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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

 

I sindaci dell'amazzonia boliviana

cacciano l'USAID dai loro municipi

 

24 luglio 2010 - Wilson García Mérida www.asud.net traduzione di Rossella Scordato www.cdr-roma.it

 

 

Un fatto di tale gravità non accadrà più nello Stato Plurinazionale della Bolivia. I sindaci dei municipi del dipartimento autonomo di Pando, all'interno dell'Amazzonia boliviana, hanno deciso di espellere dalle loro giurisdizioni le varie ONG, fondazioni e aziende che operano in questo territorio usufruendo dei finanziamenti dell'Agenzia di Cooperazione degli Stati Uniti (USAID) dopo aver constatato che queste entità “sono quelle che generano conflitti interni al Paese, interferendo con il nostro processo storico di liberazione nazionale per seppellire la legittimità democratica del nostro Governo”, rivela una dichiarazione emessa dalle autorità municipali di questa regione amazzonica confinante con Brasile e Perù.

Dopo aver verificato che funzionari pagati da USAID hanno tentato di provocare uno scisma nel movimento indigeno boliviano opponendo le organizzazioni contadine dell'Amazzonia boliviana al proprio Governo che le rappresenta, i sindaci di Pando hanno deciso di “espellere da tutte le nostre giurisdizioni le ONG, aziende, agenzie e progetti, finanziati attraverso l'USAID e i suoi alleati, per porre fine all'imposizione di trafficanti internazionali dell'ambiente, impedire le manovre politiche del Governo degli Stati Uniti nel nostro ricco territorio Amazzonico e liberarci delle vecchie pratiche prebendali imposte da questa perversa 'cooperazione' i cui miseri centesimi hanno indebolito la coscienza dei nostri popoli, dei suoi contadini e delle nostre valorose rappresentanze indigene”.

 

Tra le ONG e fondazioni che “a partire da oggi” devono abbandonare il territorio autonomo di Pando figurano “Conservation Strategy Fund” (CSF), “Herencia”, “Puma”, “WCS Rainforest Alliance” e “Armonia” le quali, inoltre, in un periodo che termina il prossimo 30 luglio, sono costrette a consegnare i documenti riguardanti i propri programmi, progetti e attività, così come la fonte del loro finanziamento, oltre alle somme ricevute negli ultimi 10 anni e i risultati tangibili raggiunti fino a questo momento. “In caso contrario saremo costretti a sottoporli, secondo la nuova Costituzione Politica dello Stato, ai tribunali di giustizia per aver violato la nostra autonomia e aver attentato alla nostra supremazia territoriale e istituzionale”, avvisa la dichiarazione trasmessa dall'Associazione dei Municipi di Pando (Amdepando).

 

Il comunicato spiega che, attraverso programmi come quello chiamato “Madre de Dios, Acre y Pando” (MAP) e la “Iniziativa de la Cuenca Amazónica” (ICCA), USAID e le sue ONG hanno trasformato il Dipartimento amazzonico di Pando “in un territorio alienato e nei quali si è intervenuti abusivamente”. Afferma inoltre che, sotto la maschera della “lotta contro la povertà”, “preservazione dell'ambiente”, con obiettivi capitalisti e programmi razzisti chiamati “Protezione dei Paesaggi Indigeni” sostituiscono l'autorità autonoma dei municipi e intervengono politicamente facendo circolare clandestinamente milioni di dollari nelle comunità indigene e contadine per mettere il popolo contro il proprio Stato, cercando di destabilizzare il governo presieduto dal leader indigeno Evo Morales.

 

Il male chiamato “Gestione della diversità biologica e dei servizi ambientali”, continua il documento, “è solo un pretesto per esportare le nostre risorse naturali, intervenire nelle organizzazioni sociali e allinearle con gli interessi dell'impero per riuscire a dominare i nostri territori, i suoi boschi e la biodiversità”.


Nell'esercizio sovrano delle sue competenze conferite dal nuovo Governo autonomo boliviano sancito dall'attuale Costituzione Politica dello Stato, i municipi pandini hanno dichiarato il dipartimento di Pando “Territorio Amazzonico Libero da USAID”.

 

Con suddetta dichiarazione, i municipi amazzonici appoggiano la decisione del presidente Evo Morales Ayma, ufficializzata già a fine 2008, di espellere definitivamente USAID dal Paese. “Questo sarà un gesto storico, sovrano ed esemplare, destinato a raggiungere il rispetto nei confronti dell'arrogante interventismo straniero”, recita l'informativa che dichiara anche “lo stato d'emergenza nei nostri municipi per difendere la dignità e la sovranità nazionale a fronte della destabilizzazione democratica incentivata dai nemici di questo processo di cambiamento, interni e stranieri”.

 

Avvisano le autorità comunali che “a partire da oggi nessuna ONG, Fondazione – nazionale o straniera – imprese e/o progetto che non abbia ottenuto l'autorizzazione dei sindaci e dei suoi consigli municipali, potrà intervenire in nessun modo nel nostro territorio”.

 

Il Dipartimento di Pando si trova nel nord della Repubblica della Bolivia estendendosi per 64000 km2, con più di 50000 abitanti secondo il censimento del 2001; è costituito da 5 province, 15 municipi e 51 cantoni. È uno dei territori più ricchi della Bolivia per biodiversità e in cui si trova la maggior quantità di terre fiscali disponibili per essere distribuiti tra indigeni e contadini senza terra che arrivano da altri confini del Paese, in un processo che ha rischiato di essere bloccato dall'ingerenza nordamericana e dagli interessi dei latifondisti che sono stati il propulsore del massacro indigeno dell'11 settembre 2008, nel comune di Porvenir.