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ALBA

 

ALBA:un disegno differente

 

24 giugno 2010 - Nestor Nunez www.granma.cu (ain)

 

Era normale che, quando si parlava di meccanismi di integrazione, certi specialisti indicassero l’Unione Europea (EU) come il gran paradigma universale. E fino a pochi anni fa era accettabile tale conclusione.

 

Alla fine, gli europei, sopra tutto prima dell’inclusione delle nazioni ex-socialiste dell’est, avevano già introdotto tariffe alle importazioni comuni, la libera circolazione dei cittadini, la moneta e la banca unica.

 

Insomma, mostravano un progresso non registrato in altre parti del mondo fino allora, anche se, ovviamente, sempre dentro gli schemi capitalisti.

 

Neppure nella nostra regione latinoamericana erano pochi i successi raggiunti, ma in modo molto incompleto e parziale. Il Mercato Comune Centroamericano (MCC), la Comunità di Stati dei Caraibi (CARICOM), il Patto Andino, e soprattutto il Mercato Comune del Sud (MERCOSUR), possono essere citati come alcuni esempi importanti, ma frammentati e legati a problematiche commerciali e discussioni doganali come elementi cardinali.

 

Inoltre, tali problemi si ubicano anche nella prospettiva della preponderanza dell’economia di mercato.

 

Non è che fino al 2004 con la fondazione da parte dei leader Fidel Castro e Hugo Chávez a L’Avana dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) che l’integrazione dell’area comune assume nuovi tratti e, soprattutto, si stabilisce sopra basi di giustizia e con l’essere umano come centro di azione e sviluppo.

 

Si tratta, anche se alcuni cercano di nasconderlo, di un modello che risponde veramente agli interessi nazionali e regionali e sorpassa l’area commerciale per agire in tutti i campi chiave: economico, politico e sociale.

 

Non può passare inosservato che grazie all’ALBA numerosi nazioni dell’area godono oggi di sicurezza energetica e lavorano nel supporto alimentario, e che nelle relazioni commerciali il principio di complementarietà e il riconoscimento delle asimmetrie sono elementi che assicurano una vera equità nelle transazioni.

 

E poi esiste anche la Banca del Sud, promossa come centro finanziario lontano ai grandi monopoli monetari imperiali, e si è stabilito il Sucre come futuro mezzo di cambio unico per i membri del gruppo.

 

Nel terreno sociale si distaccano, tra le altre cose, le missioni Miracolo, e Io sì posso, destinate, la prima a restituire la vista a milioni di cittadini dell’area, e la seconda a incentivare l’alfabetizzazione e potenziare l’istruzione.

 

Nel frattempo, nel contesto politico, l’ALBA annovera una contundente reazione contro il colpo di Stato fascista in Honduras, e la sua ferma posizione comune nella realizzazione di un’entità regionale di consulta e concertazione distante della presenza di Washington, cui si somma la battaglia contro il cerchio informativo nemico attraverso l’esercizio di Tele Sur e di altre vie alternative di divulgazione.

 

In poche parole, l’ALBA è, per tanto, creazione, iniziativa, giustizia, sviluppo, decenza e fraternità. È la concretizzazione della vocazione unitaria dei nostri grandi eroi e meccanismo integratore di validità meridiana.