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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

 

Evo Morales sottolinea l’esempio

 

di solidarietà di Fidel Castro

 

 

6 agosto 2010 - www.granma.cu

 

 

Il presidente boliviano, Evo Morales, ha sottolineato i molteplici insegnamenti che ha  ricevuto dal leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, sui principi di solidarietà  con altri popoli del mondo, segnala PL.

 

In alcune dichiarazioni esclusive per la stampa cubana accreditata in Bolivia, Evo ha ricordato che quest’Isola, nonostante il blocco degli USA, è il paese più solidale con le altre nazioni,  soprattutto nei settori imprescindibili della salute e dell’educazione.

 

Oltre ad inviare personalmente ed a nome dello Stato Plurinazionale, i più calorosi auguri al leader rivoluzionario nel suo 84º compleanno, Evo ha  segnalato che Fidel Castro continua a guidare i processi liberatori e democratici dell’America Latina.

 

 

Reiterate le denunce contro l'USAID

 

 

Il vicepresidente della Bolivia, Álvaro García Linera, ha ripetuto la denuncia contro la Agenzia degli Stati Uniti  per lo Sviluppo  Internazionale (USAID) per l’ingerenza nei temi interni del  paese.

 

In un dialogo con la stampa, García ha ricordato che  nel giugno scorso in una Mobilitazione della  Confederazione dei Popoli  Indigeni dell’Oriente Boliviano (CIDOB), nella domanda di piene autonomie c’era l’influenza della USAID in vari dei suoi leader.

 

Per l’autorità, quell’esperienza ha chiarito la manovra di cospirazione organizzata da alcune Organizzazioni non Governative (ONG’s) per destabilizzare l’attuale processo di cambio ed il governo di Evo Morales, ha  informato PL.

 

 

Annunciato  una campagna

internazionale contro la Legge Arizona

 

 

Evo Morales

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha appena annunciato  che guiderà  una campagna internazionale contro la polemica Legge Arizona, che pretende di stabilire  condizioni discriminatorie per gli emigranti in questo Stato nordamericano.

 

“Lo denunceremo in tutti i forum, come abbiamo fatto con  il tema dell’acqua; faremo una campagna  internazionale con  capi di Stato ed movimenti sociali”, ha segnalato in una conferenza stampa nel Palazzo Quemado.

 

Morales ha informato d’aver  inviato una lettera  al presidente  statunitense, Barack Obama, nella quale gli ricorda che una delle ragioni grazie alle quali è giunto alla presidenza, è stato il suo discorso a favore della multirazzialità.

 

“Non so cosa direbbe suo padre che fu un emigrante, se sentisse che ora non potrebbe vivere nè  lavorare negli Stati Uniti, recita la lettera.

 

Evo Morales ha dimostrato la sua contrarietà per questa legge  che è un castigo per gli esseri umani e in questo caso per i latinoamericani, che offrono  tanto sforzo e tanto lavoro per lo sviluppo degli Stati Uniti.

 

Non deve dimenticare l’origine emigrante dei suoi genitori e deve invece  fare uno sforzo per impedire che entri in vigore, nello Stato dell’Arizona, la più ingiusta legge migratoria della storia degli Stati Uniti, segnala ancora il documento.

 

Il leader sudamericano ha sostenuto che questa norma pretende di far rivivere in pieno XXI  secolo una specie di apartheid, e che, assieme alla  Direttiva di Ritorno Europea, metterá in una difficile situazione milioni di cittadini del mondo. 

 

Lei può evitare che nel suo paese ritornino i giorni oscuri della persecuzione per l’origine o per il colore della pelle, conclude la lettera, letta ai rappresentanti della stampa, riuniti nella sede del governo.

 

Il presidente  Morales,  d’origine indigena, ha aggiunto che la sua solidarietà va a tutti i  latinoamericani  che vivono nel paese del nord e soprattutto a quelli dell’Arizona.

 

Non commettete  un errore storico permettendo questa norma di discriminazione e di emarginazione , ma soprattutto di punizione razziale e disumana per quei latini che hanno lavorato allo sviluppo di questa nazione, ha aggiunto.

 

Morales  ha informato d’aver inviato una lettera al presidente dell’Assemblea Generale della ONU, Ali Abdessalam Treki, per l’appoggio dato alla proposta della Bolivia di dichiarare l’accesso all’acqua come un diritto umano.

 

“Questo trionfo è dei  popoli  del mondo, perchè questa non è solo una lotta del popolo boliviano, perchè l’acqua sia un servizio pubblico e non un affare privato. 

 

Questa sarà la prossima  tappa che dovranno sostenere i presidenti”, ha detto ancora.