Altri 11 settembre

Altri 11 settembre; omaggio ad Allende nel 36 ° anniversario

del colpo di stato fascista in Cile

 


 

12 settembre '09 -  www.granma.cu

 

 

Commossi i cileni hanno sentito le ultime parole lasciate alla storia da Salvador Allende, il presidente costituzionale del Cile, quell'11 settembre 1973. Su uno schermo gigante si é proiettata la sua immagine e si é ascoltato il suo ultimo discorso. Registrazioni televisive dell'epoca  hanno mostrato l'attacco aereo della Forza Aerea del Cile al Palazzo del Governo.

Sono trascorsi 36 anni dal colpo di stato fascista.

 

Una cerimonia ufficiale nel Palazzo de La Moneda, e tributi da parte di politici, antichi collaboratori e  famigliari sono stati l'omaggio ad Allende.

 

Secondo un dispaccio di AFP, la commemorazione nella sede del governo è stata guidata dalla presidente Michelle Bachelet ed ha incluso un servizio religioso ecumenico ed una visita al denominato Salone Bianco, l'antico ufficio di Allende al Palazzo Presidenziale, dove Bachelet ha deposto rose bianche.

 

Mettendo in risalto il valore storico di tale luogo, Bachelet ha dichiarato: "Il Salone Bianco sarà per sempre un luogo di incontro, riflessione e di apprendimento per le future generazioni. Un luogo che dirà, eloquentemente, che la libertà e la dignità del cittadino mai più si perderà in Cile".

 

Bachelet ha concluso il suo discorso utilizzando la stessa frase che Allende pronunciò alcuni istanti prima che i militari traditori prendessero La Moneda: Viva Cile. Viva il Popolo. Viva i lavoratori.

 

Familiari delle vittime della dittatura, gruppi sindacali, leaders politici della sinistra, hanno posto corone di fiori davanti alla statua di Allende e anche alla porta del Numero 80 di Calle Morandè, vicino alla sede del governo da dove Allende passava andando a lavorare.

 

Le commemorazioni riprenderanno domenica 13 con la tradizionale marcia convocata dall’Assemblea dei Diritti Umani, che realizza la camminata dal centro di Santiago sino alla tomba di Allende, nel Cimitero Generale. 

 

Il generale Augusto Pinochet, capo del colpo militare della dittatura militare che uccise più di 4,000 persone, con calcoli minimi, è morto nel dicembre del 2006 senza ricevere condanne nei processi giudiziari, che per via delle leggi d’impunità si svolgono con molte difficoltà e sono stati aperti solo negli ultimi anni. Pochi giorni fa 130 militari sono stati processati, accusati di violazione dei diritti umani durante la dittatura nel più grande processo svolto in Cile.

 

 

MARCHIO DEL TERRORE

 


Anche quel giorno era un 11 settembre, ma nel 1980, quando il terrorista
Pedro Remon Crispin pose fine, in una pubblica via, alla vita di Felix Garcia, un diplomatico della Missione Cubana presso le Nazioni Unite a New York.

Le autorità statunitensi erano al corrente, prima ancora che l'insidioso attacco avesse luogo, e non fecero nulla per impedirlo il che è confermato da
documenti declassificati dell'FBI.

Si compiono 29° anniversario dal crimine. Crispin, come i suoi complici
Luis Posada Carriles e Orlando Bosch, Gaspar Jiménez Escobedo e Guillermo Novo Sampol, sono ancora liberi a Miami.

Questo 11 settembre, quando il presidente USA Barack Obama ha deposto fiori a Ground Zero in memoria delle vittime degli attacchi alle Torri Gemelle, il mondo ricorda anche che ci sono altri 11 settembre marcati dal terrore e sui quali campeggia ancora l'impunità.