Nuestra America - Honduras

 

Un'altra volta le basi

straniere in Honduras

 

 

 

 

 17 ottobre 2011 - Bertha Oliva* http://pl-it.prensa-latina.cu/

 

 

 

 

Il primo decreto esecutivo che ha emesso Porfirio Lobo nel gennaio del 2010 assumendo la continuità del golpe è stata l'autorizzazione di un'altra base straniera a Caratasca ed un'estensione nella piccola isola di Guanaja. Entrambe le basi navali, terrestri ed aeree si sommano a Palmerola, nel cuore della valle di Comayagua che risale agli anni 80.

A queste enclavi militari statunitensi nella costa atlantica e Comayagua bisogna aggregare gli assessori rangers nel dipartimento di Colon e più di 300 agenti della DEA in tutto il paese, attuando in operativi della polizia e militari.

Nel discorso ufficiale questo personale militare statunitense sta nel paese per cooperare coll’Honduras nel combattimento contro il narcotraffico.

Nel discorso privato stanno per esercitare controllo sulle risorse naturali del paese e trattenere l'avanzamento dalle nuove forze sociali e politiche che disputano il potere.

È ovvio che la militarizzazione ancora più forte dell’Honduras ha obiettivi geo-politici, perché quando Daniel Ortega schiacciò alle urne la destra nicaraguense, il capo dello stato maggiore delle forze armate honduregne, Renè Osorio Canales, annunciò l'arrivo di ancora più truppe statunitensi prima della fine di questo anno.

Nel suo lettura geo-strategica l'impero del male, della guerra e della morte, considera che il consolidamento di Ortega nel Nicaragua sandinista sarà un'ispirazione per il Fronte Nazionale di Resistenza che ha scelto la via elettorale per competere politicamente contro la destra golpista honduregna nel 2013.

Sta per chiudersi l'anno qui in Honduras come incominciò nel Costa Rica: con occupazione marittima, flottiglia anfibia ed aeroplani di combattimento, per accerchiare le frontiere del Nicaragua.

Questo non è altro che l'enorme obiettivo dei falchi della morte che avevano liberato già i gorilla nazionali in giugno del 2009 per espellere il presidente Zelaya dal potere e reprimere la massa in Resistenza che non ha ancora potuto vincere.

La strategia degli Stati Uniti è evitare nuove sconfitte politiche in America Latina, i cui territori trascurarono parzialmente negli ultimi 15 anni per rispondere alle guerre del Kuwait, Iraq, Afghanistan e Libia, dove hanno concretato affari miliardari con le loro riserve naturali di gas, petrolio, acqua ed altri minerali.

 

Istintivamente, per informazione e conoscenza, i popoli originari dell’Honduras rappresentati dal COPINH e dall'Organizzazione Fraterna Negra del Honduras OFRANEH, tra le altre, hanno visto venire dopo il golpe un processo aggressivo per militarizzare la società honduregna e ci prevennero tutti.

Hanno interpretato giustamente che la concessione di 48 fiumi nei bacini più ricchi in biodiversità del paese e l'accaparramento di terre e territori per imprese multinazionali e narcotrafficanti, è parte della strategia militare egemonica.

In risposta i popoli indigeni e negri hanno realizzato tre incontri nazionali contro la militarizzazione in meno di un anno, il primo a La Esperanza, il secondo a La Ceiba ed il terzo a Tocoa, Colon.

Inoltre, hanno inaugurato nella città di Tocoa un Osservatorio Internazionale dei diritti umani, per seguire il processo stabilito negli incontri.

Mentre il pentagono, la CIA, la DEA ed il Dipartimento di Stato si basano su un vecchio accordo militare del 1954 ed uno più recente che approvò Carlos Flores Facussè nel 2001 per giustificare l'occupazione militare permanente, i popoli originari esibiscono nella loro difesa l'Accordo 169 dell'OIT e la Dichiarazione Universale dei diritti umani.

Insieme ai popoli originari, anche noi respingiamo la presenza di truppe straniere, siano queste colombiane, israeliti o statunitensi, come respingiamo la presenza di 85 imprese private di sicurezza con settanta mila uomini armati.

Ugualmente, respingiamo la presenza dell'esercito golpista honduregno per le strade del paese e nei territori agricoli con la denominazione di Forza Xatruch ed Operazione Lampo.

Non c'è adesso un altro momento più opportuno che, prima della tossicità commerciale del Natale sui mercati, per sottolineare che la presenza militare è sinonimica di violenza, mancanza di rispetto e morte, e poi non vogliamo militari tra noi!

Fuori, fuori le truppe militari straniere ed anche le nazionali per mercenarie!
 



*Coordinatrice del COFADEH Comitato dei Famigliari dei Detenuti e Scomparsi di Honduras, organizzazione in difesa dei diritti umani