Presentato il catalogo “Revelación”

come parte della Biennale

 

17 aprile '09 - C.M.Barrueco Rios www.granma.cu

 

Il catalogo Revelación, che include un saggio biografico e le illustrazioni dell’ opera eseguite da  14 giovani artisti cubani, è stato presentato nella capitale come  parte della X Biennale de L’ Avana.

 

Lo integrano due gruppi: uno paesaggista ecologico contemporaneo e l’altro misto, che utilizzano diverse tecniche, come olio su tela, acrilico su tela, misto, impressione digitale, fotografia, tra l’altro.

 

Questo  libro scritto da Martha Zamora, ha 280 pagine con i dati biografici di ognuno degli artisti scelti, una mostra illustrata delle loro opere ed i saggi di  Eusebio Leal Spengler e  José Veigas.

 

Norman Bardavid, direttore della Gallería 10/10 del Messico, principale promotore di questo progetto, e sua moglie  Julie, durante la presentazione hanno spiegato che l’idea è sorta tre anni fa, quando visitarono Cuba per la prima volta, viaggiando dalla capitale alle altre province. Così  scopersero i creatori che sono giovani con talento; ognuno ha il proprio modo d’esprimersi e di fissare l’attualità cubana.

 

Rompono le frontiere, sperimentano, osano, danno luce e rivelano i loro sogni, hanno segnalato gli espositori.

 

Questi giovani sono un punto di partenza per altri progetti e questo saggio è testimone del rispetto che sentiamo per l’arte e gli artisti di quest’Isola, hanno sottolineato.

 

Martha Zamora, che è biografa di Frida Khalo, ha detto che l’obiettivo è diffondere nel mondo l’arte cubana attuale ed i suoi artisti.

 

La presentazione del catalogo  si è svolta nell’Hotel Florida ed à stata arricchita con la proiezione di un video sugli artisti  ed una mostra delle opere nell’installazione.  

 

Gli organizzatori del progetto hanno detto che in tempi brevi inizieranno una turnée di mostre nei musei messicani.

 

Raúl al concerto per il X Anniversario

della riapertura del Teatro Roldán

 

13 aprile '09 - Y.H.Fusté www.granma.cu

 

Il presidente di Cuba, Generale d’Esercito Raúl Castro ha partecipato alla serata per il X Anniversario della riapertura del Teatro Roldán, assieme ai  membri del Burò Polìtico del Partito, Abel Prieto, ministro di Cultura, Ricardo Alarcón, presidente del Parlamento, ed altre personalità della cultura e con un numeroso pubblico, accorso per ascoltare il concerto eseguito dall’Orchestra Sinfonica Nazionale (OSN),e da altri gruppi musicali, per celebrare l’anniversario di questa istituzione culturale che da dieci anni è sede e scenario di concerti sinfonici e spettacoli di musica popolare.

 

La Sinfonica ha offerto melodie poco abituali per lei, una musica di presenza eterna,  quella che non è stato possibile cancellare nemmeno con il fallito tentativo della controrivoluzione, che fece incendiare questo teatro il 30 giugno del 1977.

 

Il maestro Enrique Pérez Mesa ha diretto i suoi musicisti  ed ha offerto nella prima parte un programma tutto cubano,  accompagnato dalla giovane soprano  Milagros de los Ángeles, che ha dato voce alla

 

“Salida de Cecilia”, il personaggio che Gonzalo Roig ha creato ispirando sial romanzo  Cecilia Valdés, di Cirilo Villaverde.

 

Milagros ha interpretato brani che descrivono la vera cubanità, come “Canto negro” di Eliseo Grenet e la “Romanza de María La O”, di Ernesto Lecuona, dalla zarzuela con lo stesso nome.

 

Il maestro Frank Fernández al piano – che ha suonato migliaia di volte in questo teatro - ha messo tutta la sua anima nel Concerto numero 2 di Sergei Rachmaninov, accompagnato dall’orchestra.

 

“Per me è molto importante che Raúl sia qui questa notte... da un anno me lo aveva promesso”,  ha detto emozionato Fernández, che ha fatto vibrare il piano con  “La comparsa” e “Malagueña”, di Lecuona.

 

Raúl ha poi trascorso una parte della serata con i dipendenti del teatro Amadeo Roldán.

 

Il presidente cubano ha partecipato alla serata per il X Anniversario della riapertura del teatro così come fece Fidel il 10 aprile del 1999. 

 

L’Amadeo Roldán è, ha detto il direttore del  Centro Nazionale di Musica da Concerto, Alfredo Muñoz, uno spazio sacro della nostra musica, dove ogni essere umano che entra vive, sente, ama e cresce.

 

Il mondo di Wifredo Lam alla
 

Biennale dell’Avana

 

9 aprile '09 - A.Galarby www.granma.cu

Il messaggio artistico del pittore cubano Wifredo Lam vive nella Biennale dell’Avana, perpetuato in un universo audiovisivo in cui rientrano una moltitudine di percezioni e sguardi, l’eco dei cinque continenti.

 

L’Avana come una galleria infinita, alla maniera della Biblioteca immaginata da Jorge Luis Borge, solo che in un’altra dimensione dell’immagine, invadendo lo spazio aperto, oltre il recinto sacro di gallerie e musei.

 

Un’immagine che lui ha contribuito ad arricchire con un’opera attiva, che pulsa in questa Biennale fondata nel 1984 in suo omaggio, dall’allora presidente Fidel Castro, organizzata dal Centro che preserva la sua eredità e porta il suo nome.

 

I suoi quadri sono lì, la l’aspetto più importante è la risonanza della sua personalità, l’arco teso della sua influenza, calda e percepibile.

 

Considerato tra gli artisti più importanti del XX secolo, Wifredo Lam (1902-1982) ha dato vita nella sua opera all’incontro che si respira nella cultura cubana e caraibica, di cui ha espresso l’essenza in una sintesi pittorica di dimensione universale.

 

A detta del suo conterraneo Alejo Carpentier, i suoi quadri riflettono un’immagine del tropico nella quale conquistano spazio i suoi animali, gli uccelli, la sua umanità, la vegetazione, i segni ed i simboli.

 

Lam ha elaborato un linguaggio in cui incorpora gli elementi più concreti e quotidiani della realtà, integrati in una concezione profondamente originale, nutrita dei contesti americani.

 

Una parte significativa della sua produzione artistica abbraccia la pittura su tela e carta dagli anni ’30 ai ’50. In questa si rivela l’essenza del suo universo plastico e le chiavi che spiegano i differenti periodi posteriori.

 

Sostenitore della stimolazione dell’immaginazione dello spettatore, la sua opera è stata sempre privata di ogni referenza semplicistica, di ogni aspetto meramente descrittivo. Ogni tratto o linea suggerisce determinate visioni ed interpretazioni di straordinaria complessità e ricchezza.

 

Nato a Sagua la Grande, regione centrale di Cuba, Lam viaggiò in Spagna agli inizi degli anni ’20, con lo scopo di perfezionare la sua tecnica, quella dominanza dell’arte senza la quale è impossibile la creazione liberissima.

 

Come disse poco prima di morire, è sempre stato cosciente che nell’arte nulla s’improvvisa. Essere pittore – segnalava – richiede un lungo ed interminabile apprendistato.

 

Dalla Spagna a Parigi, venne il suo incontro decisivo con Pablo Picasso che, dopo aver visto alcuni dei suoi quadri, gli commentò “tu hai sangue mio nelle tue vene, Wifredo”, riconoscendolo come un simile. Dopo, una breve permanenza in Martinica scatena in lui il fascino dei Caraibi. Non si recupererà mai più.

 

Già di ritorno a Cuba, completa il processo di approfondimento nelle sue radici, d’appropriazione dell’eredità spirituale, del sincretismo di razze e culture che marca la vita del continente. “Senza questo lato meraviglio del mondo che ho scoperto nel mio paese – aveva affermato una volta – non ci sarebbero sorprese né rappresentazioni originali nei miei quadri”.

 

“Ogni disegno che ho fatto ed ogni pennellata – aveva aggiunto – ha contribuito a svelare quello che sognavo. E’ come una devoluzione, attraverso l’arte, di tutto ciò che mi ha fatto cubano”.

 

Nel 1943, dopo un periodo d’intense ricerche, di prova dei diversi linguaggi e stili, di prove e contraddizioni, partorì “La jungla”, che definì un autoritratto, nello stesso senso in cui il brasiliano Heitor Villalobos dirà “il folclore sono io”.

 

La dipinse in 20 giorni del quartiere Buenavista dell’Avana, dove risiedeva. La gente che l’osservava dalla strada pensava fosse uno stregone. Con questo quadro, Lam inizia la creazione di un universo pittorico in costante metamorfosi, latinoamericano nella stessa misura che universale e cubano. In questo trasmette un’immagine inedita fino allora. Lam non somiglia a nessuno. Solo a se stesso.

 

 

L’arte è un’arma carica di futuro

 

6 aprile 2009 - V.A.Benitez www.granma.cu (PL)

 

Cinquanta artisti circa hanno dipinto, domenica 5, quattro murali nelle aree della Tribuna Antimperialista José Martí, tutti dedicati ai 50 anni della Rivoluzione, ai 25 anni di continuità della Biennale de L’Avana  ed ai bambini e ai giovani cubani che festeggiano gli anniversari delle loro organizzazioni.

 

Il Ministero di Cultura, il Comitato Organizzatore della Biennale, l’Istituto Cubano della Musica e il Consiglio Nazionale delle Belle Arti e delle Arti Sceniche hanno organizzato questa festa che ha richiamato una gran folla di cittadini.

 

Tra gli artisti che hanno partecipato, c’erano i sudafricani Sue Williamson e Manfred Zilla, i colombiani Carlos Piedrahita e Gonzalo González, i brasiliani Sergio Cézar e Guarací Gabriel, e la canadese Jackie Lafarque, oltre ai  Premi Nazionali delle Belle Arti  Adigio Benítez e René de la Nuez.

 

Abel Prieto, membro del Burò Politico del Partito e ministro di Cultura, con Julio Martínez, primo segretario della Unione dei Giovani  Comunisti, UJC, hanno trascorso assieme agli artisti la giornata di festa che ha riaffermato in pieno la parafrasi di quei memorabili versi dello spagnolo Gabriel Celaya: "L’arte è un’arma carica di futuro".

 

Emblema della miglior musica cubana , Los Van Van, il gruppo musicale  fondato da Juan Formell quarant’anni fa, ha animato la serata assieme alla Colmenita e noti umoristi dell’Isola.

 

 

La magia grafica di Fukuda nella

Biennale de L’Avana

 

02 aprile 2009 - www.granma.cu (PL)

 

 

La grafica progressista dell’artista giapponese  Shigeo Fukuda prende lo spettatore della  Biennale de L’Avana, dove  le sue opere brillano grazie ad un gioco immaginativo con l’illusione ottica, la sintesi e l’efficacia del suo potere di comunicazione.

 

L’insieme delle opere esposte per la prima volta fuori dal Giappone dopo la morte dell’artista,  sono un incitamento e suscitano il desiderio di sommarsi ad una mostra più ampia del suo universo creativo.

 

Lo chiamano  l’Houdini del disegno, alludendo alla magia dei grandi illusionisti che nel suo caso si traduce in una capacità provocatrice basata nella sovversione figura – fondo, scambi di piani e alterazioni della prospettiva per trasmettere le sue inquietudini più laceranti sulla realtà e il mondo convulso in cui è immerso.

 

La sua versione della Gioconda di Leonardo da Vinci è una mostra dove l’immagine si compone partendo da bandiere o francobolli; le serigrafie toccano temi come la guerra e l’aggressione al medio ambiente riflessi con una linea  precisa, incisiva e colori piani.

 

È l’erede dell’impronta di Maurits Cornelis Escher e permeato dall’influenza  del polemico Takashi Khono,  pioniere dell’attuale disegno grafico giapponese.   I messaggi di Fukuda - nonostante l’ambiguità delle immagini sono molto lontani dall’ambiguità, ha segnalato  la specialista cubana Suset Reyes.

 

I suoi colleghi di varie parti del mondo, partendo da lui hanno dovuto spostare lo sguardo da occidente a oriente. 

 

Lo stesso artista ha fissata i presupposti della sua avventura concettuale ed estetica nel disegno: sono necessari il 30% di dignità, il 20% di bellezza e il 50% di assurdo, ha detto.

 

Invece procurare il restauro d’una sensibilità nel pubblico, facciamo un passo avanti quando vediamo la gente soddisfatta dalla sua stessa superiorità, fissata con l’illusione visiva.

 

 

Lam conquista il

cielo de L’Avana

 

30 marzo 2009 - P.de la Hoz www.granma.cu

 

Pronta per alzarsi in volo, quasi dovesse conquistare il cielo de L’Avana, è stata situata, domenica 29, in un parco centrale del Vededo, la scultura di un mitico uccello dei Caraibi, simbolo di quanto la cultura cubana  deve al genio creatore del pittore Wifredo Lam.

 

Alberto Lescay, uno dei migliori scultori dell’Isola, ha realizzato l’imponente opera di sette metri d’altezza, intitolata “Volo Lam”, alla quale hanno contribuito ben 63 artisti cubani.

Dopo i complimenti all’autore ed ai suoi compagni, il ministro alla cultura Abel Prieto, membro del Burò Politico del PCC,  ha sottolineato l’importanza  dell’inaugurazione del monumento nel l’ambito della X Biennale de L’Avana, ed ha messo in risalto il legato artistico di Lam: “Dato che sono pochi coloro che hanno concepito nel XX secolo una sintesi così precisa dell’identità cubana”.

 

Alla cerimonia avvenuta nel Parco di 14 y 15, hanno partecipato ancheMiguel Barnet, presidente dell’Unione degli Scrittori e Artisti di Cuba (UNEAC), numerosi artisti stranieri e cubani e dirigenti dell’organizzazione della Biennale.

 

 

Inaugurata la Decima Biennale de L’Avana
 

Una gran festa della creazione
 

artistica visiva
 

 

28 marzo 2009 - P.de la Hoz www.granma.cu

 

Una gran festa della creazione visiva, caratterizzata dall’impegno con i valoriIl gruppodicerazione Nuevos Ricos, del Messico, ha portao alal biennale unainstalalzione miurale sulalpirateri amusicale. Foto: Yordanka dell’umanesimo ed una vasta partecipazione d’artisti stranieri e cubani: così possiamo definire questa Decima Biennale de L’Avana, il più importante appuntamento del Forum cubano delle Belle Arti, inaugurata venerdì 27 ufficialmente.

 

La Fortezza di San Carlos de La Cabaña ha aperto i battenti ad un nutrito pubblico avido e curioso, per esibire dipinti, sculture, incisioni, fotografie ed  installazioni che rappresentano più di 200 artisti di 54 paesi che hanno risposto alla convocazione del Centro Wifredo Lam in questo ed in molti altri luoghi di una città “presa ed occupata dall’arte”, come ha dichiarato il poeta e architetto Nelson Herrera Ysla, uno dei curatori dell’istituzione.

 

Abel Prieto, membro del Burò Politico del Partito, e ministro alla Cultura, ha percorso il recinto in compagnia di Rubén del Valle Lantarón, presidente del  Consiglio Nazionale delle Belle Arti ed ha valutato la positiva risposta del pubblico di fronte ad espressioni che si caratterizzano nella loro maggioranza per il loro stile molto nuovo e sperimentale.

 

La musica cubana d’avanguardia si è unita, alla fine della serata, all’esplosione visiva, quando X Alfonso ha terminato la giornata con un concerto.

 

A partire  da oggi, sabato 28, la Biennale si apre in molti altri luoghi della capitale sino al 30 aprile.

 

 

AL VIA LA DECIMA BIENNALE DELL’AVANA
 

L’arte inonderà la capitale cubana

 

26 marzo 2009 - V.A.Benitez www.granma.cu

 

Con un’apprezzabile convocazione internazionale, che parla da sola del prestigio conquistato da questa kermesse cubana, la Decima Biennale dell’Avana sarà inaugurata ufficialmente domani venerdì quando, a partire dalle 16.00, si apriranno gli spazi espositivi della Fortezza di San Carlos de La Cabaña e dopo, in serata nello stesso luogo, si darà il benvenuto ai partecipanti con un concerto di X Alfonso.

 

La Biennale, organizzata dal Centro Wilfredo Lam, istituzione del Consiglio Nazionale delle Arti Plastiche, inonderà con le sue proposte tutta la città, perché non ci sarà né un museo né un galleria che non abbia programmato, fino al prossimo 30 aprile, mostre o azioni di diverso tipo.

 

Per sabato mattina è prevista l’inaugurazione delle esposizioni che saranno presentate negli spazi del centro storico della città ed in serata aprirà le porte il Pabellón Cuba, ne La Rampa, sede che ospiterà il progetto collettivo internazionale “Storie del Nuovo Mondo/Tales from the New World”.

 

Ha creato una notevole attesa il forum promosso da Alexis Leyva Machado (Kcho), dal titolo “Punto d’incontro”, con artisti di diverse latitudini del pianeta, che si potrà vedere a partire dalle 20.00, nel Convento di San Francesco. Uno degli invitati, il cinese Cai Guo Nang, darà vita ad una performance nella vicina piazza.

 

 

 

L’arte dei cinque continenti nella

Biennale de L’Avana 2009

 

20 marzo 2009 - www.granma.cu (PL)

Artisti di varie generazioni, la maggioranza dell’America Latina, Africa e Australia, parteciperanno alla X Biennale de L’Avana, che quest’anno festeggia il suo 25 anniversario.

 

Da venerdì 27 marzo e sino al 30 aprile si riuniranno in questa capitale più di  300 creatori di 45 paesi, come il portoricano Antonio Martorell, l’uruguaiano Luis Camnitzer, l’argentino León Ferrari, la giapponese Setsuko Ono e il francocanadese Hervé Fischer.

 

Il presidente del Comitato Organizzatore, Rubén del Valle, ha segnalato  in una conferenza stampa che questa edizione è dedicata “All’integrazione e alla resistenza dei popoli nell’era della globalizzazione”, una delle problematiche che danneggiano maggiormente il mondo.

 

Messico e Colombia avranno una forte partecipazione nei progetti collettivi con le mostre “El maíz es nuestra vida” e “Sin Horizonte”, rispettivamente.

 

La  sede principale sarà il Parco Morro-Cabaña, mentre ne l’Avana Vecchia, Patrimonio Culturale dell’Umanità dal 1982, avrà 10 sedi permanenti con alcuni dei partecipanti stranieri, come il messicano  Guillermo Gómez Peña, e una mostra dedicata al recentemente deceduto pittore giapponese  Shigeo Fukuda.

 

Il 26 marzo si apriranno tutte le mostre collaterali, tra le quali “Chelsea visita La Habana”, di 30 artisti di questa località di New York.

 

La Biennale è stata fondata nel 1984 per iniziativa del leader cubano, Fidel Castro, dopo la morte del pittore Wifredo Lam e il suo obiettivo principale è creare uno spazio di confronto e riflessione sullo sviluppo delle belle arti nel mondo.

 

 

Il famoso artista giapponese 

Tatsuo Miyajima è a L’Avana

 

16 marzo 2009 -   O.B.Perez www.granma.cu (AIN)

 

 

Tatsuo Miyajima, artista giapponese delle belle arti, molto noto internazionalmente, è giunto a L’Avana per partecipare alla X Biennale, invitato dal suo collega cubano Alexis Leyva Machado (Kcho).

 

All’aeroporto lo hanno ricevuto  Rubén del  Valle, presidente della X Biennale de l’Avana e Kcho, con cui svilupperà il progetto collettivo “Punto d’Incontro”, che riunisce artisti molto noti che hanno partecipato alle Biennali de L’Avana, Venezia, Sao Paulo e la Del Fin del Mundo (Ushuaia, Terra del Fuoco, Argentina).

 

Miyajima ha detto d’essere molto contento di questo suo primo viaggio a Cuba e che progetta una seconda visita con sua moglie e sua figlia.

 

Lunedì 16, oggi, cominciano i lavori con Kcho, nel convento di San Francisco de Asís per iniziare il montaggio della sua opera, in una mostra collettiva che si propone di riflettere e creare, ispirati dai problemi essenziali dell’umanità,  por proporre soluzioni e prospettive artistiche a queste sfide.

 

Miyajima è professore dell’Università delle  Scienze e le Arti di Kyoto, dove dal 2006 convoca ad una riunione d’artisti, per analizzare i problemi più importanti che affronta la specie in questi tempi di globalizzazione.

 

L’artista giapponese ha iniziato la sua carriera nel 1967, con opere con la modalità di performance e si è  fatto conoscere internazionalmente nella Biennale di Venezia nel 1988 con le sue peculiari installazioni con moduli numerici digitali fatti da lui stesso, nel principio del cambio, cioè la connessione di tutto e la continuità.

 

Il suo lavoro parte da una complessa riflessione sul concetto del tempo e la sua dimensione filosofica, relazionata con il buddismo.

 

Tatsuo Miyajima resterà a L’Avana sino al 19 marzo in uno stretto scambio con i colleghi di Cuba, Iran, Sudafrica, Venezuela, Brasile, Russia e Cuba.

 

La X Biennale de L’Avana si effettuerà dal 27 marzo al 30 aprile.