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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Brigata Medica Cubana ad Haiti

combatte il colera su tutti i fronti

 

23 novembre 2010 - Liurka Rodríguez www.granma.cu

 

Hinche dev’essere una delle poche città del mondo che ha una pista d’atterraggio dentro la sua arteria principale, con funzioni alterne di pasto per le pecore. Così peculiare è la capitale dipartimentale del Centro a Haiti, dove l’epidemia di colera si è convertita nel principale motivo di preoccupazione dei suoi abitanti e della Brigata Medica Cubana che sta prestandovi un servizio solidario.

 

Fuori dall’ospedale locale si trova un Centro di Trattamento del Colera, nel quale lavorano oltre al personale cubano, i laureati dell’ELAM e 9 dottori statunitensi di un’ONG. Questi ultimi conservano le migliori impressioni del lavoro consacrato dalla Brigata ad Hinche.

 

Mentre ci raccontano come hanno organizzato il lavoro, il rinforzo, la disposizione e consegna dell’équipe medica e di infermieri, ci accorgiamo di quanto è giovane il dottore guantanamero Roberto Pardo.

 

La sicurezza negli argomenti già la conoscevamo. Deriva da quell’eccezionale esperienza di aver affrontato gli effetti di un disastro e, adesso, un’epidemia, nella stessa missione. Il giovane rafforza il compromesso  assunto dall’ottobre del 2005, quando si iscrisse al Contingente Internazionalista Henry Reeve, voluto dal Comandante in Capo.

 

Tra i laureati dell’ELAM, incontriamo medici ecuadoriani, messicani e colombiani, che quando non sono con i pazienti, nel Centro, sono nelle loro stanze con libri in mano, preparando esami della specialità che portano avanti ad Haiti.

 

Nella casa dei collaboratori si rispettano anche le norme igieniche. Appena si odono i passi di quelli che entrano, c’è un consenso per contribuire al riposo di quelli che si recuperano dalla guardia precedente. Solo l’odore di un menù creolo interrompe la calma.

 

Di questo si occupano le cooperanti Virginia e María Belkins, che si conobbero in Pakistan, nell’emergenza del terremoto, che sono anche le incaricate della sala di riabilitazione nell’ospedale, la cucina.

 

 

Cuba rinforza la brigata medica in Haiti

 

15 novembre 2010 - Roberto Hernández www.granma.cu

Cuba ha rinforzato la sua brigata medica in Haiti, con il proposito di lavorare nelle migliori condizioni per affrontare l’epidemia di colera che ha già provocato la morte di circa 800 persone in questo paese dei Carabi, hanno detto i media della stampa.

 

Il nuovo gruppo è giunto sabato 13 a Port au Prince ed è formato soprattutto da personale d’infermeria e medici laureati nella Scuola Latinoamericana di Medicina ed Epidemiologia.

 

Parte dei questo personale è già stato in Haiti  subito dopo il terribile terremoto del gennaio scorso. 

 

La collaboratrice Violeta Cué  ha detto che è di nuovo in Haiti per aiutare gli haitiani a superare l’epidemia, e lo farà per tutto il tempo che sarà necessario.

 

Con questa nuova forza, Cuba è in migliori condizioni per dare tutta l’assistenza medica agli haitiani, ha segnalato il comunicato, riferendosi alla propagazione del colera, malattia  già presente  in tutto il paese.

 

 

Quasi un migliaio i morti di colera

 

 

Il numero di persone morte per l’epidemia di colera in Haiti è aumentato sino a 917, ha informato il ministero della Sanità di Port au Prince, sottolineando che da venerdì ad oggi sono morte 121 persone, ha riportato Ansa.

 

La malattia è presente in 6 delle 10 province haitiane, anche se le autorità hanno riferito che le 14642 persone assistite negli ospedali sono state dimesse dopo le cure necessarie, soprattutto la reidratazione, mentre aumenta il timore che l’epidemia possa diffondersi tra gli accampamenti dove sono alloggiati più di un milione di sopravvissuti al terremoto del principio dell’anno.