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Il traduttore si scusa per gli errori 

Alarcón a Panamá parla dei cambi

economici e della situazione dei Cinque

 

 

 

 5 dicembre 2011 - da Luis Manuel Arce Isaac www.granma.cu

 

 

 

Il presidente dell’Assemblea Nazionale di Cuba, Ricardo Alarcón, ha spiegato dettagliatamente i cambi economici in corso nel suo paese e la situazione dei Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

 

Con un’impressionante presenza di pubblico nella sede dell’Ambasciata del Venezuela a Panama, Alarcón ha detto che il problema principale in Cuba è la guerra economica degli Stati Uniti, che non si è mai interrotta ed anzi, per alcuni aspetti è divenuta più dura con l’amministrazione di Barack Obama.

 

Alarcón ha spiegato il processo di modifiche economiche come cambio per diminuire la burocrazia e ridurre il livello dello Stato, per dare autonomia alle imprese e più spazio alle attività indipendenti, non per privatizzare o abbandonare il socialismo, ma per salvarlo, con la partecipazione della gente.

 

Poi ha parlato delle Linee economiche approvate nel congresso del PCC dopo un’ampia discussione popolare e la loro applicazione in questi momenti in quello che si chiama il socialismo possibile in Cuba.

 

In una vivace sessione di domande e risposte, Alarcón ha parlato del Vertice sul clima di Durban e l’ha paragonato a quello di Río, nel quale parlò Fidel Castro, ricordando che allora si chiese un cambio degli indici di produzione e consumo, che non è stato effettuato e quindi restano i danni ambientali che questo modello provoca.

 

Poi i partecipanti all’incontro hanno chiesto informazioni sulla situazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René Gonzáles, conosciuti come i Cinque antiterroristi cubani.

 

Dopo una descrizione delle irregolarità e dei vizi nei processi giudiziari svolti a Miami, Alarcón ha offerto particolari sul caso di René, che ha scontato tutta la condanna, ma ora è sottoposto a tre anni di libertà vigilata, e non lo lasciano tornare a casa per riunirsi con la sua famiglia.

 

Inoltre ha spiegato la situazione attuale degli altri quattro prigionieri politici cubani nei distinti momenti dei loro appelli collaterali straordinari o di habeas corpus.

 

Alarcón ha detto che è bello stare nella sede dell’Ambasciata del Venezuela, a Panama e parlare di Cuba, nel momento in cui si svolge a Caracas un Vertice per creare la Comunità degli Stati Latinomericani e dei Caraibi, quando si celebra il 55º anniversario dello sbarco del Granma.

 

Mezzo secolo dopo quella grande prodezza, Raúl Castro si trova con Hugo Chávez, insieme al pensiero di Fidel, perchè quello che avviene in questi momenti in Venezuela ha molto a che vedere con quello che accadde il 2 dicembre del 1956.

 

Durante la presentazione di Alarcón hanno parlato anche l’ambasciatore di Cuba, Reinaldo Calviac, il ministro consigliere venezuelano, Ramón Alfredo López Martínez, e vari deputati bolivariani che partecipano all’Assemblea del Parlamento Latinoamericano, Parlatino.