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Il blocco “intelligente”

 

2 aprile 2010 - Antonio Morales www.granma.cu (jr)

 

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha diffuso la decisione di autorizzare le imprese di questo paese ad offrire servizi di Internet come messaggeria  istantanea, reti sociali e posta elettronica a Cuba, Iran e Sudan.

 

Annunciando la misura, il governo nordamericano ha sottolineato il suo obiettivo di usare questi servizi come strumenti di sovversione e destabilizzazione.

 

Come ha pubblicato il  The New York Times, la misura risponde ai crescenti richiami nel Congresso ed in altre parti d’eliminare le restrizioni, soprattutto dopo le proteste post-elettorali in Iran, che hanno dimostrato il potere dei servizi di Internet, come Facebook o Twitter.

 

Il quotidiano di New York, cercando forse d’essere il più obiettivo possibile, si è riferito soprattutto alla capacità dell’Agenzia Centrale d’Intelligenza - CIA – nell’usare questi strumenti per i suoi piani di destabilizzazione contro la nazione iraniana, fatto denunciato reiteratamente.

 

Adam Szubin, direttore dell’Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro, ha fatto riferimento a queste misure tanto pubblicizzate. Secondo Reuters, queste sanzioni intelligenti sono, nelle parole di  Szubin, “esattamente quello che io credo debba fare la OFAC, non segnalando semplicemente nuovi bersagli o rafforzando le sanzioni, ma riducendo le sanzioni se questo può promuovere i nostri obiettivi di politica estera”.

 

La OFAC è tristemente celebre tra i cubani  per il suo ruolo nell’esecuzione del blocco genocida, applicando multe, minacciando imprenditori e perseguendo  tutte le transazioni commerciali verso Cuba.

 

E gli obiettivi della politica delle successive amministrazioni nordamericane verso l’Isola - repubblicane o democratiche - sono ben note: distruggere la Rivoluzione per recuperare il controllo di quella che una volta era la sua neo colonia e - non poteva mancare – le sue proprietà.

 

Non va dimenticato che così termina il II Capitolo della Legge Helms Burton, riflettendo che questo “è precisamente il sentire del Congresso”.

 

Dobbiamo ringraziare il capo degli inquisitori della OFAC per la sua sincerità. Le sue dichiarazioni dimostrano ancora una volta che il governo degli Stati Uniti non è interessato a flessibilizzare la sua poltica, nè a sviluppare una comunicazione normale con Cuba, ma a stabilire canali che facilitino il suo lavoro sovversivo contro Cuba.

 

Non ci sono sanzioni intelligenti, né armi intelligenti di fronte alla decisione di un popolo di pagare il prezzo che costa la sua libertà.

 

Signor Szubin: sarebbe davvero intelligente eliminare il blocco una volta per tutte, con la politica d’aggressione permanente contro Cuba.