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Lettera al Piccolo di Trieste

 

 

Trieste, 19 gennaio 2010

In questi giorni i media ci rimandano le sconvolgenti immagini del
terremoto ad Haiti, paese poverissimo e solitamente ignorato da televisioni e giornali.

Con le immagini ci giunge anche l’elenco delle organizzazioni umanitarie che sono accorse in soccorso di quella sfortunata e disgraziata popolazione.

Per completezza d’informazione, desidero sottolineare che nel paese caraibico opera dal 1998 una missione medica cubana composta da 350 professionisti tra medici ed infermieri, oltre ad un contingente d’un’ottantina di maestri che grazie al metodo “Yo si puedo” (premiato nel 2006 dall’ONU) alfabetizzano la popolazione haitiana.

Inoltre, sempre per correttezza d’informazione, immediatamente dopo l’evento sismico è partita da Cuba la
Brigata “Henry Reeves”, specializzata in questo tipo di emergenze, che aveva prestato soccorso ed assistenza anche in Pakistan nell’ottobre 2005.

Nell’agosto dello stesso anno, la Brigata si era offerta di partire per
New Orleans per soccorrere la popolazione dopo l’uragano Katrina, ma George W. Bush aveva rifiutato l’aiuto offerto dall’isola caraibica.

Infine, desidero menzionare la presenza di 700 giovani haitiani che studiano gratuitamente presso la Scuola di Medina Latinoamericana (ELAM), istituita a Cuba nel 1999 per permettere che ragazzi poveri potessero laurearsi in una disciplina altamente umanitaria.

Tutto ciò elargito generosamente, e con autentico spirito di solidarietà, da un paese del Terzo Mondo che dal 1962 è costantemente sottoposto ad un criminale blocco economico decretato dagli Stati Uniti che, mi sembra, non stiano facendo una gran bella figura nella drammatica situazione haitiana.
 

Cordiali saluti

 


Alma Masè - TRIESTE -
Segretaria del Circolo “Hilda Guevara”
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba