Cuba esige all'ONU che gli USA agiscano contro i terroristi     

 

 

24 novembre '09 - Victor M.Carriba www.granma.cu (PL)

 

Un nuovo reclamo di Cuba, perchè gli Stati Uniti attuino con gli elementi terroristi che operano nel loro stesso territorio contro l’Isola, sta circolando come documento nelle Nazioni Unite.

 

Il reclamo esige anche la liberazione dei Cinque Combattenti antiterroristi reclusi da undici anni nelle carceri dell’impero.

 

Le due domande sono contenute in una lettera datata 11 novembre e inviata al segretario generale della ONU  Ban Ki-Moon, dal rappresentante permanente di Cuba presso la ONU, Pedro Núñez Mosquera.

 

Copie della lettera sono state consegnate al presidente dell’Assemblea Generale, Alí Treki, e al titolare del Comitato contro il Terrorismo del Consiglio di Sicurezza, Ranko Vilovic.

 

Il testo denuncia la recente scarcerazione negli Stati Uniti del terrorista Santiago Álvarez Fernández-Magriñá, condannato perchè era in possesso di un vero arsenale di armi da guerra per perpetrare azioni violente contro Cuba. 

 

Questo criminale è anche responsabile dell’ingresso illegale nel territorio nordamericano nel 2005 del noto terrorista Luis Posada Carriles, autore confesso di attentati e attacchi contro l’Isola.

 

Tre le sue numerose azioni armate, l’esplosione in volo di un aereo civile cubano, nella quale morirono 73 persone innocenti. Inoltre di molti attentati alle installazioni turistiche de L’Avana, nel 1997.

 

Questo terrorista ha anche partecipato a decine di piani finanziati dal governo degli USA per eliminare fisicamente il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz, precisa la lettera distribuita nella ONU.

 

La comunicazione dell’ambasciatore cubano spiega dettagliatamente le azioni dei terroristi Posada Carriles e Álvarez Fernández-Magriñá.

 

"Cuba desidera ricordare che per mezzo secolo successivi governi degli USA hanno organizzato, fomentato e permesso la realizzazione di numerose azioni di terrorismo contro Cuba, nelle quali sono state vittime anche cittadini di altri paesi. Questi attacchi hanno provocato la morte di 3478 persone e di 2099  invalidi, oltre a perdite materiali che ascendono a migliaia di milioni di dollari.

 

Inoltre la lettera spiega che se la nuova amministrazione della Casa Bianca desidera dimostrare il suo impegno nella lotta al terrorismo, ha ora l’opportunità di attuare con fermezza e senza doppia facciata contro i gruppi di terroristi e contro gli individui che aggrediscono Cuba dal territorio nordamericano. È l’opportunità di fare giustizia e liberare senza più attendere i Cinque Combattenti antiterroristi cubani, prigionieri politici da undici anni negli USA. Questi Cinque uomini cercavano solo d’ottenere informazioni sui gruppi di terroristi ubicati a Miami per prevenire le loro azioni violente e per salvare le vite dei cittadini cubani e statunitensi.

 

La lettera afferma che Washington deve provare d’essere capace di porre da un lato i meschini interessi di piccoli gruppi di nemici di Cuba e di difendere quelli del suo popolo e della comunità internazionale.

 

È nelle  mani degli Stati Uniti smettere d’utilizzare il tema del terrorismo con obiettivi politici e porre fine all’ingiusta e infondata inclusione di Cuba nella lista dei paesi che - presumono – auspicano il terrorismo, conclude la lettera del rappresentante cubano presso la ONU.