita del sistema, e, qualche anno fa, sede di uno dei suoi appuntamenti.

 

Cosicché, insieme ai tradizionali temi che vengono accordati previamente tra le nazioni del sud di questo emisfero ed i suoi due fondamentali rami europei, si dovrà creare un necessario spazio per l’analisi delle congiunture che si sono imposte ai nostri popoli.

 

Non si può occultare che, a causa dell’aggressività “gringo” e di destra, si mettono a rischio, tra le altre cose, le sane intenzioni di lavoro pacifico e collaborazione creativa tra tutti i convocati all’appuntamento in Portogallo.