Juanes rende omaggio ai
cubani con una canzone

 

 

21 settembre '09 - Maylín Vidal www.granma.cu (PL)

 

 

Il cantautore colombiano Juanes ha detto  d’aver composto un tema

Miguel Bosé ha elogiato il
sistema di salute cubano

La registrazione in un video

 

1.10.09

 

Nel Telegiornale del 29 settembre, il canale 41 di Miami ha trasmesso  un video nel quale appare il cantante spagnolo Miguel Bosé che elogia il sistema di salute cubano.

Il dialogo si è svolto prima dello storico concerto del 20 settembre a L’Avana, in Piazza della  Rivoluzione e nel video si vede Bosé che chiacchiera con un giornalista della televisione  La Sexta, che aveva portato nell’Isola un pacchetto di medicinali, inviato da Jorge Moragas, segretario degli Esteri del Partito Popolare della Spagna.

“Ci sono indici di povertà più alti negli Stati Uniti che in Cuba, ha commentato Miguel Bosé come si sente nella registrazione, ed ha aggiunto, “Tieni queste medicine per quando vai negli USA, che là mancano più che qui!”.

dedicato a Cuba, che s’intitola Cubano soy, ed è un omaggio alle famiglie cubane qui e all’estero, dal punto di vista di un colombiano che vive in Miami, ha spiegato.

 

"L’idea mi è venuta durante la mia prima visita nell’Isola, in un cammino iniziato il 24 giugno scorso. In Colombia, il mio paese, questa settimana si festeggia il Giorno dell’Amore e dell’Amicizia. Io credo che questi festeggiamenti dovrebbero essere quotidiani e tutto quello che è pace, amore e amicizia dev’essere il benvenuto".

 

"Si prevede una partecipazione di almeno 500000 persone al concerto Pace senza Frontiere in Plaza de la Revolución, e credo che avrà un impatto positivo in Cuba e in tutta la regione. Vedo Cuba con moltissima speranza: stiamo cambiando tutti e questa domenica celebreremo una festa", ha detto ancora Juanes.

 

L’artista, felice di stare nell’Isola, ha affermato che grazie alla sua famiglia e ai suoi figli, ha scoperto cos’è il vero amore e che sognare è molto importante nella vita; se uno non sogna è come un uomo morto.

 

Olga Tañón ha aperto a tutto il concerto

Pace senza Frontiere

 

La carismatica e bravissima portoricana Olga Tañón, nota come la donna di Fuoco, dal titolo di uno dei suoi dischi, ha aperto il 2º concerto Pace senza Frontiere, che è già un mito nella storia musicale di Cuba e dell’America Latina.

 

La regina del merengue ha elettrificato il pubblico con la sua energia e la sua versatilità – canta ballate, salsa, bachata... - e i fans hanno risposto con un incredibile entusiasmo.

 

La Tañon ha contagiato decine di migliaia di cubani, soprattutto giovani, che hanno cantato e ballato nella Plaza de la Revolución sotto "el sol del Caribe".

 

La stella di Puerto Rico ha cantato nonostante una noiosa laringite, con molto sentimento sei canzoni e una dedicata alla bella Cuba che non dimenticherò mai. Olga Tañon ha conquistato il mondo del disco e dello spettacolo nel 1992, quando vinse un Premio Grammy per il miglior album di merengue, e nel 1992 fu nuovamente premiata.

 

Ha ottenuto un doppio disco di platino con Mujeres de fuego, nel 1993; nel 2001 con la produzione dal vivo "Olga viva, viva Olga", ha vinto un altro Grammy ed è stata la seconda portoricana, quasi 30 anni dopo Rita Moreno. 

 

Paesaggi di pace

dopo la battaglia

 

 

Pedro de la Hoz / Foto: Alberto Borrego, Juvenal Balán e AIN

 

 

Cuba ha cantato con Juanes, e Juanes ha cantato con Cuba.

 

"Faccia male a chi sente male", ha detto sinceramente Juan Formell, fondatore e direttore di Los Van Van.

 

Un milione di persone, quasi tutte vestite di bianco, hanno partecipato a questo bellissimo incontro per la Pace in Plaza de la Revolución José Martí, per più di cinque ore, in una domenica ardente, in cui gli impressionati artisti convocati dal cantautore colombiano hanno dimostrato una statura etica ed una sensibilità umana esemplari.

 

Da quando la portoricana Olga Tañón a messo a punto il suo "fuego merenguero", a quando Los Van Van hanno incendiato l’ambiente con il loro son effusivo e integrale, tutti i partecipanti hanno apportato le proprie ragioni cantate in una giornata indimenticabile.

Il Secondo Concerto Pace senza Frontiere ha superato tutte le aspettative. Dalle prime ore di domenica mattina un flusso di popolo è giunto sino alla Piazza José Martí.

 

Olga ha invitato gli alunni del conservatorio Amadeo Roldán, gli spagnoli Luis Eduardo Aute e Víctor Manuel hanno legato canzoni indispensabili e lucide, nostro fratello Danny Rivera ha acceso i cuori con l’eterno Madrigal; l’italiano Jovanotti ha vibrato come solo lui sa fare con la forza del ritmo, Miguel Bosé unito a Carlos Varela ha sconfitto i pregiudizi e ha detto che questo "è il sogno della pace, della concordia, del tendere una mano, del dialogo, della fraternità, dell’amore".

 

Cucú Diamante e Yerbabuena hanno firmato un patto a ritmo di rumba con Yoruba Andabo e Oguere, e alla fine abbiamo conosciuto le corde di giullare dell’ecuadoriano Juan Fernando Velasco.

 

La folla ha salutato le belle canzoni che non potevano mancare di Amaury Pérez, ha applaudito il significato di Revoluxion nella voce de X Alfonso, la batteria testuale interattiva di Orishas, e Silvio Rodríguez, che Juanes conobbe grazie alle sue canzoni, quando non pensava certamente di divenire una stella.

 

"Non riesco a credere a quello che i miei occhi stanno vedendo. Questo è il sogno più bello di pace e d’amore che ho mai sperimentato dopo i miei figli! Questo è davvero amore vero e sono veramente felice d’essere qui con tutti voi!", ha affermato Juanes, commosso, in mezzo a tanto entusiasmo.

 

Il Chan chan, di Compay Segundo, ha riassunto lo spirito di una giornata di pace, nella quale ha trionfato la ragione poetica.

 

 

IL FIASCO DEI MEDIOCRI

 

 

Non so cosa diranno adesso coloro che hanno cercato di sabotare il concerto de L’Avana ed hanno sottoposto Juanes a brutali pressioni, perchè desistesse dalla nobile convocazione.

 

È stato talmente grande questo avvenimento, che nemmeno i media che dominano il mondo hanno potuto ignorare la notizia ed hanno dovuto riprodurre parte o integralmente il mega concerto.

 

Erano rabbiosi ieri per il loro fallimento, ma hanno dovuto ammettere un fatto obiettivo: la musica come messaggio di convivenza e cordialità.

 

Gli elementi più recalcitranti che da Miami sognano di distruggere l’identità e la nazione cubana, sono stati i protagonisti d’una campagna di odio e ignoranza che ha incluso la distruzione dei dischi di Juanes in un’azione che ha ricordato a molti la barbarie delle orde naziste, quando bruciavano i libri e i quadri nell’apogeo del fascismo.

 

Juanes ha anche ricevuto minacce di morte nel più puro stile delle bande paramilitari che hanno riempito d’orrore l’America Latina.

 

In un tentativo disperato di rubare lo show, hanno cercato d’organizzare un’alternativa al concerto cubano, con qualcosa che doveva avvenire a Miami alla stessa ora.

 

Un tale Javier Ceriani, a nome di una fantasmagorica Exilio Productions, aveva annunciato che avrebbero fatto, nel sud della Florida, un contro concerto.

 

L’idea però è stata solo una bolla di sapone. Né con i milioni di dollari che hanno mosso, né con i nomi maneggiati, sono riusciti ad armare un imbroglio condannato da principio al fallimento.

 

Alla stessa ora a Puerto Rico, Andy Montañez, nel Centro delle Belle Arti Ada Mage Zayas, della comunità di Juana Díaz, nel sudest dell’Isola del Encanto, ha tenuto un concerto di solidarietà con Juanes, Cuba e la pace, al quale hanno contribuito Mapeyé, Roy Brown, Así Somos e altri musicisti.

 

"È una forma per dire quello che abbiamo vissuto lì e di condividere con il popolo di Puerto Rico il lavoro realizzato dalla nostra delegazione culturale, la più numerosa e diversa in generi musicali e generazionali che aveva mai visitato Cuba", ha detto Andy, ricordando la partecipazione di Puerto Rico e la dedica a questo fraterno paese di Cubadisco 2009.

 

 

UN POPOLO COLTO, APERTO E SOLIDALE

 

 

Cuba ha realizzato scrupolosamente e con grande qualità gli impegni presi per l’evento promosso da Juanes di consacrare alla pace il concerto, non manipolare politicamente un’espressione culturale, diffondere apertamente al mondo l’immagine del concerto e promuovere un voto per l’intesa tra gli esseri umani.

 

Un popolo colto, allegro e solidale ha risposto alla convocazione, e non era la prima volta: questa è la caratteristica dei cubani.

 

 

Jovanotti si diverte

a L’Avana

 

Amelia Duarte de la Rosa

 

Jovanotti si diverte a L’Avana.Jovanotti si è divertito davvero a L’Avana ed ha fatto ballare un milione e più di persone che si trovavano in Plaza de la Revolución, José Martí, per ascoltare il secondo concerto Pace senza Frontiere, un’iniziativa promossa dall’artista colombiano Juanes, per celebrare il Giorno Mondiale della Pace.

 

Il celebre rockero italiano ha ricordato che nel 1995, impressionato dalla resistenza esemplare del popolo cubano, aveva scritto il tema El ombligo del mundo, con il quale ha voluto celebrare l’allegria e la decisione d’andare sempre avanti.

 

Attualmente sulla cresta dell’onda della popolarità in Italia, Jovanotti ha incitato il pubblico a ballare e cantare al suono dei suoi temi.

 

Terzo de quattro fratelli, Jovanotti appartiene ad una famiglia toscana ed è nato nel 1966.

 

Dopo gli studi ha fatto il disc-jockey in diverse discoteche e locali notturni, lavoro che lo ha portato alle radio ed ai suoi primi brani musicali.

Oggi è una stella dell’autentica cultura popolare italiana

 

 

Il concerto Pace

senza Frontiere

 

 

21 settembre '09 - Gioia Minuti www.granma.cu

 

 

L’Avana è sicuramente il luogo migliore per fare questo grande concerto, con artisti di sei paesi diversi.

 

Nonostante le pressioni assurde e brutali dei cubano-americani più reazionari di Miami – quelli che bruciarono le bandiere statunitensi quando il piccolo Elian ritornò a casa ed auguravano all’aereo di precipitare, quelli che hanno affittato lo schiacciassi per tritare i dischi di Juanes – questi 15 famosi artisti, ben decisi e pieni d’entusiasmo sono qui a Cuba ed oggi canteranno davanti ad un pubblico immenso, entusiasta e caldissimo, anche per la temperatura...

 

Tutte le emittenti radiofoniche, i canali televisivi e i giornali da giorni non fanno altro che ricordare e raccomandare che si deve andare al concerto con un berretto o un cappello, che ognuno deve avere con sé una bottiglia d’acqua fredda, delle caramelle o qualcosa di dolce e che tutti possibilmente si vestano di bianco, come simbolo di pace.

 

La piazza è grande, ma non basterà per accogliere tutti coloro che vogliono vedere, sentire e partecipare soprattutto a questo avvenimento internazionale con  stelle del mondo della canzone di vari paesi e di Cuba.   

 

Il popolo cubano desidera la pace più che mai nel mondo e nel suo territorio, perchè pace significa l’eliminazione del blocco crudele e genocida imposto da cinquantanni e condannato da tutto il mondo, meno gli USA, Israele, il loro socio e le Isole Palau, al loro soldo...

 

Pace è porre in libertà  i Cinque Eroi, che sono patrioti e antiterroristi; pace è far sì che tutti i bambini possano conoscere un mondo diverso  e migliore, senza guerre, conflitti, prepotenze, disuguaglianze...

 

Il concerto Pace senza Frontiere ha portato a L’Avana questi coraggiosi artisti, che oggi daranno un esempio importante a tanta gente e a tanti governanti, che non sanno sviluppare politiche per il benessere dei popoli, nel rispetto delle culture, delle differenze e della sovranità.
 

 

Jovanotti: “Il concerto Pace
senza Frontiere è un’esperienza unica”

 

 

Il cantante e compositore italiano Jovanotti ha definito “un’esperienza unica” la possibilità di partecipare al concerto Pace senza frontiere, che si svolgerà oggi in Plaza de la Revolución, a L’Avana.

 

“Tornare nell’Isola e partecipare a questa esperienza sarà indimenticabile”, ha detto. “Io ho cantato qui negli anni ‘90 e Cuba è una nazione che rispetto e ammiro moltissimo per tutte le cose che ha rappresentato per la mia generazione in Italia”.

 

Oltre a sottolineare la grande aspettativa di far parte di un evento storico, non solo per Cuba ma per la cultura latinoamericana, Jovanotti si è definito un artista latino, legato da sempre alla storia e alla cultura di questo continente.

 

Il concerto Pace senza Frontiere, è guidato dal colombiano Juanes con lo spagnolo Miguel Bosé, a cui si sono uniti 13 artisti di sei paesi, tra i quali Olga Tañón e Danny Rivera di Puerto Rico.

 

Jovanotti è uno dei quattro cantante europei, con Bosé, Víctor Manuel e Luis Eduardo Aute.

 

Il cantautore italiano ha detto che è stato lui a contattare JuanesIl concerto Pace senza Frontiere per appoggiarlo in questo progetto, quando ha visto le pressioni di certi settori d’origine cubana, esercitate per impedire il concerto.

 

“Gli ho scritto per dirgli che approvavo molto il progetto e gli ho raccontato la mia esperienza, di quando ho cantato sulla scalinata dell’Università de L’Avana. Sarà una bella esperienza per te, gli ho detto, e lui mi ha risposto chiedendo “Perchè non vieni anche tu?” e così sono qui e partecipo a questo incontro bellissimo”.

 

Jovanotti oggi canterà due famosi brani con molto ritmo: Penso positivo e L’ombelico del mondo.

 

Nato a Roma, nel 1988, Lorenzo Cherubini, anche per la critica specializzata, è uno dei pionieri del rap e del  hip hop in Italia e il musicista più importante della sua generazione.

 

 

Laura Pausini solidale con i cubani

che soffrono per il blocco

 

 

La cantante italiana Laura  Pausini ha affermato il suo accordo per il concerto del colombiano Juanes, che si svolgerà tra poche ore a L’Avana, perchè “è un’espressione di pace”.

 

L’artista è amica di Juanes da quando hanno cantato insieme nell’agosto scorso al Madison Square Garden di New York, in un omaggio al presentatore di Puerto Rico, Polito Vega.

 

La Pausini ha difeso Juanes contro le critiche degli estremisti reazionari di Miami.

 

“Non m’importa molto l’industria; m’interessa di più il fatto che ci sono persone che hanno sofferto e soffrono per l’embargo (il blocco), e speriamo che tutti comprendano che Juanes canterà per unificare: questo è un gesto di pace”, ha dichiarato la cantante italiana al quotidiano cileno El Mercurio.

 

Laura Pausini terrà un recital a Santiago del Cile il prossimo 30 settembre, dopo un’assenza di 12 anni.

 

 

Solo a Miami si schiacciano i
dischi di un artista

 

 

Il The New York Times ha commentato che “solamente a Miami,  un artista latino che ha venduto tanti dischi come Taylor Swift, può ispirare una protesta che include la distruzione dei dischi di Juanes”.

 

Nella  nota firmata da Demien Cave, il quotidiano nordamericano che ha intervistato l’artista colombiano nella sua casa di Miami, afferma che “Juanes adesso si è reso conto che quando si tratta di le cose diventano difficili”, e aggiunge che “ dato che riguardano Cuba, i piani si sono complicati”.

 

Da quando questa estate si è diffusa la notizia del concerto a L’Avana vari artisti si sono ritirati - tra  loro  Ricky Martin ed Enrique Iglesias - mentre altri si sono aggiunti.

 

In totale, 16 artisti partecipano oggi al grande concerto, includendo il salsero di Puerto Rico  Danny Rivera e il cantante italiano Jovanotti.

 

Afferma il Times che “Juanes è la grande attrazione e il parafulmine: “Attraverso la cultura c’è una porta, c’è una finestra”, ha detto Juanes, che si vestirà di bianco come simbolo di pace. “Passiamo da questa porta”. 

 

Juanes ha scritto una nuova canzone per il concerto: “Soy cubano”.

 

“La gente lotta con se stessa per le ideologie”, ha detto ancora “e quello che diciamo noi è cerchiamo di restare uniti, per favore”, ha pubblicato il NYT.