Si riuniranno nel Campidoglio di

 

Washington golpisti e terroristi di

 

tutta l'America latina

 

 

 

 

15 novembre 2010 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

Vertice mafioso in Campidoglio

 

I golpisti esigono più

appoggio dagli USA

18.11.10 Jean-Guy Allard

 

"Ora più che mai é il momento  che gli USA appoggino i suoi amici" ha  proclamato ieri la legislatrice repubblicana Ileana Ros-Lehtinen in un comunicato letto in pieno Campidoglio di Washington, davanti ad una sala ripiena di golpisti, terroristi e cospiratori di tutti i tipi che avevano aspettato il suo arrivo per iniziare la loro sessione di attacchi contro l'America Latina progressista.

Gli USA devono cooperare con i "loro soci nella regione" per affrontare il "declino delle libertà democratiche e dei diritti umani" che portano avanti i governi di Venezuela, Bolivia, Nicaragua y Ecuador, ha affermato la legislatrice che ha applaudito il golpe in Honduras

L'appello ad appoggiare gli "amici" e "soci", di cui non é stata precisata l'identità, ha provocato espressioni di soddisfazione nei volti di molti dei partecipanti, tra i quali stava il golpista ecuadoriano Lucio Gutiérrez, associato al recente tentativo di golpe e assassinio del presidente a Quito.

"Gli USA devono lavorare da vicino con i nostri soci responsabili per affrontare questa calamità" ha  insistito la politicante, soprannominata la Lupa feroce, che dirigerà, nel prossimo Congresso l'influente Commissione delle Relazioni Estere della Camera dei Rappresentanti, ora dominata dai repubblicani.

Da parte sua, il suo collega Connie Mack, che si incaricherà di America Latina nel nuovo dispositivo repubblicano nella Camera Bassa, ha commentato: "Spero che ora che abbiamo una nuova maggioranza (...) finalmente potremo affrontre Hugo Chávez".

Una singolare riunione avrà luogo, questo mercoledì 17 novembre, in una sala dell'udienza del Campidoglio di Washington, dove si incontreranno persone che hanno avuto legami con il terrorismo e in molti casi con colpi di stato e tentativi di assassinio di leader che sono avvenuti in America latina.

 

Tutto indica che la notizia non avrebbe dovuto essere resa nota e che è stato un congiurato indiscreto che l'ha regalata all'agenzia argentina Telam lo scorso venerdì.

 

L'elenco dei principali partecipanti, come è stato rivelato, conforma il principio di un vero inventario di coloro che vogliono gestire il destino dell'America Latina secondo le loro idee di profilo neofascista.

 

Fra loro ci sono i membri del Congresso USA Ileana Ros-Lehtinen, che i repubblicani nella Camera Bassa  hanno scelto per guidare la loro rappresentanza in materia di politica estera, strettamente legata ai terroristi Orlando Bosch Ávila e Luís Posada Carriles, nonché Connie Mack, un altro socio della mafia di Miami, che controlla tutta la politica latinoamericana dei repubblicani.

 

Analogamente, assisterà Otto Reich, che era ambasciatore degli Stati Uniti a Caracas, dove riuscì a togliere Bosch dalla galera per organizzare, successivamente, la sua "inserzione" negli Stati Uniti nonostante i suoi lunghi trascorsi terroristici. Oltre ad essere stato  l'inviato speciale, per l'America latina, dell'ex che Presidente George W. Bush, Reich è famoso per aver gestito la fuorviante "diplomazia pubblica" del regime di Ronald Reagan, combattendo i sandinisti a colpi di menzogne, come ha anche fatto nei colpi di stato in Venezuela, nel 2002, e in Honduras durante l'anno passato.

 

Lo accompagna, inoltre, Roger Noriega, sottosegretario di stato per la regione dello stesso Bush stesso e membro eminente della mafia cubano americana. Amico non solo di Reich, ma anche di Elliot Abrahams, John Negroponte e Roger Pardo-Maurer, il "team" collegato a Oliver North durante la mal chiamata operazione di Iran-Contras. Questo "super agente" della CIA fu persino sospettato dell'assassinio di Maryknoll William Woods Yado Ite Ford, Maura Clarke, Dorothy Kazel in El Salvador, con complici cubano americani in Miami e l'allora ambasciatore CIA del Venezuela in El Salvador, Leopoldo Castillo.

 

Integrano la selezione eminenti esemplari della fauna dell'ultra destra di Washington, come Alejandro Aguirre, presidente uscente della Società Interamericana della Stampa (SIP) e un gruppo di squallidi venezuelani guidati da Guillermo Zuloaga, presidente della televisione venezuelana Globovisión, golpista esacerbato, membro di tutte le cospirazioni, latitante dalla Giustizia per tutta una serie di crimini ed ospite, a Miami, dell'amministrazione Obama.

 

Assisterà anche dalla Bolivia, il presidente dell'oppositore Comitato Civico di Santa Cruz, Luis Núñez, e della Fondazione dei Diritti Umani (FDH), Javier El-Hage, entrambi parte del complotto omicida del commando terrorista guidato dal mercenario boliviano-ungherese Eduardo Rózsa Flores, che ha cercato di assassinare il Presidente Evo Morales nell'aprile 2009. Il FDH era gestito da New York dal terrorista cubano americano Armando Valladares, lo stesso che dopo riapparve a Tegucigalpa e che sicuramente si presenterà, questo mercoledì, in Campidoglio.

 

Secondo la nota di Telam, parteciperà anche Jaime Daremblum, del Hudson Institute ed ex ambasciatore USA in Costarica; Joseph Humire della Fondazione Atlas per la Ricerca Economica; Jon Perdue, del Fondo per gli Studi d'America; e John Walters, ex direttore dell'Ufficio della Casa Bianca della Politica per il Controllo delle Droghe.

 

Tutti sono identificati a Washington per essere del clan dell'estrema destra più dura.

 

Manca di sapere chi verrà dall'Ecuador, dal  mutilato Honduras, dal Nicaragua...   e altri congiurati per la fascistizzazione dell'America latina.

 

Al colmo dell'aberrazione, la riunione si svolgerà nell'ambito del tema "Pericolo nelle Ande: minacce alla democrazia, diritti umani e la sicurezza interamericana".

 

La cosa più incredibile è che in  Washington si è riusciti a mantenere il segreto più assoluto benché l'attività abbia luogo nello stesso salone della camera dei Rappresentanti del paese che pubblica ogni anno una lista ufficiale dei "Paesi che sponsorizzano il terrorismo" con la quale si punisce coloro che si oppongono alle sue pretese di dominio.