America Latina, una spina per i

 

grandi mass media europei

 

 

 18 aprile 2009 - F.Triana www.granma.cu (PL)

 

 

La mancanza d’obiettività e l’informazione tendenziosa o manipolata sono caratteristiche di certa stampa spagnola e francese, quando si tratta di affrontare i temi dell’America Latina, secondo il punto di vista esposto da due esperti.

 

Durante una conferenza alla Maison Fraternelle di Parigi, Pascual Serrano, giornalista spagnolo di Rebelion, e Maurice Lemoine, caporedattore de Le Monde Diplomatique, si sono riferiti alla visione dei mass media europei sull’America Latina.

 

“In Spagna, in un’occasione la stampa ha disegnato una mappa politica del Nuovo Mondo, con Messico e Colombia a destra, Argentina, Brasile,Cile ed Uruguay a sinistra, e Venezuela, Bolivia ed Ecuador come populisti”, ha detto Serrano.

 

E’ una forma di squalificare i processi rivoluzionari in marcia in questi paesi, falsificare ciò che accade ed anche ignorare ogni progresso o passo positivo, negando inoltre l’influenza positiva ed il valore della Rivoluzione cubana, ha spiegato.

 

Ha ricordato che l’11 settembre dello scorso anno, in Venezuela, è stato scoperto un complotto di militari che preparavano un golpe di Stato, sono stati uccisi contadini in Bolivia ed il governo boliviano ha rotto le relazioni con gli Stati Uniti.

 

“Circa questi fatti, la televisione spagnola ha riportato unicamente insulti di Chavez a Washington ed ha occultato tutto il resto”, ha precisato il membro fondatore della Rete d’Intellettuali ed Artisti in Difesa dell’Umanità.

 

Quando in Bolivia è stato aumentato del 15% il salario minimo e in Venezuela del 20%, nemmeno una parola, perché in Spagna l’unico punto di vista che interessa è quello delle imprese, proprietarie dei mass media, ha aggiunto.

 

Lemoine, un analista francese che ha pubblicato diversi libri sull’America Latina, ha commentato le differenze quando si tratta di affrontare, in Francia, la figura del rivoluzionario argentino-cubano Ernesto Che Guevara.

 

“Nel 1997, in occasione dei 30 anni della sua uccisione, i media francesi parlarono in senso generale con toni positivi, come l’uomo dei sogni di giustizia, indipendenza e sovranità dei popoli, me nel 2007 non è stato così”, ha detto.

 

Sebbene sono stati molti i reportage dedicati al Che, ci sono stati spazi molto critici, stravolgendo il suo percorso. E’ stata semplicemente la paura del suo esempio, la stessa paura che sentono per la Rivoluzione cubana, ha aggiunto.

 

Presente a Caracas l’11 aprile 2002, durante il golpe di stato al presidente Hugo Chavez, Lemoine che considerato oltraggiante che i media francesi si facciano eco delle critiche mosse da Human Right Watch (HRW) alla Rivoluzione bolivariana.

 

HRW ha avuto il cinismo di dire che deplora l’articolo della legge dei media venezuelani sulla “diffusione di informazioni false o tendenziose”, perché limita la libertà d’espressione! E’ il colmo, ha concluso!