Gino Donè Paro: eroe italo-cubano

A Fidel, fidelidad!”, disse Gino abbracciando Fidel dopo 40 anni di lontananza • Era nato il 18 maggio del 1924 vicino a Venezia

 

16 maggio '09 -  G.Ginestri www.granma.cu

 

A Cuba, nell'archivio storico delle FAR (Forze Armate Rivoluzionarie) c'è un dossier su Gino Donè Paro, l'unico europeo partecipante al "Desembarco del Granma" del 1956. Di due anni più vecchio di Fidel Castro, Gino è nato da genitori braccianti il 18 maggio 1924 a Monastier di Treviso, vicino a Venezia. Dopo le scuole va nei militari, e l' 8 settembre 1943 è a Pola. Torna a casa e diventa partigiano con la Missione Nelson e con il Comandante Guido, un ingegnere milanese italo-americano operante nell'area della laguna veneziana. Gino a fine guerra riceve un encomio dal Generale Alexander, e poi emigra a Cuba passando dal Canada. Nel 1951 lavora all' Avana come carpentiere nella grande Plaza Civica : l'attuale Plaza de la Revoluciòn.

 

Nel 1952 Gino si fidanza con Olga Norma Turino Guerra, giovane rivoluzionaria di ricca famiglia cubana, abitante nella città coloniale di Trinidad, amica di Aleida March di Santa Clara, futura 2.a moglie del Che.

 

Con esse due anni dopo Gino entrerà nel "Movimento 26 Luglio", chiamato con la sigla "M-26-7", dalla data dell'assalto dei castristi (26 Luglio 1953) a caserme di Bayamo e Santiago de Cuba. Nel 1954 Gino si sposa. Poi nel 1955 e nel 1956, diventato tesoriere del "M-26-7" di Santa Clara, viene incaricato dal dirigente Faustino Perez di portare dollari in Messico, dove lo attende Fidel che deve comperare il battello Granma. Gino diventa molto amico del medico asmatico Ernesto Che Guevara, il quale gli confida che se non avesse incontrato Fidel egli sarebbe emigrato in Italia per specializzarsi in "anti-asma" all'Università di Bologna. Gino diventa amico anche di Fidel e di Raul e, in quanto ex partigiano, collabora agli addestramenti militari. Quindi il 25 novembre 1956 egli parte dal porto messicano di Tuxpan tra gli 82 patrioti del battello Granma. A bordo il suo grado è quello di Tenente del Terzo Plotone comandato dal Capitano Raúl, fratello di Fidel. Gli 82 sul Granma erano: 78 cubani, più un argentino (Che), più un messicano (Alfonso), più un domenicano (Ramon), più Gino (detto El Italiano). Sul passaporto italiano c'è scritto Gino Donè, ma all'anagrafe cubana, quando si è sposato, è stato registrato col nome di Gino Donè Paro, cioè anche con il cognome materno.

 

Dopo lo sbarco del 2 dicembre 1956, ai piedi della Sierra Maestra, e dopo il massacro di Alegria de Pio (dove circa la metà degli 82 vengono catturati e assassinati dai batistiani) Gino torna a Santa Clara, dove durante le festività natalizie partecipa ad alcune azioni di sabotaggio assieme alla guerrigliera Aleida March. Ma nel gennaio 1957 riceve l' ordine dal "M-26-7" di andare all' estero salpando con una barca da Trinidad.

 

Fuori Cuba, e poi a Cuba, addestra militarmente vari giovani che vogliono combattere con i patrioti castristi. Dopo mezzo secolo da allora Gino ha rilasciato un'intervista a Liberazione, pubblicata il 5 ottobre 2006, dove ha detto che: "Dal Desembarco in poi, noi superstiti abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, chi in una forma e chi in un'altra. Io che ero straniero ero il più indicato per starmene lontano e fare ciò che nella Sierra non avrei potuto fare. C'era bisogno di addestramenti, collegamenti, informazioni, notizie, soldi, armi, e di molte altre cose ancora. Così, chi con armi e chi senza armi ha fatto quello che doveva fare. E anch'io"... Nel maggio 1996, alla Fiera Turistica di Varadero, a Cuba, il Comandante Jesús Montané Oropésa, "moncadista-granmista" assistente di Fidel, durante una breve intervista con Gianfranco Ginestri, disse di lui: "Gino era il più adulto, il più serio, il più disciplinato; e dopo la vittoria non ha mai cercato privilegi; e ogni tanto ci telefoniamo". L'ultima volta che Gino è andato a trovare Montanè a Cuba è stato alla vigilia 40° del Desembarco, per un mese, nel nov-dic. 1995... Poi Montanè è morto nel 1999.

 

Nel 2003, senza figli e vedovo due volte: della cubana Norma e della portoricana Atonia, Gino è andato a vivere a San Donà, in provincia di Venezia, dove vivono le nipoti, figlie di fratelli e sorelle.

 

All'Avana è in contatto con il suo amico granmista Arsenio Garcia Davila, col quale è andato alla sfilata del 1° Maggio 2004 (dov'è stato decorato): poi il 18 maggio è tornato a Venezia dov'è stato festeggiato il suo 80° compleanno dai Circoli Italia-Cuba del Veneto, da diverse organizzazioni amiche di Cuba, e dall'ANPI.

 

Per il suo 81° compleanno, nel 2005, è stato ospite a Firenze della Fondazione Ernesto Guevara. Per il suo 82°, nel 2006, a Bologna è diventato socio onorario del locale circolo Associazione Italia Cuba.

 

Nel 2006 si è recato tre volte a Cuba, per partecipare a tre celebrazioni del 50° del Desembarco del Granma, e per incontrare Fidel alla vigilia del suo ricovero in ospedale.

 

Nel 2006 hanno scritto paginoni su Gino, Liberazione del 5 ottobre, e Repubblica e L'Unità del 2 dicembre.

 

IL 27 gennaio 2007 lo Specchio gli ha dedicato 4 pagine. Nella primavera 2007 in Italia e a Cuba sono uscite due pellicole su Gino e sulla spedizione dei granmisti. Il 23 marzo 2007, quella diretta da Enrico Coletti e promossa dall'Istituto Luce di Roma, ha debuttato al Tiburon Film Festival di San Francisco (USA) col titolo "A secret life with Fidel" (Una vita segreta con Fidel), della durata di un'ora e mezza; ma in Italia, dopo un anno, il titolo è stato mutato in "Un Italiano per Fidel": proiettato a Roma ai primi di febbraio 2008.

 

Il 17 maggio 2007, l'altra pellicola, della durata di un'ora, e intitolata"Cuba Libre", aveva debuttato a Roma a cura dell'Ambasciata Cubana, della Associazione Italia-Cuba, e del regista Liborio L'Abbate. Quest'ultimo film è una coproduzione italo-cubana, tra Porporato di Torino e Mundo Latino dell'Avana... Il 18 maggio 2007 Gino ha festeggiato il suo 83° compleanno a Roma.

 

Gino e' morto la sera del 22 marzo 2008,in un ospedale della provincia di Venezia, due mesi prima del suo 84° compleanno.

Gino è stato cremato al cimitero di Spinea Veneziana.

 

Il suo funerale pubblico, svoltosi il 27 marzo 2008 non è stato triste, è stata una festa di addio a Gino (che ha raggiunto il Che) con canti partigiani e brindisi con rum, con la partecipazione di 200 compagni) e con 4 corone di rose rosse inviate da Fidel, Raul, dai Granmisti e dalla Ambasciata Cubana.

 

Le ceneri di Gino sono state consegnate alla nipote Silvana Carnio.

 

Però a Cuba vi sono amici di GINO che hanno chiesto che le ceneri vadano a CUBA, per essere messe nella tomba dei GRANMISTI, nel cimitero monumentale Cristoforo Colombo, (sul tema vedasi articolo di Giovanni Cagnassi sulla NUOVA VENEZIA del 13 aprile 2008).

 

Ulteriori notizie su Gino, scritte da "Gin" Ginestri, sono sul N° 5-2003, alle pagine 312, 313, 314, della rivista "Che Guevara", della Fondazione Che Guevara, edita dall' Editore Roberto Massari... Altre notizie sono sul n. 6-2004 della rivista "Moncada" dell' Associazione Italia-Cuba, alle pag. 8 e 9... Altre info presso il Circolo "Italia-Cuba" di Venezia: Tel. e Fax. 041.241.48.15.

 

Nel gennaio 2006, all'Avana, le Edizioni del Consiglio di Stato hanno edito il doppio volume “La palabra empeñada”, edito in Cuba, con interviste a granmisti e altri cubani. Nel libro si parla ampiamente di Gino Donè Paro, l’italiano.

 

Nel maggio 2007, a Milano, Bompiani Editore pubblica il libro della moglie cubana di Che Guevara, Aleida March, dal titolo “Evocación” in cui alle pagine 32-33 si parla di Gino.

 

Nell' ottobre 2007, a Bologna, Red Ronnie ha edito il DVD n. 27 su Che Guevara, con una lunga intervista video a Gino Donè Paro a casa sua, a San Donà.

 

Due film su Gino: Nella primavera 2007 in Italia e a Cuba sono uscite due pellicole su Gino e sulla spedizione dei granmisti.

 

Il 23 marzo 2007, quella diretta da Enrico Coletti e promossa dall'Istituto Luce di Roma, ha debuttato al Tiburon Film Festival di San Francisco (Usa) col titolo "A secret life with Fidel" (Una vita segreta con Fidel), della durata di un'ora e mezza; (ma in Italia, dopo un anno, il titolo è stato mutato in "Un Italiano per Fidel": proiettato a Roma ai primi di febbraio 2008).

 

Il 17 maggio 2007, l'altra pellicola, della durata di un'ora, e intitolata"Cuba Libre", aveva debuttato a Roma a cura dell'Ambasciata Cubana, della Associazione Italia-Cuba, e del regista Liborio L'Abbate.

 

Quest'ultimo film è una coproduzione italo-cubana, tra Porporato di Torino e Mundo Latino dell'Avana. (Info presso Italia-Cuba di Venezia, tel.041.277.13.44).

 

C'è una ampia biografia svizzera di Gino sul sito :

www.vacances-sejour.ch/cuba/granma/index.html