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Cinema

 

32 Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano

32º Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano

 

13 dicembre 2010 - www.granma.cu

 

Lista parziale dei vincitori: erano in gara 122 films di 20 paesi:

Lungometraggi  di fiction:

 

- Primo premio Coral: La vida útil, di Federico Veiroj (Uruguay)

 

- Secondo premio Coral: Post Mortem, di Pablo Larraín (Cile)

 

- Terzo premio Coral: Las buenas hierbas, di María Novaro (Messico)

 

- Premio Speciale della  Giuria: La mirada invisible, di Diego Lerman (Argentina)

 

- Menzione della Giuria: Casa vieja, di Lester Hamlet (Cuba)

 

- Regia: Fernando Pérez, per José Martí, el ojo del canario (Cuba)

 

- Miglior attore: Alfredo Castro, per Post Mortem (Cile)

 

- Miglior attrice: Antonia Zegers, per Post Mortem (Cile)

 

- Sceneggiatura: Pablo Larraín e Mateo Iribarren, per Post mortem (Cile)

 

- Fotografia: Damián García, per Chicogrande (Messico)

 

- Direzione  artistica: Erick Grass, per José Martí, el ojo del canario (Cuba)

 

- Edizione: Eliane Katx, per Por tu culpa (Argentina)

 

- Musica originale: Santiago Chávez e Judith de León, per Las buenas hierbas (Messico)

 

- Opere prime:

 

Primo premio Coral: Alamar, di Pedro González-Rubio (Messico)

 

Secondo premio Coral: Ottobre, di Daniel e Diego Vega (Perù)

 

Terzo premio Coral: Del amor y otros demonios, di Hilda Hidalgo (Costa Rica)

 

Premio Speciale della Giuria: Hermano, di Marcel Rasquin (Venezuela)

 

Miglior contributo artistico: Rompecabezas, di Natalia Smirnoff (Argentina)

 

Menzione: La casa muda, di Gustavo Hernández (Uruguay).

 

Documentari:

 

- Primo premio Coral: Pecados de mi padre, di Nicolás Entel (Argentina).

 

- Secondo premio Coral: El edificio de los chilenos, di Macarena Aguiló (Cile)

 

- Terzo premio Coral: Memoria cubana, di Alice de Andrade e Iván Nápoles (Brasile-Cuba)

 

- Premio Speciale della Giuria: El tesoro de América, el oro de Pascua Lama, di Carmen Castillo (Cile)

 

- Menzione Speciale della Giuria: Cuchillo de palo, di Renate Costa (Paraguay)

 

- Premio Coral alla miglior opera sull’America Latina di un regista non latinoamericano: Operación Peter Pan: cerrando el círculo en Cuba, di Estela Bravo (EE.UU)

 

Cortometraggi:

 

- Premio Coral al miglior cortometraggio: Los bañistas, di Carlos Lechuga (Cuba)

 

- Menzione della Giuria: Chapa, di Thiago Ricarte (Brasile) .

 

 

Pioggia di premi su

 

Fernando Pérez


Super premiato il suo film José Martí, el ojo del canario

 

 

La pellicola cubana José Martí, el ojo del canario, del regista Fernando Pérez, ha meritato ben otto premi collaterali nel 32º Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano de L’Avana, e tra questi il premio UNICEF.

 

Il rappresentante di questa organizzazione in Cuba, José Juan Ortiz, ha sottolineato la capacità del cineasta di mostrare il personaggio Martí in tutta la sua dimensione umana, riflettendo con credibilità il transito progressivo dalla sua infanzia all’adolescenza, con tutte le contraddizioni inerenti a questo processo.

 

Dall’ordine concettuale, ha aggiunto, riflette i principi essenziali che sostentano la Convenzione dei Diritti del Bambino, oltre ai valori della famiglia e il ruolo formatore del maestro.

 

Questo bellissimo film è stato premiato anche della UNEAC, Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba, dalla emittente Radio Habana Cuba, per trasmettere la realtà e il destino del continente e per il suo sguardo alla formazione intellettuale e umana di José Martí. Inoltra ha vinto il premio Roque Dal ton, quello dell’Associazione cubana della Stampa Cinematografica, della seconda sede del Festival a Matanzas, della Federazione dei Cine Clubes, della Cinematografia Educativa e il premio Caminos, del Centro Culturale Martin Luther King.

 

La memoria di Roberto Esse

 

11 dicembre 2010 - G.Minuti www.granma.cu

 

In una sala del Multicinema Infanta e stato presentato il corto italiano Scordati, un  film del Progetto Funes (nulla è stato lasciato al caso, se si pensa a Funes el memorioso) girato da giovani e creato da giovani, nove in tutto, che racconta in prima persone come ci sente avendo scordato.

 

Roberto, romano,  ha perso la memoria in un grave incidente avvenuto in Sudafrica dove lavorava ed ha impiegato anni a ricostruire il suo io ed i suoi ricordi. “È stato come se tutto fosse stato sepolto sotto un’enorme quantità di sabbia”, dice il protagonista interpretato da Marcello Prayer.  

 

Questo film ha ottenuto una menzione speciale della giuria nel 27TTF Torino Festival, nel novembre del 2009 e forse meritava anche più di una menzione.

 

Pur essendo molto giovani, le/i registe/i e gli sceneggiatori hanno studiato Roberto, la sua memoria e il suo oblio, i posti in cui ha vissuto, le persone che lo hanno aiutato ed hanno seguito la sua fatica e le pagine delle sue agende, in un vera terapia di “sedute psicoanalitiche”. 

 

Un recupero lento e faticoso, testardo, da parte di uomo giovane,  pieno di vita d’interessi, che ha girato il mondo e che, dopo l’incidente “Parlava poco,  faticosamente e mescolando le lingue che conosce...”, dice un testimone  e un’altra aggiunge: “Roberto parlava con le mani, ti stringeva le mani”...   

 

Forse la maggiore difficoltà è stata riconoscere la propria malattia per superarla.     

 

L’incidente avvenne a Johannesburg  il 17 aprile del 1995: lui era in Sudafrica da cinque anni  per lavoro  e era molto entusiasmato dall’atmosfera di quell’Africa nuova, la libertà di Mandela,  la morte dell’apartheid... 

 

22 giorni di stato confusionale con gravi problemi fisici furono il primo doloroso impatto per lui, dopo l’incidente, e per il figlio, la sorella, gli amici, le molte amiche... poi il lento, duro e faticoso recupero, la conquista di un giro in motorino in un’isola della Grecia, da solo.

 

Tre anni dopo Roberto è  tornato a lavorare e il suo “puzzle” è  già quasi completo.  Il film -girarlo e parlare- forse lo hanno aiutato a ritrovare  altri pezzetti di memoria, a riconoscersi e riconoscere.

 

Tutti i membri del Gruppo Funes hanno partecipato alla realizzazione del filmato -con molte riunioni e molta attenzione a non entrare in una privacy che inevitabilmente andava toccata- e questo rende interessante lo sviluppo del racconto, con Roberto in prima persona e tutti i testimoni attorno, come in un coro greco. 

 

Il professionismo di Preyer e di Ugo lo Pinto, il fotografo, hanno permesso  una buona realizzazione  di  Scordati, a cui seguirà tra breve uno sperato Ricordati.      

 

Mi Pogolotti querido


Cuba e un quartiere de L'Avana visti attraverso la straordinaria

storia di una famiglia italiana nei Caraibi

 

3 dicembre 2010 - www.granma.cu

 

Dopo due intensi anni di lavorazione tra L'Avana e Torino,  il documentario scritto e diretto da Enrica Viola, sarà presentato  in anteprima mondiale il prossimo 10 dicembre 2010 al 32 Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano de L'Avana.

 

Fine Ottocento, Italia: terra di povertà di risorse e di iniziative economiche. Si stima che a cavallo tra i due secoli siano espatriati in cerca di lavoro circa 10 milioni di italiani con medie che superano i 600000 emigrati l'anno. In questo contesto si colloca Mi Pogolotti Querido, storia di una migrazione di successo, quella di Dino Pogolotti, cittadino di Giaveno (TO) che ha lasciato la propria terra alla fine dell'800 per giungere a Cuba, passando per New York.

 

Enrica Viola.
Enrica Viola

Quest'affascinante storia è stata indagata dalla regista torinese Enrica Viola a partire dal 2007, quando ha posato il suo sguardo in un quartiere alla periferia de L'Avana ben lontano dai circuiti turistici, dove i residenti non sempre accettano di venire osservati. Il discorso cambia se si fa il nome di colui che è conosciuto nella capitale cubana per essere l'imprenditore edile che nel 1911 fece costruire quello che ancora oggi è noto come Barrio Pogolotti: quartiere popolare, costruito sul modello dell'edilizia sociale europea, caratterizzato da una propria identità culturale di stampo afro caraibico.

 

"Buonasera, ci sono degli stranieri che stanno facendo un'intervista - dice la gente del Barrio - ci chiedono se noi sappiamo chi fu il fondatore di Pogolotti? Dino Pogolotti!" Intanto una signora alla fermata dell'autobus racconta: "Dino Pogolotti un italiano...andò negli Stati Uniti e li conobbe sua moglie, il padre che aveva molti soldi gli dette denaro e loro vennero a Cuba. Lei era incinta e con i soldi fondò questo quartiere per dar lavoro agli operai. Il primo quartiere operaio di Cuba."

 

La macchina da presa esplora questo vivace quartiere in cui le storie dei protagonisti, collocati in una dimensione intima e assolutamente realistica, si fondono con la storia di Cuba dell'epoca. Graciela Pogolotti, nipote dell'emigrante italiano presto divenuto un personaggio leggendario a Cuba, porta al documentario una meravigliosa testimonianza. Donna non vedente dallo straordinario temperamento, intellettuale di punta del mondo cubano, racconta la sua storia mentre incessantemente batte sulla macchina da scrivere. Il suo racconto si mischia a immagini in dissolvenza di cartoline d'epoca di Giaveno e de L'Avana fotografata nei primi del ‘900 e di materiali d'archivio del Museo dell'Emigrazione: i biglietti e le locandine che annunciano le partenze dei bastimenti dai porti di Napoli, Genova, Marsiglia, fotografie, titoli di giornali e filmati d'archivio che mostrano emigranti italiani in partenza per "LaMerica".

 

Camera per le vie colorate del Barrio, riprese che privilegiano la luce naturale in costante equilibrio con l'ambiente della città, presa diretta dei suoni che provengono dalla strada, dai locali, insieme alle musiche originali realizzate da Vito Miccolis con il gruppo Calipson - sono alcuni elementi che caratterizzano questo racconto, fatto di immagini e di musica, capace di combinare una minuziosa indagine sul campo con l'appassionante storia di un piemontese che ha saputo lasciare un segno indelebile oltreoceano.

 

 

MI POGOLOTTI QUERIDO

(ITA, 2010 - durata: 60')

 

 

Scritto da Paola Rota, Enrica Viola Diretto da Enrica Viola Fotografia Andrea Vaccari Suono Mirko Guerra Montaggio Paolo Marzoni, Sergio Pugliatti Musiche Vito Miccolis/Calipson Lingua originale e sottotitoli Italiano - Spagnolo, Produzione Una Film srl Torino con il sostegno di REGIONE PIEMONTE - Assessorato alla Cultura, Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, Centro Cultural PABLO De la Torriente Brau - La Habana - CUBA

 

 

Pensare e vivire il cinema

dall’America Latina

 

 

“Sembra un sogno ed è una realtà tangibile inaugurare questo 32º Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano”, ha detto Alfredo Guevara, presidente del Festival, dando inizio  come ogni anno alla prima giornata del più importante appuntamento cinematografico del continente, la cui inaugurazione si è svolta la notte di giovedì 2,  nel Teatro Karl Marx della capitale.

 

Con la presenza dei membri del Burò Politico Esteban Lazo, vicepresidente del Consiglio di Stato,  di Abel Prieto, ministro di Cultura, e del Premio Nobel di Letteratura Gabriel García Márquez, l’intellettuale cubano ha segnalato l’ importanza di "rimanere uniti e solidali  in questo 200º anniversario dell’indipendenza Latinoamericana", ed ha valutato il   processo d’attualizzazione economica in cui è immerso attualmente il paese.

 

"La Rivoluzione  che decide di rinnovarsi a fondo ci permetterà d’offrire un altro esempio d’audacia intellettuale politica", ha detto ancora  Guevara, che ha espresso la  sua soddisfazione nel ricevere nuovamente i distinti modi di fare cinema in America Latina.

 

"Resistere e affrontare, questa è la chiave della vitalità del Festival", ha detto concludendo il suo discorso e dichiarando aperta “ questa festa dell’intelligenza e della solidarietà fraterna”.

 

La gala, in cui si è esibito il pianista Ernán López-Nussa con Yandy Martínez, al basso, e Enrique Plá, alla batteria,  è terminata con  la proiezione del film  messicano “Revolución”, una somma de 10 corti di 10 minuti girati  da giovani registi messicani tra i quali Fernando Embcke, Gael García Bernal, Mariana Chenillo, Diego Luna e Gerardo Naranjo.

 

Il film messicano Revolución inaugura

il Festival del cinema a L’Avana

 

1 dicembre 2010 - www.granma.cu

 

Il lungometraggio messicano Revolución, formato da 10 corti di 10 minuti ognuno, inaugurerà il 32º Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano, in omaggio al centenario dell’indipendenza del Messico, ha indicato PL.

 

Iván Giroud, regista del film ha anticipato che la sua opera aprirà il Festival nella serata di gala del 2 dicembre.

 

I cortometraggi riguardano periodi storici determinati dall’ottica dei loro realizzatori.

 

La regia è stata formata da Mariana Chenillo, Fernando Eimbcke, Gael García Bernal, Rodrigo García, Diego Luna, Gerardo Naranjo e Carlos Reygadas.

 

Ognuno di loro presenta un ritratto della società messicana contemporanea e si chiede cosa resta oggi di quelle lotte e di quei valori.

Mariana Chenillo, per esempio, riflette  la classe operaia, dal romanzo di due dipendenti di un negozio.

 

Il Festival  dedicherà, quest’anno,  una delle sue sezioni ai festeggiamenti dei 100 anni di quell’avvenimento storico con la proiezione di 17 film, dei quali 14  animati.

 

Vale la pena citarne alcuni come Chicogrande, de Felipe Cazals; El atentado, di Jorge Fons, e El cometa del centenario, di René Castillo.

 

Cinema

L’appuntamento con il cinema sarà

una festa del pensiero e l’intelligenza
 

“Il 32º Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano, dal 2 al 12 dicembre, si svolgerà nell’ambito di una Rivoluzione che rivoluziona se stessa”, ha dichiarato  Alfredo Guevara

 

23 novembre 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

Definito dal suo fondatore come "una festa del pensiero e l’intelligenza", il 32º Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano, che emozionerà la capitale dal 2 al 12 dicembre, si svolgerà in un contesto singolarmente animato, quando la società dell’Isola  s’incontra coinvolta “in un processo  di Rivoluzione della sua Rivoluzione”, ha valutato Alfredo Guevara presentando alla stampa il programma dell’evento.

 

Abel, opera prima del messicano Diego Luna.
Abel, opera prima del messicano Diego Luna.

"Questo  processo è possibile,  ha puntualizzato Guevara, perchè contiamo con il potere conquistato mezzo secolo fa, quando la Rivoluzione vinse l’oligarchia pro-imperialista.

E senza che nessuno ci spinga in un’altra direzione che non sia quella che ci siamo proposti. È un’esperienza che dovrebbe servire come esempio”, ha sottolineato. 

 

Il famoso  intellettuale ha richiamato l’attenzione sulla passione con cui il pubblico cubano segue i Festival, ma ha puntualizzato che questa va al di fuori delle proiezioni e che il cinema non si può intendere al margine della cultura.

 

La vida de los peces, film del cileno Matías Bize, partecipa nella sezione ufficiale.
La vida de los peces, film del cileno Matías Bize, partecipa nella sezione ufficiale.

Le nuove tecnologie nella realizzazione audio-visuale, da un lato garantiscono la libertà creativa e: “Sono lontani quei tempi, ha ricordato Guevara con nostalgia, dei gradi studi e dei camerini mobili di quando lavoravo come assistente di Luis Buñuel in Messico”, ma da un altro lato hanno riciclato la stupidità.

 

“Io ho fiducia però, che i giovani utilizzino queste possibilità per conquistare il mondo della libertà”.

 

Il 32º Festival segnerà un record con la partecipazione record di 515 produzioni tra le quali 163 in concorso, in vari settori.

 

Nella competizione per il Premio Coral ai lungometraggi di fiction gareggeranno 21 opere create nell’ultimo anno, alcune precedute da un’aureola di successo, come le argentine Carancho, de Pablo Trapero e La mirada invisible, de Diego Lehman; la cilena La vida de los peces, de Matías Bize; la messicana Chicogrande, del veterano Felipe Cazals; e la cubana Martí, el ojo del canario, di Fernando Pérez.

 

Inoltre è attesa la gara delle opere prime dei lungometraggi di fiction e  in questa opportunità sono 25 i materiali:  due realizzati da celebri attori che hanno scelto di fare i registi: i cubani Vladimir Cruz e Jorge Perugorría  con Afinidades, e il messicano Diego Luna  con Abel;  inoltre  partecipa un regista venezuelano, Marcel Rasquin, che ha appena ricevuto il Colón d’Oro a Huelva per Hermanos.

 

Cinema

 

Cuba punta ai Coralli
Nel 32º Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano che avrà luogo dal 2 al 12 dicembre l’Isola esibirà film come José Martí: el ojo del canario, Casa Vieja e Larga distancia.

 

17 novembre 2010 - José Luis Estrada Betancourt www.granma.cu (jr)

 

Cuba sarà rappresentata da sei opere audiovisive nel 32º Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano che avrà luogo dal 2 al 12 dicembre. La nomina è composta da tre lungometraggi, due animati e un documentario.

 

Guida la lista dei film di fiction José Martí: el ojo del canario, gruppo nel quale figurano anche Casa Vieja e Larga Distancia. Con copione e direzione di Fernando Pérez, Premio Nazionale di Cinema, José Martí… è ispirata all’infanzia e all’adolescenza del nostro Eroe Nazionale, con Damián Antonio Rodríguez, Daniel Romero, Broselianda Hernández e Rolando Brito Rodríguez, nei ruoli da protagonista.

 

Casa vieja e Larga distancia, appaiono adesso, dopo l’allenamento dei rispettivi registi Léster Hamiet e Esteban Insausti con Tres veces dos, assieme a Pável Giroud. Mentre Casa vieja si basa sull’opera teatrale La casa vieja, di Abelardo Estorino, Larga distancia racconta la storia di quattro amici che hanno deciso di non separarsi mai, fino all’arrivo degli anni 90.

 

Vincitrice del Premio al Miglior Nastro del passato Festival Internazionale del Cinema Povero Humberto Solás, Casa vieja riunisce un elenco guidato da Jadier Fernández, Daisy Quintana, Alberto Pujol y Adria Santana, mentre il film di Insausti, con musica di X Alfonso (Léster aveva convocato Aldo López Gavilán) annuncia le performance di Alexis Díaz de Villega, Tomás Alejandro Cao, Zulema Claras Hernández e Mailyn Gómez Cruz.

 

Ma il Corallo nel gruppo dei documentari va a En el cuerpo equivocado, scritto e diretto da Marilyn Solaya, che si è fatto accompagnare, tra gli altri, da Raúl Pérez Ureta nella direzione di fotografia e Manuel Iglesias nell’edizione.

 

Anche gli Studi di Animazione dell’ICAIC saranno in competizione per il Corallo con due recenti produzioni: Nikita Chama Boom, del Premio Nazionale di Cinema Juan Padrón, e Pubertad, diretto dal talentuoso Ernesto Piña, noto per opere come Todo por Carlitos e El proprietario.