HOME CINQUE

 

Spezziamo il blocco informativo

sul Caso dei Cinque 

 

 28 aprile 2010 - A.Lotti www.granma.cu

 

 

Il Presidente del Parlamento Cubano, Ricardo Alarcón de Quesada, ha insistito sulla necessità di spezzare il blocco informativo stabilito  fondamentalmente dai grandi giornali statunitensi, per far conoscere la verità sul Caso dei Cinque antiterroristi cubani reclusi nelle carceri statunitensi.

 

Nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana, Alarcón ha sostenuto un colloquio intitolato “La verità di fronte al terrorismo”, con i delegati della IV Conferenza Internazionale “L’Opera di Karl Marx e le sfide del XXI secolo”.

 

Alarcón ha affrontato alcuni aspetti della storia della detenzione di  Gerardo, Antonio, Fernando, René e Ramón, che sono detenuti dal 12 settembre del 1998, quando, per 17 mesi, restarono isolati e senza poter comunicare con le proprie famiglie  e nemmeno con gli avvocati. “Solo questo era sufficiente per annullare il processo” ha assicurato il Presidente del Parlamento.

 

Alarcón ha evidenziato l’illegalità del giudizio, dicendo che, indipendentemente da quello che avverrà, Cuba continua a volere la loro liberazione immediata ed incondizionata.

 

Ha continuato ricordando l’ambiente ostile e d’odio che i gruppi anticubani hanno creato nella città di Miami, tanto che la Procura Generale ha addirittura affermato che i Cinque Eroi erano andati negli Stati Uniti per distruggere la nazione.

 

“Se così fosse – ha chiesto Alarcón – perché allora i media non ne avrebbero parlato?”

 

L’essenza della strategia statunitense è occultare la verità su questo caso, per la semplice ragione che se la gente la conoscesse, capirebbe che il governo degli Stati Uniti è terrorista, anche se ha scatenato guerre assurde per “combattere il terrorismo”.

 

Di fronte ad un pubblico di ricercatori, studiosi dell’opera di Marx, rappresentanti di partiti politici e di movimenti rivoluzionari, il Presidente del Parlamento Cubano ha sottolineato – in contrapposizione alla situazione dei Cinque – la notizia dell’omaggio pubblico reso a Miami, venerdì 2 aprile, al noto terrorista Posada Carriles, autore principale dell’attentato contro un aereo della Cubana de Aviación nell’ottobre del 1976, nel quale morirono le 73 persone che erano a bordo. “Il Venezuela, da allora, sta chiedendo la sua estradizione per giudicarlo, molto prima che lo Stato diventasse la Repubblica Bolivariana”.

 

Alarcón ha ricordato che in questa occasione Posada Carriles ha affermato che avrebbe continuato la sua guerra contro Cuba.

 

“Affilare l’ascia della guerra è ciò che dobbiamo fare adesso”, ha detto testualmente.

 

Alarcón ha ribadito che la verità deve farsi strada, che è d’obbligo essere creativi, ed è importante moltiplicare i messaggi affinché la gente sappia che questo caso esiste, e che il 27 maggio del 2005 anche il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie della Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, ha dichiarato arbitrarie le detenzioni dei Cinque compagni ed ha invitato il governo degli Stati Uniti ad adottare immediatamente le misure necessarie per risolvere tale situazione.

 

Tre avvocati della Corte d’Appello sono arrivati alla stessa conclusione, perciò i Cinque dovrebbero essere liberati immediatamente.

 

Eppure, nessuno sa nulla, esisteva ed esiste un totale silenzio al rispetto nei grandi media, che manipolano le menti della gente.

 

Ricardo Alárcon ha citato l’avvocato della difesa dei Cinque, Leonard Weinglas, che ha ripetuto molte volte che mai, negli Stati Uniti, è stato vinto un giudizio di carattere politico nei tribunali, se non grazie alla mobilitazione pubblica: “Ed è qui che dobbiamo entrare in gioco noi”, ha concluso.