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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

CON OBAMA ALLA CASA BIANCA

Il blocco non è cambiato in assoluto

 

16 settembre 2010 - Aida Calviac Mora www.granma.cu

“La politica di blocco con la presidenza di Barack Obama non è cambiata in assoluto, anzi, in alcune aree si è indurita”,  ha affermato  mercoledì 15 , Bruno Rodríguez Parrilla, ministro degli Esteri, presentando la relazione “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”, che per la 19ª occasione sarà presentata dall’Isola nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Foto: Otmaro RodríguezIl Ministro ha spiegato che negli ultimi due anni il carattere extraterritoriale del blocco ha continuato a rafforzarsi con l’incremento di multe, sanzioni e la persecuzione delle transazioni finanziarie cubane con terzi paesi e che questo provoca un effetto di dissuasione in altre imprese che potrebbero realizzare operazioni commerciali con l’Isola.

 

"Non abbiamo più potuto comprare il citostatico Dactinomicina, il medicinale di maggior utilità nel trattamento del sarcoma, perchè la compagnia Lemery del Messico è stata comprata dalla multinazionale israeliana TEVA, con capitale nordamericano", ha riferito, dando un esempio.

 

“Per quello che riguarda la politica verso  Cuba, ed in particolare con il blocco, Obama è andato molto al di sotto delle aspettative della comunità internazionale, del livello di dibattito che si svolge oggi nel Congresso degli Stati Uniti e nella stessa opinione pubblica del suo paese, dove ha raggiunto un’opposizione senza precedenti” ha commentato Rodríguez Parrilla.

 

Il capo della Casa Bianca: "Non ha utilizzato le ampie prerogative costituzionali che gli  permetterebbero non di eliminare il blocco, ma d’introdurre modifiche sostanziali in decine di aree della sua applicazione”, ha detto ancora,  ed ha spiegato che il blocco è il principale ostacolo allo sviluppo del nostro paese ed è costato a Cuba  751363 milioni di dollari in questi 50 anni, in una cifra molto limitata, basata nella svalutazione del dollaro di fronte all’oro.

 

"Il blocco è una politica fallita, e qualsiasi politica che fallisce per 50 anni dev’essere rivista” ha concluso il ministro.