Hugo Chávez ha inviato un

saluto al popolo  cubano

5 gennaio '09 - www.granma.cu

 

Compagno Raúl Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba.

 

Caro fratello  Raúl: Compagno Raúl, a nome del mio Popolo, e interpretando i suoi sentimenti più profondi, ricevi i più fraterni auguri per questi cinquant’anni che oggi celebra la Rivoluzione cubana assieme al mondo intero, ravvivando il più puro e genuino fervore rivoluzionario e socialista, martiano e bolivariano.

 

Compagno e fratello: in un giorno come oggi, all’inizio di un anno nuovo, si concretizzava la sintesi storica d’una Rivoluzione iniziata in Oriente il 10 ottobre del 1868, guidata da Carlos Manuel de Céspedes, il primo uomo che gridò “Viva Cuba Libera”!

 

Tu lo hai detto e il tempo lo ha confermato: il Popolo cubano è preparato per resistere un altro mezzo secolo e di fronte a queste parole io non posso far altro che esprimere la mia ammirazione e la piena disposizione del governo bolivariano e del Popolo venezuelano, di continuare ad accompagnarvi in questa dura battaglia che è divenuta un esempio di speranza. Mezzo secolo di costruzione di una Repubblica socialista basata in quello che Martì ha chiamato la dignità piena dell’uomo.

 

Di questa dignità martiana ha dato un’indiscutibile dimostrazione il popolo cubano, confermando che è possibile vivere con dignità e in dignità; che si può aspirare ad un’esistenza decorosa, come ha segnalato il nostro Fidel nella sua memorabile autodifesa “La storia mia assolverà”.

 

Basta rivedere la storia di questi ultimi tempi e incontreremo un ampio memoriale di aggressioni, fortunatamente frustrate e affrontate con coraggio dagli uomini che hanno in sè l’onore di mille uomini, come disse  quel grande di Nuestra America che fu José Martí.

 

Diceva Simón Bolívar: “La libertà del nuovo mondo, è la speranza dell’universo”. E mi compiaccio con il Popolo cubani che è stato uno dei principali continuatori di questa bella eredità, concretizzandola nella sua dimensione storica nel presente.

 

Ricordo le parole illuminatrici di José Martí nel suo discorso presso la Sociedad Libertaria Hispanoamericana, nel 1893: “ Ed è così che sta Bolívar nel cielo d’America, vigilante e accigliato, seduto sempre sulla rocca della creazione, con un Inca a lato e il fascio di bandiere ai piedi. Lui sta così, con gli stivali da campagna, perchè quel che lui non ha fatto, va fatto ancora oggi, perchè Bolívar ha molto da fare in America, ancora”!

 

Erano le parole di un visionario che seppe comprendere a tempo che l’indipendenza di Nuestra America veniva sanguinante da prima e non proveniva che da se stessa.

 

Durante la tua prima visita in Venezuela, come Presidente di Cuba, ho confermato che la speranza è il destino comune dei nostri Popoli, che Venezuela è Cuba, che Cuba è Venezuela, e che rendere degne le condizioni di vita di un Popolo è il gran legato della tua amata Patria, è l’eredita della Rivoluzione Madre, come chiamo e sento la Rivoluzione cubana.

 

Poi, nello storico Vertice dell’America Latina e dei Caraibi, a Salvador de Bahía, abbiamo confermato che questo destino comune e è sarà sempre una semina condivisa.  

 

Tu  lo hai detto con una chiarezza assoluta che non solo siamo stati capaci di riunire i capi di Stato della nostra regione in un Foro di nobili e giuste pretese, ma abbiamo anche marcato un atteggiamento continentale, elevando da ognuno dei nostri governi una voce solidale e favore di Cuba, attraverso la Dichiarazione Speciale  del Vertice, nella quale reclamiamo l’interruzione di questa infamia imperiale, materializzata nel blocco economico.

 

Ti chiedo di trasmettere al fraterno Popolo di Cuba le mie parole di ringraziamento e ammirazione, con il sentimento di solidarietà e fraternità del Popolo del Venezuela.

 

Hasta la Victoria Siempre!

 

Patria, Socialismo o Muerte!

 

Venceremos!