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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Secondo terrorista

abboccato all’amo

 

 

 

22.07.10 - Juana Carrasco Martín www.granma.cu (jr)

 

 

Identico modus operandi, attentati in luoghi pubblici per creare terrore, destabilizzazione. Ha già abboccato all’amo l’altro terrorista, complice in Venezuela del salvadoregno Francisco Chávez Abarca, e per la proprietà  transitiva, del criminale maggiore, Luis Posada Carriles.

 

Si tratta di Alejandro Peña Esclusa, politico dell’estrema destra per cui passa anche la cosiddetta Tavola dell’Unità, il gruppo dell’opposizione controrivoluzionaria disposto a tutto per cacciare i bolivariani dall’Assemblea Nazionale nelle elezioni del 26 settembre, ma disposti – evidentemente – a qualsiasi metodo per impiantare il terrore. Diciamo così, i seguaci del mio idolo, sono i miei seguaci.

 

Il velo della cospirazione comincia ad alzarsi. Alejandro Peña Esclusa, ingegnere e personaggio oscuro dei settori fascisti e di tutte le congiure contro il Governo bolivariano, è stato arrestato il 12 luglio, dopo l’ispezione della sua residenza, dove sono stati trovati un kg di esplosivo C4 – il favorito negli attentati della CIA – e cento detonatori per la fabbricazione di bombe.

 

E se in Venezuela ha cantato Chávez Abarca, pure Esclusa lo ha fatto.

 

Per questo è corretto dire che nelle mani del Servizio Bolivariano di Intelligenza (SEBIN) sono caduti più di due pesci grossi…

 

Tareck El Aissami, Ministro del Potere Popolare degli Esteri e la Giustizia ha detto che sono stati confiscati “presunti materiali esplosivi, documenti di interesse che si stanno studiando, dispositivi detonatori elettronici e di calore, documenti con informazione sui piani di destabilizzazione e di terrorismo che si sarebbero commessi nei prossimi giorni”.

 

Successivamente, il deputato Juan José Mendoza, Presidente della Commissione di Difesa dell’Assemblea Nazionale, ha reso noti altri particolari venuti alla luce durante le indagini che dimostravano gli obiettivi criminali dell’arrestato.

 

L’uomo stava pianificando attentati in quattro luoghi popolati di Caracas.

 

“Il macabro piano – ha rivelato il parlamentare – era quello di causare la morte di vari giovani per poi incolparne il Governo bolivariano e il Presidente della Repubblica, Hugo Chávez, e quindi influenzare le elezioni di settembre”.

 

Uno degli attentati doveva essere perpetrato nella Piazza Alfredo Sadel de las Mercedes, ad est di Caracas, niente di meno che durante la trasmissione pubblica del Mondiale di Calcio Sudafrica 2010.

 

Cosi come sarebbe successo nel Paraninfo dell’Università di Panama, quando Posada Carriles e tre dei suoi pianificarono di attentare al Comandante in Capo Fidel Castro durante un atto di solidarietà con la Rivoluzione Cubana durante il Summit Ibero-americano. Nella piazza di Caracas, sarebbero morte centinaia di persone, perché a migliaia sono andati a vedere la partita che ha reso la Spagna campione.

 

Menti così depravate non conoscono riposo e fanno l’impossibile per raggiungere i propri obiettivi. Tra le vittime figurava addirittura la deputata dell’opposizione Pastora Medina. Non dimentichiamoci che nelle dichiarazioni che ha rilasciato, Chávez Abarca ha affermato che tra i suoi piani c’era quello di attentare contro un partito per scatenare una guerra tra le forze politiche venezuelane.

 

 

Alcuni antecedenti del terrorista

 

 

La Televisione Venezuelana ha trasmesso un video, che può anche essere visto sul sito web del canale, nel quale appare Alejandro Peña Esclusa in compagnia di un altro politico della destra estrema, Leopoldo López, durante un incontro realizzato in una chiesa cattolica di Los Samanes, a sud-est di Caracas, mentre realizzava un appello per boicottare il referendum del 2007 e convocava, di fatto, la gente a creare violenza per le strade.

 

Si tratta forse della prima azione criminale e terrorista di Peña Esclusa? Assolutamente no. Analizziamone altre.

 

Il percorso di questo individuo risale al novembre del 1984, quando il Papa Giovanni Paolo II realizzò una visita pastorale in Venezuela e si scoprì allora un piano per assassinare il Sommo Pontefice da parte della Setta Tradizione, Famiglia e Proprietà.

 

Allora si perquisì una casa nell’est di Caracas nella quale si realizzava un rito religioso di cui Esclusa officiava come Maestro.

 

Nel 2002, il terrorista firmò il decreto del dittatore Pedro Carmona Estanga, il capo del Colpo di Stato contro il Presidente Hugo Chávez dell’11 aprile.

 

Il contatto di Chávez Abarca in Venezuela è anche legato ai settori della destra salvadoregna. Questo è stato denunciato dal FMLN che ha rivelato che Peña durante le elezioni del 2009 promosse mediante l’organizzazione Forza Solidaria un’aggressiva campagna sporca, “un lavoro molto oscuro”, contro l’allora candidato presidenziale Mauricio Funes.

 

Un altro dato vincola anche il “Pancione” Chávez Abarca e il suo capo Posada Carriles con i rappresentanti di Miami Ileana Ros Lincoln e Mario Díaz Balart. Nell’aprile del 2008, i parlamentari della mafia anticubana a Miami si riunirono a Los Angeles con Antonio Saca, allora Presidente di El Salvador, e gli proposero di utilizzare un amico personale di Posada Carriles per evitare che Mauricio Funes vincesse le elezioni. Quest’amico era Chávez Abarca.

 

In realtà, è buono ricordare che quando Funes prese possesso, il Presidente Hugo Chávez non assistette alle cerimonie perché gli organismi di intelligenza avevano individuato un piano di attentato alla sua persona. In un discorso che rese il Ministro degli Esteri venezuelano Nicolás Maduro si disse “grazie a fonti di intelligence sui gruppi dell’estrema destra internazione, si è potuto intercettare che c’era un alto rischio e si è presa la decisione di sospendere la visita del Presidente Chávez”.

 

Secondo le informazioni, proprio il gruppo di Chávez Abarca era alla ricerca di un missile SAM7 da usare contro l’aereo presidenziale venezuelano.

 

In questa matassa della confabulazione, altri fili conducono in Honduras, dove mercoledì scorso organizzazioni che si dicono cristiane, e che furono attive partecipi nel Colpo di Stato contro il Presidente José Manuel Zelaya, organizzarono a Tegucigalpa un atto di appoggio a Alejandro Peña Esclusa. Semplicemente, con questo svergognato supporto a un terrorista, stanno pagando servizi prestati.

 

Quando avvenne il Colpo, la dittatura di Roberto Micheletti ricevette un grande aiuto da UnoAmerica (Unione di Organizzazioni Democratiche di America) presieduta da Peña, e quindi, nel passato novembre il golpista omaggiò l’uomo con la medaglia José Cecilio del Valle, nel grado di Commendatore, in riconoscimento che ricevette con un’altra perla del terrorismo e della simulazione, Armando Valladares.

 

Esclusa ha avuto relazioni molto buone con i partiti della destra e i fascistoidi come l’italiana Alleanza Nazionale, e la boliviana Podemos.

 

Si tratta, senza dubbio, di una congiura distabilizzatrice a livello di Nuestra America ed i fili che sono manipolati dalla CIA e da Washington, passano anche per le mani della mafia anticubana, si espandono per l’America Centrale, arrivano in Venezuela, e continuano fino ad altre latitudini del sud.

 

 

Che sanno i venezuelani ed il mondo?

 

 

Nel frattempo, l’estrema destra venezuelana, la stampa oligarca che si comporta come partito politico, i settori del potere economico che vedono svanire i propri privilegi, l’altra gerarchia ecclesiastica che ha benedetto il Colpo di Stato dell’aprile del 2002, sono partecipi della macchinazione o vi convivono.

 

I lettori o gli spettatori di El Universal, El Nacional, TalCual, o Globovisión – per citare i più importanti della “stampa libera e democratica” – non sapranno nulla della congiura. Hanno nascosto la detenzione di Chávez Abarca, le sue dichiarazioni di ammissione di colpa, il suo profilo di alta pericolosità nell’Interpol, la deportazione del terrorista e sono saliti alla difesa ad oltranza di Peña.

 

Il diavolo li unisce nello stesso sterco, e ci sono ancora molti animali-terroristi che devono ancora comparire di fronte alla giustizia.