Il continuo ricambio 

 

4 novembre 2009 - René Pérez Valdés   www.granma.cu

 

Gli scrittori Adys Cupull e Froilán González, hanno sostenuto un interessante incontro con gli studenti della Scuola Nazionale degli Istruttori d’Arte “Eduardo García Delgado”, situata nel Municipio Boyeros della capitale cubana, per ricordare i combattenti che nell’ottobre del 1967 diedero la loro vita per la vera indipendenza dell’America Latina.

 

I due scrittori e storiografi hanno reso omaggio ai guerriglieri René Martínez Tamayo, Orlando Pantoja Tamayo, Aniceto Reinaga Gordillo e Alberto Fernández Montes de Oca, morti  in combattimento l’8 ottobre.

 

Nell’incontro, Froilán ha parlato della sua recente visita a Vallegrande e a La Higuera, dove il  9 ottobre furono assassinati oltre al Guerrigliero Eroico, il boliviano, Simeón Cuba Sanabria e il peruviano Juan Pablo Chang Navarro.

 

Inoltre ha sottolineato la grandezza della Rivoluzione cubana, quando hanno trascorso alcune giornate con un distaccamento di medici cubani, a Vallegrande, Pucará e La Higuera, e la sorpresa d’incontrare una dottoressa cubana che lavora nello storico luogo dove assassinarono il Che, e che, molto emozionata ha confessato d’essere la figlia di uno di quei bambini che furono alunni di Adys Cupull nella piccola scuola di El Cobrero, tra le montagne di  Guisa della provincia Granma.

 

Adys ha dichiarato che gli internazionalisti cubani sono ispirati dai valori e dai sacrifici di quegli uomini e quelle donne che hanno versato il loro sangue generoso nelle terre della Bolivia e che  oggi  portano la salute e la conoscenza per altre terre del mondo. 

 

Nell’occasione è stato proiettato il documentario “Le impronte del Che a Madrid”, basato sulla testimonianza  di spagnoli e cubani che accompagnarono il Che nel suo percorso verso El Cairo, nella sua prima visita alla capitale spagnola, nel 1959.

 

L’opera è frutto del lavoro congiunto di messicani, spagnoli e cubani, che hanno realizzato interviste, filmati, raccolto dati, fotografie, e  che hanno apportato parte importante della musica.

 

La realizzazione  e l’edizione sono dei cubani Leandro Yurko e Liván González Cupull. Nel documentario si apprezza  la musica dei messicani René Zihno ed Ernesto Canek Ortiz Aldama, che hanno realizzato una bellissima strumentazione  della nota canzone di Silvio Rodríguez, Rabo de Nube.

 

La “Guajira Guantanamera” di Joseíto Fernández, elaborata da Leandro Yurko e Carlos Ruíz, accompagna le poesie di León Felipe e Marcos Ana.

 

Il documentario termina con il “Mantón de Manila”, degli autori De la Vega e Bretón, quando in una marcia di solidarietà gli amici di Cuba a  Madrid, reclamano la pronta liberazione dei Cinque  Patrioti cubani reclusi  ingiustamente nelle prigioni degli Stati Uniti  ed hanno reso omaggio ai 50 anni dal trionfo della Rivoluzione Cubana.

 

Froilán ha segnalato il lavoro realizzato dal giovane spagnolo Mario Lavirgen Baena, che ha localizzato e intervistato il fotografo César Lucas, che aveva accompagnato il Che in quel primo viaggio a Madrid, ed ha ringraziato la solidarietà degli spagnoli che hanno contribuito in maniera speciale alla realizzazione del documentario. Tra loro Asunción Valera, Elena Sánchez, Sagrario Losada, Antonio Gimeno, Paco Barrera, Eva Domínguez, Antonio Ares e altri

 

Inoltre ha ringraziato per l’appoggio del Canale Educativo della Televisione Cubana, del Lavoro comunitario della UNEAC e la Cubana de Aviación, a cui il documentario rende omaggio nel suo 80º anniversario.

 

I due noti scrittori hanno poi consegnato un importante donazione di libri per la biblioteca della prestigiosa istituzione.

 

L’incontro non è terminato, perchè è stata seminata una parte della storia che lega gli spagnoli e i messicani solidali con la Rivoluzione cubana.