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Nuestra America - Haiti

 

Criticano in Haiti le

dichiarazioni di Duvalier

 

25.01.11 - www.granma.cu

 

Rappresentanti della società haitiana hanno criticato le recenti dichiarazioni di Jean-Claude Duvalier, contro il quale crescono le denunce nel paese per violazioni di diritti umani durante il suo regime di 15 anni.

 

Per Evans Paul, leader del gruppo politico Alternativa, il richiamo alla riconciliazione fatto dall’ex dittatore venerdì 21 sarà possibile solo se lui risponderà dei suoi crimini in tribunale.

 

Duvalier, che è ritornato nel paese da una settimana, dopo 25 trascorsi come rifugiato in Francia, è ritenuto responsabile dell’assassinio e della tortura di migliaia d’oppositori al suo mandato (1971-1986).

 

Il coordinatore haitiano della Piattaforma delle Organizzazioni di Difesa dei  Diritti Umani, Antonal Mortimé, ha considerato che "Non si può avere una riconciliazione basata nell’impunità”, ed ha incitato a giudicare tutti coloro che contribuirono a questo regime, mentre ha invitato la comunità internazionale a sostenere gli sforzi del sistema legale del paese dei Carabi, per processare Duvalier, detto Baby Doc.

 

L’ex dittatore ha manifestato  "una profonda tristezza" per le sofferenze provocate durante la sua gestione ed ha invitato i suoi connazionali alla riconciliazione nazionale, nella sua prima presentazione pubblica in Haiti.

 

Duvalier ha fatto questo discorso proprio mentre crescevano le denunce per le violazioni dei diritti umani, durante il suo repressivo mandato.

 

Come ha detto il procuratore generale Aristidas Auguste, sono già state presentate sei denunce contro l’ex dittatore e potranno aumentare.

 

Baby Doc non può lasciare il territorio di Haiti, perchè deve rispondere alle accuse di corruzione, malversazione e appropriazione indebita di fondi pubblici.

 

L’ex dittatore Duvalier pretende

d’essere presidente di Haiti

 

21.01.11 - www.granma.cu (se)

 

 

“Baby Doc” Duvalier non può abbandonare Haiti

 

22.01 - Un ordine di proibizione  d’uscita  dal paese è stato emesso contro l’ex dittatore haitiano Jean Claude Duvalier, accusato di vari delitti dopo il suo ritorno ad Haiti, riporta PL.

Duvalier non potrà abbandonare questo territorio, perchè c’è un’azione  legale in corso  contro di lui per corruzione e svio di fondi. Inoltre deve affrontare diverse denunce per crimini di lesa umanità.

"Baby Doc" è stato interrogato dal giudice d’istruzione Jean Carves, nella sua nuova residenza a Montagne Noire, dapo che ha lasciato  l’hotel di Juvenat, a est di Port au Prince, senza notificarlo alla giustizia.

Il giudice gli ha ricordato che deve comunicare con 24 ore di anticipo qualsiasi cambio di domicilio.

"Duvalier non è agli arresti domiciliari e non è detenuto, ma non ha libertà di movimento", ha sottolineato.

L’ex dittatore Jean Claude Duvalier pretende di restare ad Haiti dove spera d’essere eletto presidente, ha riportato AFP.

 

Henry Robert Sterlin, ex ambasciatore haitiano in Francia, auto-proclamato portavoce di “Baby Doc”, ha assicurato che faranno tutto il possibile per annullare  le elezioni del passato 28 novembre per far sì che Duvalier possa far parte del gruppo di candidati per nuove elezioni.

 

Duvalier è stato accusato di corruzione, furto e appropriazione indebita di fondi,  delitti che potrebbero essere evasi dal suo staff legale per la prescrizione prevista dopo 25 anni d’esilio.

 

Intanto varie vittime del regime, durato tra il 1971 e il 1986, hanno presentato denunce contro di lui per crimini di lesa umanità.

 

La giornalista Michelle Montas, ex portavoce del segretario generale della ONU, Ban Ki Moon, il cui defunto marito fu inviato in esilio  durante la dittatura, ha detto d’aver presentato una denuncia per detenzione illegale, esilio distruzione della proprietà privata, tortura fisica e morale e violazione dei diritti  civili e politici,  ha riportato EFE.

 

Le autorità di Haiti intanto rifiutano di rinnovare il passaporto dell’ex presidente Aristide  per ritornare ad Haiti.

 

L’avvocato Brian Concannon, direttore dell’Istituto per la Giustizia e la Democrazia in Haiti, ha detto che l’ex presidente ha il diritto di ritornare ed ha criticato il fatto che a Jean-Claude Duvalier hanno rinnovato il passaporto e ad Aristide, no.

 

Duvalier in libertà, dopo aver

dichiarato in Tribunale

 

19.01.11 - www.granma.cu Europa Press

 

L’ex dittatore haitiano Jean Claude Duvalier, conosciuto popolarmente come ‘Baby Doc’, è stato posto in libertà dopo le dichiarazioni fatte nel Palazzo di Giustizia di Port au Prince  per le presunte accuse di corruzione, furto e appropriazione indebita dei fondi pubblici durante il suo incarico (1971-1986), hanno informato i suoi avvocati. 

 

Gervais Charles, uno di questi, ha assicurato, parlando a Radio Metropoli, che Duvalier è stato posto in libertà in forma definitiva, smentendo quello che hanno pubblicato alcuni media locali che hanno affermato che si trattava di libertà provvisoria.

 

Poche ore prima  ‘Baby Doc’ era stato condotto da un gruppo di poliziotti, dall’hotel  Caribbean della capitale, dove alloggia con la famiglia, sino al Palazzo di Giustizia, per rispondere alle dette imputazioni.

 

Domenica scorsa, Duvalier, di 59 anni è tornato di sorpresa ad Haiti, con un volo proveniente dalla Martinica.

 

Le ragioni di questo ritorno sono ancora misteriose, dato che non si è ancora svolto  l’incontro pubblico che Duvalier pensava d’offrire per chiarire la sua presenza in Haiti.

 

 

L’ex dittatore Duvalier in Haiti

 

18.01.11 - www.granma.cu

 

Il ritorno ad Haiti dell’ex dittatore Jean Claude Duvalier potrebbe rendere più acuita l’instabilità politica che regna oggi nel paese dopo le controverse elezioni presidenziali. Duvalier, conosciuto come “Baby Doc”, si trova in hotel sotto custodia della polizia, ha riportato Telesur.

 

Sino ad oggi, l’ex dittatore, di 59 anni d’età e su quel pesano accuse di corruzione e violazione dei diritti umanai  ha solamente dichiarato che “è ritornato per aiutare”, come hanno indicato i mezzi della stampa locale Dopo la morte di suo padre Francois Duvalier (1964-1971), Jean Claude aveva mantenuto  un regime dittatoriale in queste impoverito paese sino al  1986, quando fu obbligato ad abbandonare il territorio dopo forti proteste popolari.

 

Si stima che durante la sua gestione più di 150000 haitiani furono vittime dei gruppi paramilitari chiamati Tonton Macoute, organizzati per frenare i tentativi di ribellione ed eliminare i leader popolari.

 

Il ritorno di “Baby Doc” avviene in momenti nei quali la situazione interna è critica perchè la nazione si prepara ad una seconda giornata elettorale, in un clima d’incertezza.

 

La prima giornata è stata il 28 novembre scorso, ma una considerevole  percentuale della popolazione non ha accettato i risultati preliminari. 

 

Il presidente René Preval aveva sollecitato  una commissione dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) per verificare i dati.

 

Il rapporto della OSA ha offerto nuove stime che lascerebbero fuori dalla seconda giornata il candidato del partito di governo, Jude Celestin, che, secondo il conteggio, avrebbe ricevuto meno voti di Michel Martelly.

 

Il nuovo panorama ha generato manifestazioni in varie regioni haitiane e ha ostacolato l’organizzazione delle nuove elezioni, la cui data è stata nuovamente posticipata.