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Dichiarazione dell'Assemblea

Nazionale del Potere Popolare

 

11 marzo 2010 -  www.granma.cu

 

Dopo una campagna organizzata da poderose imprese mediatiche, soprattutto dell’Europa, che hanno attaccato ferocemente Cuba, il Parlamento Europeo ha appena approvato, dopo un sudicio dibattito, una risoluzione di condanna contro il nostro paese, che manipola sentimenti, tergiversa i fatti, maneggia le menzogne e occulta la realtà.

 

Il pretesto utilizzato è la morte di un recluso condannato per delitti comuni e poi manipolato per interesse nordamericano dalla controrivoluzione interna, che per volontà propria non ha voluto ingerire alimenti, nonostante le avvertenze e gli interventi degli specialisti medici cubani.

 

Questo lamentevole fatto non si può utilizzare per condannare Cuba, adducendo che  si poteva evitare una morte. Se in un campo il nostro paese non deve certo difendersi con le parole, perchè è una realtà indiscutibile, è quello della lotta per la vita degli esseri umani, siano nati in Cuba o in altri paesi. Un solo esempio è la presenza dei medici cubani in Haiti, undici anni prima del terremoto del gennaio scorso, taciuta dalla stampa egemonica.

 

Dietro questa condanna c’è un profondo cinismo. Quante vite di bambini si perdono nelle nazioni povere per le decisioni dei paesi ricchi, rappresentati nel Parlamento Europeo, che non compiono i loro impegni di aiuti per lo sviluppo? Tutti sanno che si tratta di una sentenza di morte di massa, ma hanno optato per preservare i livelli di sperpero e ostentazione di un consumismo alla lunga suicida.

 

Offende i cubani anche questo tentativo di dare lezioni, nel momento in cui in Europa si reprimono gli immigrati ed i disoccupati, mentre qui il popolo liberamente, in riunioni di vicini, propone i suoi candidati per le elezioni municipali liberamente e senza intermediari.

 

Non hanno morale coloro che hanno partecipato e permesso il contrabbando aereo dei detenuti, lo stabilimento di prigioni illegali e la pratica delle torture, per valutare un popolo aggredito e brutalmente bloccato.

 

Una condanna cosi discriminatoria e selezionata la spiega solo il fallimento di una politica incapace di mettere in ginocchio un popolo eroico. Né la Legge Helms Burton, nè la Posizione Comune Europea, create nello stesso anno, nelle stesse circostanze e con gli stessi propositi, sono lesive della nostra sovranità  e dignità nazionali ed hanno un minimo futuro, perchè noi cubani condanniamo l’imposizione, l’intolleranza e la pressione come norma nelle relazioni internazionali.

 

Assemblea Nazionale del Poder Popular

della Repubblica di Cuba

11 marzo 2010