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L’America Latina rifiuta la campagna

mediatica contro Cuba

 

 31 marzo 2010 - www.granma.cu

 

La Coordinatrice Salvadoregna di Solidarietà con Cuba ha condannato la campagna mediatica sollevata contro l’Isola con l’obiettivo di danneggiare il prestigio raggiunto dalla sua Rivoluzione in questi 50 anni.

 

Un comunicato dell’associazione ha qualificato come rabbiosa la crociata intrapresa dall’Alleanza Repubblicana Nazionalista, l’ambasciata statunitense e mezzi di stampa dell’estrema destra, a causa della risoluzione anticubana approvata dall’Euro Parlamento.

 

“Il pretesto è stato la morte sull’Isola di un criminale comune, un membro della mara malhechor, con una storia di furti, assalti, aggressioni gravi con armi bianche ed altri delitti comuni”.

 

Nel frattempo, la Coordinatrice Nicaraguense di Solidarietà con Cuba ha ribadito la condanna alla campagna mediatica realizzata dagli Stati Uniti e dall’Europa contro la Maggiore delle Antille e ha ratificato l’appoggio del suo paese.

 

In un comunicato divulgato a Managua, la capitale del Nicaragua, la coordinatrice ha sottolineato che l’aggressione economica e mediatica alla quale è stata esposta l’Isola caraibica costituisce un attentato contro i diritti umani e politici di un popolo che ha deciso di portare avanti una Rivoluzione socialista.

 

“Esigiamo rispetto per il processo che sta sviluppando il popolo cubano per definire ed esercitare la sua democrazia”, ha segnalato la Coordinatrice, che ha lanciato l’appello per continuare, assieme ad i cubani, nella battaglia per rifiutare la “campagna pubblicitaria imperialista di aggressione”.

 

La Multisettoriale di Solidarietà con Cuba Regionale Santa Fe Argentina ha rifiutato, attraverso un comunicato, la colossale operazione di inganno informatico che pretende trasformare in martire un delinquente comune.

 

“Ricorrere ad un delinquente comune per presentarlo come leader controrivoluzionario dimostra chiaramente il calibro dei mercenari dell’imperio, la miseria politica e l’assenza di valori morali nella controrivoluzione cubana” ha puntualizzato.

 

Il documento incita anche i parlamentari del vecchio continente e delle grandi catene di notizie a mettere fine alla loro doppia morale quando affrontano temi come quello cubano.