HOME SOLIDARIETA'

 

Reclamata l’eliminazione del

blocco USA contro Cuba

 

18 ottobre 2010 - www.granma.cu (pl)

 

A Córdoba 15 Associazioni  spagnole hanno reclamato l’eliminazione del blocco imposto a Cuba dagli Stati Uniti, e la scarcerazione dei Cinque antiterroristi dell’Isola ingiustamente reclusi in territorio nordamericano da più di 12 anni.

 

Le due domande sono incluse nella Risoluzione Finale del V Incontro Andaluso di Solidarietà con Cuba, che durante il fine settimana ha riunito in questa città i rappresentanti del movimento di solidarietà e sostegno a Cuba.

 

Nel documento si accusa l’amministrazione di Barack Obama d’applicare la stessa politica aggressiva dei suoi predecessori verso Cuba, con il finanziamento di mercenari dentro e fuori dall’Isola e la protezione  di terroristi confessi come Luis Posada Carriles.

 

I gruppi di amicizia dell’Andalusia  hanno anche reclamato dal Governo spagnolo che promuova nel seno dell’Unión Europea (UE) la derogazione della Posizione  Comune, approvata nel 1996 su proposta dell’allora  capo dell’ esecutivo della Spagna, José María Aznar. Con questa misura e un atteggiamento arbitrario e ipocrita, la UE ha imposto sanzioni all’Isola, per le pressioni degli Stati Uniti dimostrando la subordinazione della su apolitica estera ai dettami della potenza nordamericana, è stato segnalato.

 

Questo atteggiamento adottato dai 27 paesi membri del blocco comunitario, non rappresenta i veri sentimenti d’amicizia e di solidarietà dei popoli europei verso Cuba.

 

Il movimento solidale ha condannato la feroce campagna mediatica scatenata in Europa contro Cuba, basata nell’occultare le vere informazioni e sulla pubblicazione si menzogne ripetute tutti i giorno dai mezzi di comunicazione, per far si che sembrino verità.

 

Durante due giorni,  i gruppi di solidarietà riuniti a Cordoba, città dichiarata dalla UNOSCO, Patrimonio Culturale dell’Umanità, hanno disegnato la loro strategia a breve   e medio  termine per sfidare la costante aggressione delle transnazionali dell’informazione.

 

Precisamente, la strategia comunicativa contro Cuba, concepita pera disgregare il suo sistema socio-politico,  ha occupato gran parte del dibattito di questa quinta edizione del Forum andaluso.

In un intervento sul  tema, il giornalista spagnolo Alejandro Massia ha denunciato che la crociata  di disinformazione è un’altra voce della guerra  che gli Stati Uniti sferra contro la nazione delle Antille.

 

L’attacco mediatico cerca di nascondere, per esempio,  il fatto che  Cuba è oggi il paese che ha, ripartite per tutto il pianeta, più organizzazioni  di solidarietà e sostegno al suo fianco.

 

Con i suoi difetti  e i suoi  errori, l’Isola è divenuta un punto di riferimento e un modello di organizzazione sociale per i popoli, più giusto, più equo e più solidale, e rappresenta un pericoloso esempio per l’ordine stabilito, sottolinea la dichiarazione finale.

 

L’incontro a Córdoba ha accordato, anche d’includere manifesti e cartelloni sul caso dei Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente incarcerati negli Stati Uniti da più di 12 anni, nelle marce che  realizzeranno in Andalusia contro la presenza delle basi militari statunitensi a Rota  (Cádiz) e a  Morón de la Frontera (Sevilla).

 

Il rappresentante dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP) in Spagna, Alfredo Catalá, ha paralto delle priorità de lavoro del movimento di solidarietà di questa comunità autonoma ed ha ringraziato gli andalusi per la loro difesa della Rivoluzione cubana I partecipanti hanno inviato i loro auguri  all’ ICAP  per il 50º Anniversario della sua creazione, il prossimo 30 dicembre.

 

 

Madrid: migliaia in marcia contro il

capitalismo e le aggressioni contro Cuba

 

 17 maggio 2010 - www.granma.cu (ain)

 

Dalla fontana di Cibeles alla Puerta del Sol, circa 15000 persone hanno marciato per protestare pacificamente contro i governi europei che tentano di fare pagare la crisi ai lavoratori, in vista  del Vertice Unione Europea - America Latina.

 

Nel pomeriggio di domenica 16, sfilando per la Calle de Alcahalá tra imponenti edifici, i manifestanti hanno portato cartelli che ricordano la drammatica situazione che sta vivendo la Spagna ed hanno chiamato ad uno sciopero generale e “che siano i ricchi a pagare la crisi”.

 

Un animato blocco del movimento di solidarietà con Cuba ha reclamato l’eliminazione della detta Posizione Comune con le sue condizioni imposte all’Isola, la libertà per i Cinque Eroi cubani reclusi negli Stati Uniti e la fine del blocco criminale che gli USA impongono all’Isola da mezzo secolo.

 

Con gli spagnoli appartenenti a diversi gruppi politici e sociali, hanno cantato e ballato per tutto il percorso, decine di cubani residenti in Spagna, che sono in disaccordo con le campagne che satanizzano l’Isola, cubani che difendono la non ingerenza nel temi del loro paese.

 

La marcia è stata organizzata da movimenti sociali e da Ong’s che hanno convocato il Vertice Alternativo dei popoli, Allacciando Alternative IV, che si svolge in forma parallela all’incontro dei leader della Unione Europea, dell’America Latina e dei Caraibi, da martedì 18, a Madrid.

 

La grave situazione finanziaria, economica e sociale che si sta vivendo in Europa, con un forte impatto in Spagna, per via della crisi greca, ha portato i sindacati spagnoli a sommarsi alla manifestazione, per protestare contro il piano d’aggiustamento del presidente José Luis Rodríguez Zapatero.

 

Presente nella marcia, Nora Cortiñas, del gruppo  Madres de Plaza de Mayo (Línea Fondatrice), ha affermato in un meeting in Plaza del Sol, che l’obiettivo della protesta è far terminare gli sfruttamenti e che non ci siano più sfruttati in America Latina e in nessun altro luogo del mondo.

 

Il Vertice si svolge nel momento in cui l’Europa vive la sua maggior crisi dalla seconda guerra mondiale, come ha detto, sabato 15, il presidente del Banco Centrale Europeo (BCE), Jean-Claude Trichet, crisi provocata dalla minaccia di bancarotta in Grecia e dai rischi di contagio in Spagna e Portogallo.

 

Per tutto questo i paesi sono stati obbligati e ad adottare duri piani di aggiustamento, che coinvolgono in pieno la popolazione.

 

“Stiamo vivendo la crisi del capitalismo e come si vede in Grecia, si sta cercando di farla pagare alle masse, ma continueremo a lottare contro il modello neoliberista”, ha detto la militante greca Sisy Vovou, di Europa Solidale Senza Frontiere.

 

La Confederazione Generale del Lavoro (CGT), che ha apportato le colonne più numerose nella marcia, prevede uno sciopero generale contro il nuovo piano presentato dal governo spagnolo.