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Denunciata la campagna USA contro

il sistema giudiziario cubano

  

27.05.10 - L.L.Perez www.granma.cu (ain)

 

José Ramón Machado Ventura, primo vicepresidente dei Consigli di Stato e di Ministri e Rubén Remigio Ferro, presidente del Tribunale Supremo Popolare di Cuba, hanno aperto il V Incontro Internazionale su Giustizia e Diritto.

 

Rubén Remigio Ferro, presidente del Tribunale Supremo Popolare di Cuba, ha definito “furibonda” la campagna diffamatoria capitanata dal governo degli Stati Uniti contro il sistema giudiziario dell’Isola.

 

Con la presenza di José Ramón Machado Ventura, primo vice presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Remigio Ferro ha parlato durante l’apertura del V Incontro Internazionale su Giustizia e Diritto, che si svolge nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana.

 

Davanti a professionisti di 14 paesi, ha denunciato che i tribunali di giustizia, i processi e le decisioni del settore non sfuggono alla velenosa chiassata capeggiata dall’amministrazione nordamericana e dagli avversari del socialismo cubano.

 

Ed ha aggiunto che quello che avviene in Cuba cancella ogni menzogna ed ogni azione malintenzionata, grazie alla trasparenza delle attuazioni degli organi giudiziari per il loro rispetto delle leggi e del debito processo, per il carattere apertamente popolare ed inclusivo dei suoi integranti. 

 

In contrapposizione ha reiterato l’indignazione e la protesta generalizzata per il manipolato e politicizzato processo effettuato negli Stati Uniti contro i Cinque: Antonio Guerrero,Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labańino e René González, reclusi da piů di undici anni in questo pease per aver ostacolato varie azioni di terrorismo contro Cuba.

 

Al V Incontro Internazionale su Giustizia e Diritto intervengono magistrati, procuratori, difensori pubblici, avvocati, professori universitari ed altri professionisti.

 

La prima conferenza dell’attuale edizione č stata a carico di Jorge Juan Lozano Díaz, professore dell’Universitŕ de L’Avana, intitolata “José Martí: la dignitŕ come legge suprema della Repubblica”.