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Chávez condona  il debito haitiano

derivante dalla compera di petrolio

 

26.01.10 - www.granma.cu (CD)
 

 

Il presidente del Venezuela Hugo Chávez ha annunciato il condono del debito di Haiti derivante dalla compera del combustibile venezuelano, nell’ambito di una riunione dei paesi dell’ALBA che ha deciso un vasto piano per “rifondare” il paese che ha sofferto una scossa del VII grado il 12 gennaio.

 

“Haiti non ha un debito nei confronti del Venezuela. È al contrario: il Venezuela ha un debito storico con quella nazione, con quel popolo, per il quale non proviamo pena, ma ammirazione e con il quale condividiamo fede e speranza”, ha detto Chávez durante la conclusione della riunione straordinaria dei Ministri degli Esteri dell’Alleanza Bolivariana per le Americhe (ALBA).

 

“Non è necessario dirlo”, ha aggiunto affermando il condono di tutto il debito, per un totale che non ha rivelato, recriminando quelli che hanno assicurato del bisogno di fare pressioni su di lui per fargli accettare tale misura, così “presentando il Venezuela come un paese insensibile”.

 

Ha anche annunciato che l’ALBA ha deciso un piano integrale che include una donazione immediata di 20 milioni di dollari per il settore della salute di Haiti e un fondo che, ha sottolineato Chávez, sarà almeno di 100 milioni di dollari, “solo per cominciare”, apportati dai soci dell’istanza internazionale.

 

Il Venezuela è la nazione con maggior forza finanziaria nell’ALBA, organizzazione di cui sono anche membri Cuba, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Dominica, Antigua e Bardudas, e Saint Vincente and the Granadines, e alle cui riunioni assistono in qualità di osservatori rappresentanti governativi di Haiti e di altri paesi caraibici.

 

Chávez, che ha reiterato che la salute costituisce “l’asse portante della solidarietà del gruppo con Haiti”, ha rivelato che la petroliera venezuelana Citgo che opera negli Stati Uniti e che “è un’impresa dell’ALBA”, compie attualmente “e continuerà a farlo”, un ruolo “centrale” nell’invio degli aiuti all’isola.

 

Chávez ha corretto in diretta, durante una trasmissione della rete statale di emittenti radio e televisione, il testo sul piano dell’ALBA per Haiti accordato dai Ministri degli Esteri, sostituendo la parola “vendita” con “somministro”, sottolineando che il combustibile arriverà direttamente alla popolazione haitiana.

 

Ciò avverrà, ha spiegato, attraverso “stazioni mobili di servizio” che opereranno nelle prossime settimane.

 

Il piano di aiuto ad Haiti dell’ALBA a corto, medio e lungo termine include diversi passi che coprono dal settore agricolo a quello della produzione, importazione e distribuzione di alimenti, fino ad un’amnistia migratoria a haitiani residenti illegalmente nelle nazioni che si uniscono alla richiesta di integrazione.

 

Così come ha fatto successivamente alla presa di conoscenza dell’arrivo in massa ad Haiti di soldati statunitensi dopo il terremoto del 12, Chávez ha preteso il rispetto della sovranità haitiana, che l’ONU coordini tutte le operazioni e ha definito “fascista” un dirigente statunitense non meglio identificato al quale ha attribuito la fraseDio castiga Haiti. “Che cosa orribile, e c’è gente che arriva anche a crederlo”, ha detto insistendo sul fatto che “abbondando” negli Stati Uniti quelli che attribuiscono il terremoto ad un castigo perché lì si idolatra “il demonio”.

 

Chávez ha anche condannato l’uscita da Haiti di minori consegnati in adozioni internazionali a famiglie statunitensi ed europee ed ha avvisato che istanze dei diritti dell’infanzia, tra le quali l’UNICEF, coincidono nel dire che “l’ultima cosa da fare era togliere i bambini” dal paese prima di terminare la ricerca dei famigliari.

 

“Non ci spiegamo come possa uscire un aereo pieno di bambini verso gli Stati Uniti ed una altro verso l’Europa. Non sappiamo quanti aerei, quanti bambini” sono usciti da Haiti “così velocemente”, ha detto, raccontando di madri “che ancora cercano i propri figli”, e magari c’è anche “gente che offre denaro, che sta manipolando” per farle desistere.