LA GUERRA SPAGNOLA 70 ANNI DOPO
 

 

Carpentier sotto le bombe

 

30 settembre 2009 - Madeleine Sautié Rodríguez  www.granma.cu

 

 

Con il proposito di  commemorare il 70º anniversario della fine della Guerra Civile spagnola, è iniziato a L’Avana un incontro, per ricordare questo traumatico fatto vissuto dal popolo spagnolo, intitolato: La Spagna sotto le bombe, la guerra civile e l’esilio 70 anni dopo”, auspicato tra le altre istituzioni dalla Fondazione Alejo Carpentier.

 

L’apertura si è svolta nel Centro Nazionale di Promozione Letteraria, Dulce María Loynaz, con la Presentazione di un gruppo il cui asse tematico sono stati Alejo Carpentier e la Guerra Civile Spagnola.

 

Il gruppo, formato dalla dottoressa Ana Cairo, professoressa titolare della Facoltà di Arti e Lettere dell’Università de L’Avana; la dottoressa Margarita Mateo, premio Alejo Carpentier 2008, e l’investigatrice María Sánchez Dotres, hanno riferito le loro impressioni sulle notevoli relazioni di questo notissimo scrittore cubano, sullo scenario della guerra di cui scrisse le cronache, intitolate “La Spagna sotto le bombe”, pubblicate dalla rivista Carteles, nell’ottobre del 1937.

 

Le specialiste  hanno segnalato l’impegno dell’autore del “Secolo della luce”, come intellettuale contro il fascismo e l’atteggiamento coerente e conseguente che mostrò  di fronte  all’ignobile conflitto, e sulla partecipazione di 1200 cubani che scrissero memorabili pagine d’internazionalismo.

 

La Dott Cairo  ha sottolineato che a lui si deve la sola registrazione nota della voce del poeta rivoluzionario Miguel Hernández, che Carpentier riusci a realizzare in quelle circostanze, portandola successivamente a Cuba.

 

Si svolgeranno altre attività in questo incontro, come la proiezione del documentario “Las cajas españolas”, sul salvataggio del tesoro artistico durante la guerra, nello stesso Centro Centro Dulce M. Loynaz; lo spettacolo multimedia La España peregrina ed inoltre  “Generaciones marcadas” (poesía palestinese) del gruppo messicano Walhalla, nel Centro Ispanoamericano di Cultura; l’omaggio “Verte o no verte”, del gruppo Walhalla è dedicato a Pablo de la Torriente Brau, nel Centro che porta il nome dell’ internazionalista cubano-portoricano.