LA LEY DE AJUSTE VALE SOLO PER I CUBANI


Svuotate  le prigioni per gli

eventuali migranti haitiani

 

 

20 gennaio 2010 - www.granma.cu

 

 

 

 

Nel 1991, dopo il colpo militare che allontanò l’allora presidente Jean-Bertrand Aristide, che generò un’ondata di  violenza, decine di migliaia di haitiani fuggirono dal paese e si gettarono in mare per raggiungere gli Stati Uniti.  Prima che giungessero alle coste della Florida, Washington li internò nelle scarse installazioni di Guantánamo e  questa è un’immagine  che il Governo di Barack Obama non vuole che si ripeta.

 

Da alcuni giorni a Port au Prence ed in altre parti del paese, un aereo delle Forze Aeree degli Stati Uniti trasmette con  megafoni un messaggio registrato nella lingua locale, il creolo, dall’ambasciatore haitano a Washington, Raymond Joseph.

 

“Non vi precipitate alle imbarcazioni per fuggire dal paese. Se lo farete avrete ulteriori problema. Sarò onesto con voi: se pensate che gli Stati Uniti vi apriranno le porte adesso e subito vi sbagliate. Vi intercetteranno in mare e vi costringeranno a tornare ad Haiti”, dice la registrazione, come si legge nella pagina web del Dipartimento di Stato.

 

 

NEGATI I VISTI AI FERITI

 

 

Per il momento non ci sono segni d’immigrazione di massa, ma dato che non si sa mai, gli Stati Uniti hanno deciso di prepararsi.

 

E la prima cosa che hanno fatto è stata vuotare le prigioni. Tra 250 e 400 immigranti illegali di altri paesi, detenuti nel Centro Krome di Miami, una prigione federale per coloro che aspettano d’essere deportati, sono stati trasferiti ad altri centri per lasciare posto  a possibili sopravvissuti del terremoto.

 

Il New York Times ha assicurato che Washington sta negando i visti per vari feriti gravi, che li necessitano per essere assistiti a Miami, come ha raccontato al quotidiano il dottor William ONeill, rettore della facoltà di Medicina locale.

 

La guardia costiera ha posto nuovamente in marcia l’Operazione Sentinella in Allarme, ideata nel 2003 per lottare contro le ondate d’immigranti illegali dai Caraibi.

 

“Non ci sono incentivi per cercare d’entrare illegalmente negli Stati Uniti via mare”, ha detto ben chiaro uno dei portavoce del Dipartimento di Sicurezza Interna. Il nostro obiettivo è proibire la partenza o  rimpatriarli”, ha aggiunto il portavoce.

 

 

HAITIANI NO, CUBANI SÌ

 

 

Se si parla di migrazione, nel continente latinoamericano, s’intende soprattutto quella dei messicani, che si muovono verso gli Stati Uniti e devono affrontare la barriera del muro della morte, dei colombiani, degli honduregni o dei guatemaltechi che cercano fortuna altrove. E anche degli haitiani.

 

Nel 1966 fu promulgata una legge negli Stati Uniti che viene chiamata “the cuban adjustment act”, nota in spagnolo come “Ley de Ajuste cubano”, o legge “dei piedi asciutti,  piedi bagnati”, che permette alla magistratura d’accogliere i migrati illegali cubani e  dare loro una  residenza permanente dopo un solo anno di presenza negli USA.

 

Questa legge farsa  irresponsabile vale solo per i cubani e non per le altre popolazioni dell’area, come appunto gli haitiani, anche dopo il terremoto che ha devastato la loro isola.