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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

Le domande di Silvio Rodríguez

 

 

31 Marzo 2010 di Alessandra Riccio  www.giannimina-latinoamerica.it

 

Ho un debole da tempo per il cantautore Silvio Rodríguez, sempre critico e graffiante, sempre amante dell’amore, sempre attento agli altri. Silvio ha appena presentato l’ultimo suo Cd, e lo ha fatto davanti a un gran pubblico di intellettuali e artisti nella Casa de las Américas all’Avana, proprio in questi giorni di esasperato braccio di ferro fra il Governo cubano – deciso a mantenersi intransigente - e un dissenso che è partito all’attacco dopo la morte di Orlando Zapata, a seguito di uno sciopero della fame di 85 giorni e mentre un altro dissidente si rifiuta di smettere il suo digiuno e di andar via con un aereo messo a disposizione dal governo spagnolo.

 

Le manifestazioni delle “damas en blanco” per le vie dell’Avana hanno occupato le pagine di molti giornali anche in Italia e hanno trovato la loro naturale eco in Florida, a Miami, dove la cantante Gloria Estefan e il suo marito imprenditore hanno convocato una manifestazione di appoggio a cui ha partecipato anche il terrorista e reo confesso Luis Posada Carriles, che adduce ragioni di salute per non recarsi a El Paso per essere giudicato da quel tribunale per il lieve reato di entrata clandestina negli Stati Uniti.


Silvio Rodríguez si è ispirato ancora una volta a Bertold Brecht per porre (per porsi e per porci) una serie di domande che mettono a nudo molte insensatezze, la mancanza di logica, la disonestà del nostro e del suo tempo, denunciando la pretestuosità ma senza uniformare il suo pensiero al pensiero ufficiale: dopo essersi schierato, come sempre, dal lato della rivoluzione, il cantautore mette in guardia contro l’intransigenza sterile e ricorda (ci ricorda) che solo rispettando il nostro simile vinceremo (un poquito).

 

DOMANDE DI UN CANTAUTORE CHE SOGNA
di Silvio Rodríguez

(a Bertold Brecht, per le sue Domande di un operaio che legge)


Se il flautista di Hamelin partisse con tutti i nostri figli,
riusciremmo a capire che ci scappa via il futuro?

Se questo futuro che ci scappa via sapesse dove lo sta portando il flautista di Hamelin,
se ne andrebbe via con lui?

Se uno in sciopero della fame esigesse che Obama togliesse il blocco,
il gruppo Prisa lo appoggerebbe?

Se le migliaia di noi cubani che abbiamo perso familiari negli attentati della Cia

Scrivessimo una lettera di denuncia, Carlos Alberto Montaner la firmerebbe?

Se alcune firme meditassero prima di condannare le prigioni degli altri,
le loro prigioni ne uscirebbero indenni?

Se un leader del nord è un leader,
perché è un caudillo uno che è nato al sud?

Se la politica imperiale è responsabile di alcune delle nostre disgrazie,
non dovremmo liberarci anche di quella parte della politica imperiale?

Se condanniamo la guerra fredda, ci stiamo riferendo a tutta o solo alla parte degli altri?

Se questo governo è stato così cattivo, da dove è venuto fuori un popolo così buono?
Aborto (segnare con una croce): assassinio, edonismo, pietà.
Omosessuali (segnare con una croce): Elton John annuncia che Cristo era gay
Di che si preoccupa il PP? (segnare con una croce): Zapata o Zapatero?

Se la Casa Bianca restituisse Guantánamo e togliesse l’embargo,
che posizione (comune) adotterebbe il Kamasutra europeo?

Se chi oggi maledice ieri benediceva, con chi avrà passato la notte?

Se davvero l’amnistia potrebbe essere dannosa per noi, perché non me lo spiegano?

Se la somma di due intransigenze ci estingue e il nulla sterile
ci trascina verso il passato, i nostri figli avranno quel che meritano?

Che succede con i negri? Che succede con i gialli? Che succede con i bianchi? Che succede con i rossi, con gli azzurri e perfino con gli ometti verdi?

Se qualcuno ruba il cibo e poi finisce che non dà la vita, che fare?

Se un altro Martí nascesse fra di noi, potrebbe essere emigrante, cantante rap,
lavoratore per conto proprio, cittadino di provincia in un baracca di periferia?

Patria, Universo, Vita, rispetto per il proprio simile e tutti vinceremmo un po’.