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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Cuba espone i danni del blocco

all’agenzia per l’energia atomica

 

 

10 novembre 2010 - www.granma.cu (ain)

 

 

Rodolfo Benítez, rappresentante permanente alterno di Cuba di fronte all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), ha denunciato i danni causati dal blocco USA alle attività dell’Organismo Internazionale di Energia Atomica (OIEA) sull’Isola.

 

Nel suo intervento di fronte all’Assemblea Generale dell’ONU, a New York, Benítez ha affermato che l'assedio economico, commerciale e finanziario imposto quasi 50 anni fa, danneggia le azioni dell’agenzia e viola il suo statuto.

 

Il diplomatico ha sostenuto che la politica di Washington ostacola l’acquisizione – da parte dell’organizzazione energetica – dell’équipe specializzata per i progetti sull’Isola.

 

Ha anche aggiunto che i cubani hanno problemi a partecipare alle preparazioni organizzate in territorio statunitense e che lo stesso succede con l’esecuzione di piani nella lotta contro il cancro, una delle priorità dell’OIEA.

 

Benítez ha ricordato la condanna quasi unanime alla disumana misura del blocco del 26 ottobre nell’Assemblea Generale, durante la quale 186 paesi hanno votato a favore della risoluzione presentata dall’Isola, tre si sono astenuti e due hanno votato contro (USA e Israele).

 

Contrario al Diritto Internazionale, il blocco ha causato innumerevoli danni al commercio della Maggiore delle Antille, mediante radicali restrizioni economiche, commerciali e finanziarie.

 

Cifre caute mostrano che il cerchio genocida è costato a Cuba 751 miliardi 363 milioni di dollari fino a dicembre del 2009.

 

Il rappresentante caraibico ha riconosciuto gli sforzi della Segreteria dell’OIEA per cercare alternative di fronte a questo scenario e ha rifiutato qualsiasi pretesa di utilizzare il rifornimento di combustibile nucleare come mezzo di coercizione politica o economica con carattere discriminatorio.

 

Benítez ha spiegato che, a dispetto della crisi finanziaria, oltre 60 paesi, la maggioranza dei quali sottosviluppati, hanno espresso interesse nell’includere l’energia nucleo-elettrica come un’opzione per lo sviluppo energetico sostenibile.