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Eduardo Galeano loda il lavoro

dei medici cubani in Haití 

 

6 maggio 2010 - www.granma.cu (ansa)

 

Lo scrittore Eduardo Galeano ha di nuovo sottolineato la presenza dei medici cubani in Haiti, durante una Tavola Rotonda sulla situazione di questo paese dei Caraibi, devastato dal terremoto il 12 gennaio scorso.

 

La Tavola Rotonda faceva parte del XII Festival Internazionale del Cinema dei Diritti Umani che si è svolto a Buenos Aires, fino al 5 maggio. 

 

Galeano, parlando della genuina solidarietà risvegliata dalla catastrofe che ha provocato più di 200000 morti, ha sottolineato l'apporto dei medici cubani e dei loro colleghi haitiani, formati in Cuba, nell’assistenza ai feriti.

 

“Ho alcune divergenze con il corso che ha preso la Rivoluzione cubana, ma non posso non segnalare il lavoro dei medici cubani, che non è apparso in nessun giornale perché Cuba è divenuta una lebbrosa” ha dichiarato.

 

Il famoso scrittore dell’Uruguay ha detto anche che lo preoccupa che il Banco Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale si occupino di rifondare Haiti, perchè la loro specialità è fondere i paesi.

 

Galeano ha aggiunto che Cuba è colpevole di contagiare la peste della libertà nel continente.

 

Quando il pubblico gli ha chiesto se il terremoto può essere una conseguenza   dello sfruttamento del suolo e delle risorse naturali, Galeano ha risposto che  questa è stata la conseguenza di secoli di spietato sfruttamento.

 

Galeano ha viaggiato apposta da Montevideo per partecipare alla Tavola Rotonda sulla situazione di Haiti.

 

L’incontro è avvenuto nella Biblioteca Nazionale, con la presenza dei cineasti haitiani Arnold Antonin e Frantz Voltaire e con Rodolfo Mattarollo, ex titolare di una commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani in Haiti, dove ha vissuto cinque anni, come moderatore.

 

Galeano, nel suo stile riflessivo ed ironico, ha ricordato che Haiti è stato il primo paese a conquistare la libertà nelle Americhe e che l’Europa non le ha mai perdonato l’umiliazione inflitta da un esercito di negri a quello di Napoleone, nel 1804.