DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENZA

DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE

 

15 giugno 2009

 

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annunciato, senza spiegazioni, la sua decisione di non rivedere il caso dei nostri Cinque compagni ingiustamente reclusi in quel paese per aver combattuto il terrorismo anticubano auspicato dai governanti nordamericani.

 

I giudici hanno fatto quello che ha chiesto loro l’amministrazione di Obama.

 

Nonostante i solidi argomenti presentati dagli avvocati della difesa, di fronte alle evidenti e molteplici violazioni legali commesse durante il  processo, ignorando  l’appoggio mondiale a questa petizione espresso con un numero senza precedenti di documenti di Amici della Corte tra i quali 10 Premi Nobel, centinaia di parlamentari e numerose organizzazioni di giuristi nordamericani e internazionali, famose personalità politiche ed accademiche, la Corte Suprema ha respinto il caso, ignorando il reclamo dell’Umanità ed il suo obbligo di fare giustizia.

 

Ancora una volta si manifesta l’arbitrarietà di un sistema corrotto ed ipocrita, e il suo crudele risentimento contro i nostri Cinque fratelli.

 

La nostra lotta sino ad ottenere la loro liberazione non diminuirà nemmeno un istante. Ora è il momento di rafforzare le nostre azioni, senza lasciare nemmeno uno spazio da coprire o una porta dove bussare.

 

Siamo sicuri che Gerardo, Antonio, Fernando, Ramón e René continueranno come hanno fatto per tutti questi quasi 11 anni, guidando la battaglia.

 

Di fronte all’infame decisione, Gerardo Hernández Nordelo ha dichiarato:

 

"Basandoci nelle nostre esperienze non mi sorprende la decisione della Corte Suprema. Non ho alcuna fiducia nel sistema di giustizia degli Stati Uniti e non restano dubbi che il nostro caso è stato sin dal  principio un caso politico, perchè non solo abbiamo tutti argomenti legali necessari per far sì che la Corte lo riveda, ma contiamo su un crescente appoggio internazionale, riflesso negli Amicus presentati dalla Corte a nostro favore. Reitero quello che ho detto un anno fa, il 4 giugno del 2008, che sino a quando una persona combatterà là fuori per la nostra causa, noi continueremo a resistere, perchè si faccia giustizia”.

 

La lotta si deve moltiplicare sino ad obbligare il governo nordamericano a porre fine a questa mostruosa ingiustizia e a rendere la libertà a Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René.

 

Presidenza dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular

15 giugno  del 2009