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Poesia

Premio speciale Cubadisco
“Ci resta Noel”

 

31 maggio 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

Ogni volta che la giuria del Premio Cubadisco ha di fronte a se un’opera che per la sua singolarità estetica e il suo significato culturale occupa un luogo particolare nella discografia cubana, le concede un Premio Speciale.

 

Ciò è stato ampiamente giustificato nel caso del DVD e CD co-prodotto dal marchio Unicornio e dall’ICAIC, Noel Nicola, Nos queda una canción, di Carlos León, che contiene l’omonimo documentario, più un altro realizzato precedentemente dallo stesso cineasta con il titolo Así como soy (2003), e la discografia completa del trovatore. Come se fosse poco, vi si trovano anche alle testimonianze su Noel rilasciate da Daniel Viglietti, Augusto Blanca, Miriam Ramos, Guillermo Rodríguez Rivera, Víctor Víctor, Sergio Vitier, Vicente Feliú, e Frank Fernández tra gli altri.

 

Una simile produzione risulta doppiamente utile e educativa. Da un lato può fornire un’idea integrale e complessa del contributo di Noel alla formazione e allo sviluppo della Nuova Trova, della sua enorme immaginazione musicale e del suo generoso peso umano, mentre dall’altro dimostra la produttività della collaborazione tra diversi enti produttori dell’industria culturale domestica che ha portato ad alti contenuti artistici circolati dentro e fuori Cuba.

 

Ed infatti Noel non può essere dimenticato, anche se in alcuni momenti lui stesso ha cercato di seguire altri cammini – la conduzione del Movimento Abdala – e addirittura di farsi da parte sottovalutando la sua alta statura musicale. La sua rinuncia a fare concerti per molti anni e i lunghi tempi tra una registrazione e l’altra ne sono solo alcuni esempi.

 

Quando ha realizzato il primo di questi materiali, Carlos León ha detto: “Questo documentario cerca di alleviare l’assenza involontaria che Noel ha avuto tra i  media, è infatti un omaggio a uno dei pilastri e fondatori della Nuova Trova, così come uno degli autori più importanti di tutta la canzone cubana. In ogni momento l’obiettivo è di mostrarlo tale e quale è. Il titolo del documentario viene da una sua canzone, una bellissima canzone degli anni ’70: Amami, così come sono, che secondo vari suoi amici della sua generazione, e anche secondo me, è la sua auto  definizione, onesta, coraggiosa, quasi scarnata”.

 

Noel era ancora vivo durante la sua realizzazione. Il secondo documentario è stato concepito dopo la sua morte, ed è il bilancio necessario di una vita. In esso predomina l’emozione, anche se non manca il rigore della narrazione.

 

Magari questi materiali possano servire di riferimento per tutti i giovani trovatori. Sarebbe come saldare un debito poetico.

 

Poesia

Quando i media tacciono, parlano le pareti...

 

31 maggio 2010 - Carmen Esquivel Sarría www.granma.cu

 

“Quasi un anno dopo il colpo di Stato in Honduras, continua la repressione e si chiudono molti spazi, ma il popolo s’ingenia per trovare nuove vie di comunicazione”, ha dichiarato il Premio Nazionale di Letteratura, Rigoberto Paredes.

 

Il poeta e saggista honduregno, in visita a Cuba con motivo del XV Festival Internazionale di Poesia, ha conversato con Prensa Latina sulle conseguenze della rottura istituzionale del 28 giugno nella vita del paese.

 

"È stato un colpo non solo contro il presidente Manuel Zelaya, ma  contro tutti noi. Hanno colpito tutto quello che era nuovo. La cultura, la politica differente dalla tradizionale...”, ha detto.

 

Paredes ha ricordato che otto giornalisti sono stati assassinati, molti scrittori e maestri torturati o perseguiti; altri hanno dovuto abbandonare il paese, e che si sono persi spazi importanti soprattutto nelle pubblicazioni quotidiane.

 

“Noi abbiamo un modo di dire: “Se i media tacciono, parlano le pareti”, e lì dove hanno chiuso gli spazi tradizionali ne abbiamo  aperto altri, come le piazze pubbliche, i parchi, le strade”, ha spiegato.

 

Artisti e scrittori che integrano il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare, che condanna il colpo di Stato, sono riusciti a far giungere i loro messaggi in ogni angolo del territorio, attraverso diverse manifestazioni culturali.

 

“Attualmente, ha spiegato ancora Paredes, il Fronte sta realizzando una campagna di raccolta di firme per promuovere un’Assemblea Nazionale Costituente e  riformare la Costituzione, perchè quella attuale è obsoleta e fu redatta in  tempi di regime militare”.

 

"Il movimento di resistenza ha questa bandiera in piedi. La Costituente ed il ritorno nel paese del presidente Zelaya", ha affirmato.

 

L’autore di En el lugar de los hechos, Las cosas por su nombre e Materia Prima, tra i tanti libri, ha detto di sentirsi molto soddisfatto per questo nuovo viaggio a L’Avana, invitato dalla Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba, UNEAC.

 

"Cuba è un paese modello e l’appoggio che ricevono gli artisti ed i creatori da parte dello Stato è impressionante”,ha affermato Paredes, che ha elogiato il lavoro dei medici e dei maestri dell’Isola nel suo paese, ed ha assicurato che il popolo dell’Honduras appoggerà sempre la Rivoluzione, come dimostrano le marce contro il blocco e per la libertà dei Cinque Eroi antiterroristi cubani, prigionieri politici degli Stati Uniti.

 

"Cuba è un paese fratello, con il quale Honduras ha storici debiti, molti importanti”, ha concluso l’intellettuale.

 

Poesia

Foro della Rete Mondiale dei

Poeti in Difesa dell’Umanità

 

28 maggio 2010 - www.granma.cu

 

Scrittori ed intellettuali hanno unito le loro voci,durante l’incontro della Rete Mondiale dei Poeti in Difesa dell’Umanità, che si è svolto nel teatro del Museo delle Belle Arti, della capitale cubana.

 

Il poeta cubano Alex Pausides, coordinatore generale del XV Festival Internazionale di Poesia de L’Avana, che è iniziato il 24 e durerà sino al prossimo 30 maggio, ha dato il benvenuto ai partecipanti ed ha ringraziato per la presenza dei membri della Giunta Mondiale dei Poeti.

 

Tarek William, governatore dello Stato venezuelano di Anzoátegui e presidente della Giunta, ha riconosciuto che in questo Festival si affratellano la parola e l’etica,l’azione impegnata in pieno XXI secolo con l’esempio di precedenti e di nuovi eventi, che riescono a riunire giovani pieni di entusiasmo.

 

“I poeti e gli artisti proclamiamo il regno dell’amore e della pace”, ha detto Tarek, “della sensualità e del fragore, della fratellanza e della giustizia, della clemenza e del perdono, della battaglia per la verità del socialismo e la poesia, uniti per salvare noi stessi e l’umanità”.

 

Durante l’incontro, è intervenuto anche il poeta spagnolo, Luis García Montero, rappresentante dell’Europa nella Giunta Mondiale dei Poeti, che ha assicurato che la poesia rappresenta l’essere umano che vuole essere padrone delle sue opinioni, perché l’individualismo della poesia non significa chiudersi in se stessi, ma aprire un dialogo.

 

“Il poeta si fa padrone dei suoi sentimenti, rivendica la sua coscienza, per stabilire immediatamente un dialogo con gli altri”, ha aggiunto García Montero.

 

Erano presenti alla presidenza dell’incontro anche il mozambicano Marcelino Dos Santos, il russo Igor Nekhames ed il cubano Waldo Leyva, integranti della Giunta,con i poeti Fernando Rendón, della Colombia, e Gaspar Aguilera, del Messico.

 

Poesia

I Poeti di 74 nazioni al fianco di Cuba

La Premio Nobel austriaca Elfriede Jelinek ha firmato la Dichiarazione del Festival Internazionale di Poesia de L’Avana

 

25 maggio 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

Poeti di 74 paesi dell’America Latina, i Caraibi, nord America, Europa, Asia e Africa hanno aderito alla Dichiarazione del XV Festival Internazionale di Poesia de L’Avana, in difesa della sovranità  cubana, e di condanna della campagna mediatica contro l’Isola.

 

Questa ampia e nutrita adesione è stata sottolineata  da Alex Pausides, coordinatore dell’evento, durante l’inaugurazione dei lavori del Festival, nella sede della Unione degli Scrittori e gli Artisti di Cuba, UNEAC, dando il benvenuto ai partecipanti, poeti provenienti da 29 nazioni, con il Messico come delegazione più numerosa.

 

Ha partecipato all’inaugurazione anche il colombiano Fernando Rendón, presidente del Festival Internazionale di Medellín ed uno dei più attivi promotori della Dichiarazione, nel mondo.

 

Tra coloro che si sono sommati al documento, ci sono l’austriaca Elfriede Jelinek, Premio Nobel di Letteratura 2004; lo spagnolo Marcos Ana, sopravissuto a due condanne a morte e a 23 anni di prigione durante la dittatura di Franco, il nordamericano Amiri Baraka (Leroi Jones), il brasiliano Thiago de Mello, il nicaraguense Ernesto Cardenal ed il colombiano Jotamario Arbeláez, co - fondatore del movimento dadaísta nel suo paese.

 

Inoltre  Bernard Noel, una delle grandi voci della lirica francese contemporanea, il peruviano Hildebrando Pérez e il panamense Manuel Orestes Nieto, premiati dalla Casa de las Americas, con il famoso poeta israeliano Naim Araidi.

 

La Dichiarazione sostiene che "Cuba ha costruito una democrazia propria e legittima, sostenuta dalla maggioranza del suo popolo e che coloro che l’attaccano assumono un atteggiamento che tenta di colpire la sovranità cubana”.

 

Poesia

La poesia alza la sua voce di fronte

 

alla vile campagna mediatica

 

14 maggio 2010 - www.granma.cu

 

Una dichiarazione del Festival Internazionale di Poesia de L’Avana, la cui XV edizione si svolgerà tra il 24 ed il 30 di questo mese, è stata presentata nella Casa dell’ALBA da Aitana Alberti, la figlia della scrittrice María Teresa León e del poeta Rafael Alberti, per condannare l’abietta campagna anticubana sferrata dagli Stati Uniti e dai loro alleati europei.


"Noi poeti che organizziamo il Festival Internazionale di Poesia de L’Avana non possiamo restare in silenzio di fronte al manifesto della detta “Piattaforma di spagnoli per la democratizzazione in Cuba”.


Cuba ha costruito una democrazia propria e legittima, sostenuta dalla stragrande maggioranza del suo popolo, dice il testo.


Il documento recita che Cuba non è solo un nome sotto un dito accusatore: Cuba è cultura, è etica, storia, un’identità resistente, una mistica nata dalla poesia e dall’immaginazione.


Il documento riferisce che la Spagna - che alcuni vogliono ci aggredisca - non può essere quella di intellettuali come Juan Ramón Jiménez, Machado, Lorca, León Felipe e Miguel Hernández, tra gli altri, nè quella di fraterni artisti contemporanei che offrono all’Isola appoggio e solidarietà.


La Spagna, a cui ci lega una cultura poderosa, non può nè giudicarci, nè condannarci per difendere una nostra nozione di cultura, bellezza e giustizia, si legge ancora nel documento in nome della poesia e dei poeti cubani, per condannare la feroce e dolorosa manovra strumentata contro la Patria.


Questa dichiarazione, firmata dalla presidenza del Festival e alla quale si sono sommati tutti gli intellettuali presenti alla conferenza stampa offerta per presentare l’evento culturale, è un punto fermo di questa festa in onore della poesia, che inizierà il giorno 24 a L’Avana, per ricevere nel suo seno 160 poeti di 40 paesi.


Versi e parole avranno nella capitale cubana il loro autentico rifugio.