Ralph Nodarse amico di Posada carriles

Il miliardario é tra i più fermi sostenitori dei golpisti honduregni

 

 

16 settembre '09 - J.G.Allard tratto da www.terrorfileonline.org

 

Il miliardario di origine cubana Ralph Nodarse, vero "padrino"honduregno delle attività del terrorista internazionale Luis Posada Carriles é tra i più fermi sostenitori del regime golpista (del bergamasco ndt) di Micheletti al cui servizio ha posto il suo Canale 6, il canale con il maggior audience di San Pedro Sula.

 

Nodarse, terrorista e trafficante di armi, noto come "Ralph" é lo stesso che accolse Posada nel 2004 quando la presidentessa di Panama (ormai a fine mandato ndt), Mireya Moscoso, gli concesse l'indulto.

 

Da quando, alcuni decenni or sono, si insediò nella nazione centro americana Ralph si arricchì non solo con il contrabbando di armi ma anche con estorsioni e narcotraffico sempre in combutta con i complici della mafia cubana di stanza a Miami.

 

Ora la sua emittente ha diffuso notizie favorevoli alla dittatura golpista honduregna oltre a notizie diffamatorie sul legittimo presidente Zelaya.

 

Canale 6 continua a propagandare appelli per le poche mobilitazioni in appoggio al regime ed ha diffuso notizie false riguardante ipotetici piani di "massacri" e "d'invasione" attribuiti al Venezuela e a Chavez.

 

Nel web la "Compañía Broadcasting Hondureña" - osservate il tocco nord americano dell'appello - mantiene una versione "internazionale" della sua fabbrica di menzogne dove si possono sentire dal vivo sfilze di menzogne con le quali Nodarse e la sua truppa contras inonda il paese.

 

Non ci sono dubbi che il personale mantiene uno stretto contatto con i settori dell'estrema destra USA ed in particolare della Florida dove la fauna fascista si trova in uno stadio terminale di febbre "anticastrista".

 

Si sono sentite versioni per cui sono stati ricattati artisti e altre persone costrette ad intervenire dal vivo minacciate di rottura del contratto lavorativo se si fossero rifiutate di apparire in video a fianco dei sostenitori del regime.

 

 

Capo locale dell'apparato terroristico

anticubano della CIA

 

 

I primi contatti di Posada con l'Honduras si scoprono - proprio con Nodarse - dopo il 26.2.90 quando Posada viene ferito in Guatemala - dove capeggiava uno squadrone della morte - da sconosciuti in una strada della capitale.

 

Allora mentre era alla guida del suo Suzuki nero fu raggiunto da due colpi uno dei quali lo colpì alla mandibola e tagliandoli la lingua cosa che ancora oggi gli crea problemi nel parlare con una semibalbuzie.

 

Dopo che fu dimesso dall'ospedale si rifugiò convalescente in Honduras proprio a casa di Nodarse mentre questi agiva come capo locale dell'apparato terroristico anticubano della CIA.

 

Posada, anni dopo, fu coinvolto in due attentati contro il Presidente Reina, uno finanziato dalla Fondazione Nazionale Cubano-Americana (la solita FNCA) di Miami che avrebbe dovuto eseguirsi durante la sua investitura e che aveva come bersaglio principale il Presidente cubano Fidel Castro.

 

Secondo la testimonianza del Dott. Ramon Custodio, presidente del Comitato Honduregno dei Diritti Umani, Posada poi diresse, fino al 1996, una cricca di delinquenti di origine cubana, in combutta con militari honduregni, che avrebbe realizzato 41 attentati nel territorio nazionale sempre con l'obiettivo di abbattere il Capo dello Stato.

 

Nodarse fu, in questo periodo, sempre a completa disposizione dell'agente CIA e terrorista internazionale che, in varie occasioni, si vantò di questa "amicizia" sanguinaria.

 

Nel '99 mentre pianificava alcune azioni violente contro Cuba fece frequenti viaggi in Honduras per coordinare i piani con Nodarse che lo aiutò nell'acquisto e magazzinaggio di armi ed esplosivi.

 

Nel 2004, dopo l'indulto illegale, gli aerei che trasportarono Posada e complici atterrarono a San Pedro Sula, dove furono personalmente ricevuti da Nodarse e da un rappresentante dell'FBI, come in seguito fu confermato.

 

Posada entrò in Honduras con un passaporto statunitense a nome Melvin C.Thompson e nuovamente alloggiò nella lussuosa casa del miliardario.

 

Il 24.1.06 l'amministrazione di G.W.Bush confidava d'imporre al Governo honduregno, senza alcuna resistenza, la presenza dell'indesiderabile Luis Posada Carriles. Fu così che Charles "Charlie"Ford, ambasciatore USA nel paese sino al luglio '08 si avvicinò al neo presidente, Manuel Zelaya, appena una settimana dopo il suo giuramento per perorare la causa di Posada e la concessione del visto. Ma ci fu un rifiuto e Zelaya mise "al suo posto" il rappresentante di Washington.

 

Il quotidiano The Miami Herald - di cui sono noti i legami con l'intelligence USA - quel giorno citò ciò che chiamò "frammenti" di una Dichiarazione dell'Ufficio Immigrazione e Controllo delle Dogane (ICE) che segnalava: "L'ICE sta proseguendo nel portare a termine la rimozione del signor Posada dagli USA".

 

Successivamente il presidente Zelaya ha raccontato: "Era impossibile dare un visto a Carriles, una persona coinvolta in atti di terrorismo. Loro difendono quel tipo di terrorismo, mi consta, e su quel tipo di cose abbiamo posizioni differenti".