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N O T I Z I E  dal G O L P E

 

Sciopero della fame di cinque

 

giudici in Honduras

 

24 maggio 2010 - Yeanny González Peña www.granma.cu

 

Cinque giudici in Honduras stanno facendo da sei giorni lo sciopero della fame per condannare la decisione della Corte Suprema di Giustizia di allontanare quattro magistrati che hanno condannato il colpo di Stato contro l’ex presidente Manuel Zelaya.

 

Il 20 maggio si sono uniti altri due giudici allo sciopero, che si svolge nel parco La Merced, di fronte al Congresso, nel centro di Tegucigalpa.

 

Questi sette magistrati vogliono far ritirare l’allontanamento annunciato il 5 maggio dei giudici Alonso Chévez e Guillermo López (i due partecipano allo sciopero della fame),  Ramón Enrique Barrios, e Tirza del Carmen Flores, sanzionati per aver condannato la rottura dell’ordine istituzionale del 28 giugno del 2009, contro il governo di Zelaya.

 

Il deputato honduregno Marvin Ponce ha presentato al  Congresso Nazionale una mozione per investigare il CSJ per l’arbitraria decisione.

 

Il legislatore ha proposto al  Parlamento di nominare una commissione per analizzare la condotta amministrativa dell’organismo giudiziario.

 

I giudici Guillermo López, José Pineda, Gerson Medina, Pablo Munguía e Chévez, membri dell’Associazione dei giudici per la Democrazia, hanno iniziato lo sciopero della fame a loro volta. Gli altri scioperanti sono uno studente delle medie, Michael Urbina ed il piccolo produttore agricolo, Teodoro Carbajal.

 

Varie autorità del paese hanno richiamato il potere giudiziario a risolvere il problema e a richiamare i giudici. 

 

Il loro allontanamento ha provocato anche la reazione del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare e degli organismi che difendono i diritti umani.

 

 

N O T I Z I E  dal G O L P E

 

Silenzio assordante

 

dall'Honduras

 

21 maggio 2010  - www.giannimina-latinoamerica.it

 

Silenzio assordante sull’Honduras dopo il golpe delle Forze Armate, l’interim dell’italo-honduregno Micheletti e le elezioni dubbie che hanno portato alla Presidenza quel Porfirio Lobo che i paesi della Alleanza Bolivariana (ALBA) non hanno voluto  - in onore alla giustizia e alla legalità - al Vertice di Madrid fra la Comunità Europea e l’America Latina.

 

Silenzio sulla repressione, silenzio sui movimenti popolari, silenzio su quel povero paese che era - e deve continuare ad essere - la “portaerei degli Stati Uniti- in America Centrale. Silenzio di tomba.

 

Adesso arriva una piccola notizia che ci aiuta a capire che in quella tomba si vorrebbero seppellire voci e coscienze che non dimenticano la ferita inferta dal golpe militare: la Corte Suprema, quello stessa che aveva dichiarato che le Forze Armate avevano operato “a difesa dello stato di diritto” e che il golpe da loro messo in atto era semplicemente una “successione costituzionale”, ha licenziato con 10 voti su 15, cinque dei suoi magistrati accusati di aver manifestato contro il colpo di stato, per aver presentato un ricorso a favore del deposto presidente Zelaya e, addirittura, di aver scritto un articolo critico sull’operato della Corte.

 

I giudici licenziati hanno semplicemente espresso il loro dissenso in materia di legittimità; lo stesso dissenso espresso, il 3 marzo scorso, dall’Alta Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite che ha criticato l’operato della Corte Suprema dell’Honduras sopratutto per quella “successione costituzionale” con cui hanno ribattezzato un vero e proprio golpe.

 

La Commissione ONU ha condannato il licenziamento dei giudici ritenendo la Corte non imparziale e addirittura priva di indipendenza, di credibilità e di legittimità.