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Ratifica Raúl la fiducia della

Rivoluzione nel movimento sindacale

 

1 novembre 2010 - www.granma.cu

 

Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ha partecipato domenica 31 ottobre alla  sessione di chiusura del LXXXVI Plenum ampliato del Consiglio Nazionale della Centrale dei Lavoratori  di Cuba (CTC) dove ha  ratificato la fiducia della  Rivoluzione nel movimento operaio, che è  protagonista dell’ attualizzazione del modello economico cubano.

 

“L’unica forma per rompere dogmi, cattive abitudini,  tabù, è  dando la partecipazione alle masse con la classe operaia al fronte, perché assieme ai contadini ed al popolo è la classe più rivoluzionaria”, ha segnalato Raul, che ha poi sottolineato la necessità di far si che i dirigenti sindacali conoscano i principi che reggono l’economia, perché è determinante per il funzionamento di qualsiasi rivoluzione.

 

“Corrisponde a voi, dalla segreteria della CTC sino al più modesto dirigente, giocare lo stesso ruolo che nel suo momento svolse Labaro Peña che, con saggezza ed esperienza, sollecitò nello storico  XIII Congresso della CTC, nel 1973, di rinunciare alle  conquiste strappate alla borghesia perché la situazione era cambiata e gli operai erano padroni dei mezzi di produzione. Per esempio propose di derogare una legge piena di buone intenzioni, ma non corretta e quindi insostenibile da un punto di vista economico, che pagava il 100% del salario a chi si pensionava con una condotta esemplare nella vita lavorativa”, ha ricordato Raúl.

 

“Per difender le misure ed applicarle, la classe operaia deve conoscere ed essere convinta della loro importanza per la sopravvivenza della Rivoluzione, o in altra maniera andremo verso il precipizio”, ha aggiunto.

 

Raúl ha insistito ancora una volta sulla necessità d’essere esigenti con i quadri:  “Eliminando la perniciosa tendenza di alcuni di nascondere gli errori nell’urgenza di trarre insegnamento dagli errori commessi, perché gli errori devono per lo meno lasciare l’utilità dell’esperienza, per non ripeterli”, ha concluso.

 

A proposito dell’attualizzazione del modello economico cubano il Generale d’Esercito ha commentato che “Non stiamo copiando nessun paese e questo  è un prodotto  locale aggiustato alle nostre caratteristiche e senza rinunciare minimamente alla costruzione del Socialismo.

 

Marino Murillo Jorge, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ha offerto ai 202  partecipanti al Plenum un’informazione dettagliata dell’attuale situazione economica cubana e delle misure che si stanno adottando, e tra i tanti temi ha precisato i dettagli del processo degli investimenti, la cui attuale inefficienza provoca l’immobilità delle numerose risorse. Inoltre ha informato della decisione d’incorporare al piano solo gli investimenti debitamente preparati.

 

Il Ministro ha citato la relazione sproporzionata che esiste tra il salario medio e la produttività del lavoro che si traduce nel fatto che la società riparte beni di consumo più rapidamente di quanto li crea, ed ha precisato che attualmente esistono più occupati nel settore dei servizi che in quello della produzione dei beni e della struttura d’occupazione e che questo non permette il buon funzionamento di nessuna economia.

 

Marino Murillo ha detto che le nuove misure sono indirizzate a sopprimere le gratuità indebite ed i sussidi eccessivi,  a scaricare lo Stato da attività che non gli corrispondono, a ridurre il numero esagerato di lavoratori e ad  incrementare la produzione del lavoro: tutto questo permetterà di realizzare le trasformazioni necessarie dei salari e delle pensioni.

 

Il Ministro dell’Economia ha anche definito come si dovrà realizzare l’aggiustamento degli eccessi del numero di lavoratori, che porterà prima di tutto al  ridisegno, allo sviluppo dei processi di disponibilità sotto il principio dell’idoneità ed all’applicazione di un trattamento lavorativo e salariale per i lavoratori, eliminando i procedimenti paternalistici. Inoltre ha dettagliato l’ampliamento del lavoro indipendente ed il ridisegno del regime tributario.

 

Alla conclusione del Plenum ampliato , Salvador Valdés Mesa,segretario generale della CTC, ha confermato che i lavoratori sosterranno queste misure di riorganizzazione del lavoro, che rafforzeranno la disciplina e l’incremento della produttività, con la creazione di una mentalità di produttori.

 

Valdés Mesa ha precisato che per questo è necessario rafforzare il funzionamento delle organizzazioni di base ed ottenere un miglior disimpegno dei quadri, che dovranno assumere con maggior dedizione, sistematicità, responsabilità e pianificazione i lavori che corrispondono loro, per far sì che la classe operaia partecipi sempre più allo sviluppo economico del paese.

 

“Il movimento sindacale ha un ruolo determinante nell’attuale congiuntura storica e nelle prospettive future”, ha aggiunto ed ha concluso : "In  50 anni di Rivoluzione la classe operaia non ha mai abbandonato la Rivoluzione perché sarebbe come lasciar perdere noi stessi”. 

 

All’incontro hanno partecipato dirigenti del Partito, dello Stato e del Governo.