Miracolo a Cuba: digitalizzato

 

tutto Hemingway

 

 Roberto Cotroneo su L'Unità- 8 gennaio 2009

 

 

Cuba è veramente un luogo sorprendente, con una quantità di contraddizioni evidenti, con un mito di Fidel che sta in piedi come sta, con una costante e ripetuta violazione delle libertà individuali e dei diritti umani, con una povertà visibile e senza speranza, figlia anche di un embargo ormai insensato e fuori dal tempo da parte degli Stati Uniti. Una vendetta arcaica che da troppo tempo non ha alcun motivo d’essere. Si spera che Obama possa essere il presidente che cancella, una volta per tutte, questo embargo che ormai è una bizzarria della storia.

Ma Cuba è un paese sorprendente che di tanto in tanto ci insegna qualcosa. Con tutti i suoi problemi economici, con tutta la sua povertà, con una situazione di transizione al potere da Fidel al fratello Raul che si annuncia lunga e travagliata, all’Avana hanno fatto un piccolo miracolo. La casa museo di Ernest Hemingway, tra i più grandi scrittori di questo 900, che è all’Avana, è stata interamente digitalizzata. Sono stati digitalizzati più di 2000 documenti, 3500 fotografie e 9000 volumi della biblioteca personale dello scrittore, morto suicida nel luglio del 1961. Molti di quei documenti sono assolutamente inediti, e il lavoro immenso che è stato fatto a Cuba sarà fondamentale per tutti quegli studiosi che avrebbero avuto difficoltà per recarsi all’Avana a consultare i documenti.

Un lavoro importante con molte domande. Perché un piccolo paese come Cuba, un paese così difficile, decide di mettere in cantiere un lavoro così impegnativo, dedicato a uno scrittore, che amava Cuba fino a considerarla una seconda patria, ma non era uno scrittore di lingua spagnola? C’è qualcosa di civile, e di bello in tutto questo, quel rispetto, che ancora trovi in paesi che non stanno affogando nell’ipocrisia delle leggi del mercato (anche del mercato culturalew), per la letteratura, l’arte, la musica. Io non so quanti autori importanti italiani del Novecento hanno un archivio digitalizzato di tutti i loro libri e di tutti i loro documenti. Temo pochissimi, e temo che non diventeranno moltissimi in futuro. E devo dire che a Cuba questa volta non si è fatto qualcosa soltanto per Hemingway, ma si è fatto molto per tutti quelli che vorranno leggere e capire, in tutto il mondo, il grande scrittore americano. Ed è una bella cosa.