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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Chávez sta trascorrendo

un’eccellente convalescenza
 

Ha detto il ministro degli esteri Nicolás Maduro

 

4 luglio 2011 - W.Mendiluza www.granma.cu

 

“Il presidente venezuelano, Hugo Chávez, sta recuperando molto bene la sua buona salute dopo l’intervento chirurgico che ha permesso l’estirpazione totale di una tumore maligno scoperto in Cuba”, ha affermato il ministro degli Esteri Nicolás Maduro in un’intervista concessa al giornalista ed ex vicepresidente José Vicente Ranger, per il canale Televen.

 

Maduro ha dato nuovi dettagli sulla salute di Chávez, su richiesta - ha spiegato- dello stesso presidente.

 

In accordo con Maduro, Chávez sta seguendo nell’Isola un programma che include esercizi fisici ed una dieta rigorosa.

 

"L' animo è di lotta, sempre pronto alla battaglia ed è lui che ci dà forza”. Supereremo questa situazione e come leader della nazione lo presenteremo accompagnato da milioni nelle elezioni in dicembre del 2012, e sarà una grande vittoria!”, ha commentato.

 

Sull’operazione appena subita ha detto che è durata circa 6 ore, ma è stato estratto il tumore completo, situato nella zona dell’ascesso pelvico operato alcuni giorni prima. È stata fatta una revisione di tutti gli organi, che sono in perfette condizioni”, ha aggiunto.

 

Maduro ha segnalato l’alto livello professionale dei medici cubani e venezuelani incaricati di seguire la salute di Chávez e li ha definiti ‘i migliori del mondo’.

 

Poi ha ringraziato per tutte le espressioni di solidarietà provenienti da molti paesi del mondo. “Giungono tutto il giorno e a tutte le ore, dall’America Latina, dall’Africa, dall’ Europa, inviate da presidenti, movimenti sociali, artisti e sportivi”.

 

Maduro ha criticato la posizione assunta da settori dell’opposizione venezuelana, impegnati a cercare benefici politici dalla salute del presidente.

 

“Non intendono nemmeno i problemi umani e si lasciano trascinare quasi sempre in miserie e calcoli politici”, ha avvertito Maduro, che ha assicurato che Chávez è nel pieno esercizio delle sue funzioni costituzionali e mantiene un contatto sistematico con il suo staff di governo.

 

Pa’lante, Comandante!
 

2 luglio 2011 - Félix López www.granma.cu

 

Non avevo mai sentito prima la brezza di Caracas sfiorare i pendii del Ávila.

 

Fu una cosa così, come il padre di tutti i silenzi.

 

Per 15 minuti tutti gli occhi del Venezuela, senza condizione politica, si sono incrostati ai televisori. Lì c’era il Presidente Hugo Chávez, come un gigante, raccontando al mondo quest’altra prova a cui la vita lo sottopone. Una scalata difficile, che lui stesso ha paragonato al Chimborazo, questa montagna sulle spalle immense delle Ande.

 

Como in un caleidoscopio rigirano nella mente di molti le immagini di un Bolívar contemporaneo cha ha combattuto contro tutte le avversità: del giovane soldato che quel 4 febbraio del 1992 lanciò il profetico "per adesso"; del Comandante che è emerso trionfante sui golpisti il 13 aprile del 2002; del Presidente che ha vinto più elezioni assieme al suo popolo nella storia del Venezuela; del latinoamericano di Legge che rivendica i diritti del Sur di non essere il cortile storico del Nord.

 

Mi arrischio ad assicurare che quando Chávez ha terminato di spiegare quella che lui ha chiamato ‘la ragione medica’, una nuvola di desolazione e di tristezza ha coperto il continente a anche più in là, ma quando dalla sua anima sono sgorgate le parole della ‘regione amorosa’, un vincolo d’emozione quasi ombelicale ha illuminato i visi di milioni di persone che lo ascoltavano.

 

Non c’era dubbio che quest’uomo era lì per invitarci a lottare, vivendo e vincendo, e appena è terminata la trasmissione del comunicato, Caracas si è vestita di rosso ed ha rotto il silenzio, cominciando a gridare ad una voce: “Pa’lante Comandante”, con la certezza che li ascoltava da L’Avana.

 

Da allora non si parla di altri temi.

 

Per Pedro Marillan: "Se c’erano alcune incertezze attorno al stato di salute sino ad ora, siamo tutti testimoni ascoltandolo e vedendo l’uomo che vince le difficoltà, assumendo la sua diagnosi con forza e ottimismo, perchè è cosciente del ruolo che il destino gli ha affidato, per cui è molto lontano il finale, perchè si strova solo all’inizio del compito”.

 

E mentre le nonne pregano e ringraziano Cuba nelle chiese e nei parchi, i giovani occupano le piazze con i cartelloni di Chávez e Fidel, e i giornalisti dedicano loro tutti i titoli.

 

Braulio Martínez, uomo del popolo, si è alzato ieri con un avviso per i suoi connazionali. “Mettiamo i nostri cuori nella guarigione di Chávez, i nostri occhi nella vigilanza permanente, per mantenere stabile la nostra rotta e realizzare i nostri sogni”.

 

Come Braulio, milioni di venezuelani stanno in guardia, perchè l’opposizione e i suoi media carogne della comunicazione, rispettino la condizione umana del leader.

 

Come in circostanze storiche precedenti, il popolo è cresciuto per aspettare Chávez vincitore.

“Non può succedere a lui, perchè allora le nostre vite non avrebbero senso”, ha detto con veemenza Teresa Maniglia, capo dell’ufficio stampa presidenziale e per non lasciare dubbi sul suo ottimismo è stata cantata la stessa canzone di Alí Primera che ha ispirato il messaggio di Chávez: “Io so che un giorno sognavi, da piccolo hai spostato un fiume, ma la tua anima si rallegrava con l’arrivo d’una tempesta...”

 

E aveva ragione il canto felice di Teresa che lo ha visto salire trionfante da tutti gli abissi. Solo i grandi combattono senza lamenti. Loro sono quelli che vincono.

 

Auguri di pronta guarigione

a Hugo Chávez

 

1 luglio 2011www.granma.cu

 

I presidenti delle nazioni che integrano il Mercato Comune del Sud (Mercosur) hanno espresso i loro migliori auguri con un comunicato, per la sua totale e rapida guarigione, al presidente venezuelano, Hugo Chávez.

 

Il documento è stato firmato dai Capi di Stato dell’Argentina, Cristina Fernández; del Brasile, Dilma Rousseff; del Paraguay, Fernando Lugo e dell’Uruguay, José Mujica, alla conclusione del 41º Vertice del Mercosur nella località di Luque, in Paraguay.

 

Telesur ha informato che questi presidenti hanno espresso i loro auguri per la salute di Hugo Chávez, che resta a Cuba nella sua convalescenza, dopo un intervento chirurgico subito per una ascesso pelvico.

 

Per la condizione di convalescente del Presidente Chávez, il governo del Venezuela ha annunciato d’aver rimandato lo svolgimento del Vertice dei Capi di Stato della Comunità degli Stati latinoamericani e dei Carabi, CELAC, che si doveva svolgere in Venezuela il 5 e 6 di luglio prossimi.

 

Il ministero degli Esteri del Venezuela, dopo una rapida consultazione con i presidenti della regione, ha adottato la decisione di rimandare il Vertice ad una nuova data da stabilire, nel secondo semestre del 2011.

 

Il presidente della Colombia, quando ha saputo della posticipazione del Vertice, ha inviato i suoi auguri di una pronta e totale guarigione a Chávez.

 

"Mi spiace molto che sia stato cancellato il Vertice per via della salute del presidente Chávez, anzi si deve dire che il Vertice è stato rimandato, non cancellato. Speriamo che il presidente guarisca nel più breve tempo possibile”, ha aggiunto.

 

A tutte queste manifestazioni di simpatia e augurio si sono sommati i presidenti dell’Ecuador, Rafael Correa e del Messico, Felipe Calderón.

 

 

Forti manifestazioni di

 

sostegno a Chávez

 

 

Dopo il messaggio emesso da Cuba dal presidente del Venezuela, Hugo Chávez, il Vicepresidente Elías Jaua, con il Gabinetto esecutivo riunito e l’Alto Comando Militare, ha parlato al popolo venezuelano facendo un richiamo all’unità.

 

Jaua ha invitato tutti i poteri pubblici a continuare nei loro impegni, avanzando nel consolidamento del processo bolivariano e portando avanti la sua Rivoluzione.

 

"Non sono tempi per rinculare, ma per avanzare, approfondire le politiche, le mete, realizzare i desideri e i sogni del popolo venezuelano e del suo Leader. Non è tempo per la tristezza, ma per la riflessione, per il coraggio”, ha detto, ed ha assicurato che il governo del Venezuela avanza con i progetti come Agro-Venezuela, e Vivienda-Venezuela, come ha chiesto il suo Leader.

Il vicepresidente si è mostrato ottimista di fronte alla forza del presidente, per superare la situazione di salute che attraversa.

 

“Questa battaglia di Chávez sarà vittoriosa come tutte quelle che ha sferrato”, ha dichiarato, ed ha richiamato tutte le forze rivoluzionarie, i partiti alleati ed i movimenti sociali a continuare a lavorare per portare avanti le trasformazioni di una rivoluzione democratica.

 

Jaua ha chiesto rispetto ai settori avversari per lo stato di salute di Chávez e per l’amore che il popolo prova per il suo comandante.

 

Molti rappresentanti del Partito Socialista Unito del Venezuela, dell’Assemblea Nazionale, di differenti istituzioni e grandi gruppi di cittadini hanno manifestato per le strade il loroa ffetto e l’assoluto sostegno a Chávez, rispettando le sue decisioni.

 

Due amici felici

 

30 giugno 2011 -Gustavo Becerra www.granma.cu

 

Chi ha visto le immagini trasmesse sull’incontro di ieri tra Fidel e Chávez, ha anche ascoltato una conversazione amena, propria di due amici sinceri, scherzosa, una riflessione profonda, con aneddoti e ricordi condivisi, che ci hanno lasciato nuovamente il sapore della storia.

 

Lì, vestiti sportivamente, gioviali, commentando l’ampio ventaglio di notizie di Granma e Juventud Rebelde di martedì 28, giorno dell’incontro.

 

"Più di mille giovani di Guanatánamo inizieranno a studiare come operai della costruzione”.

 

“Quanti?”, ha chiesto Chávez ammirato.

 

“Più di mille”, ha confermato Fidel, che ha letto ancora: “Respinta la querela contro i torturatori di Abu Ghraib”.

 

“Guarda! È quello che ha promesso quel cavaliere là!”

 

“Ah! Il Premio Nobel”, ha puntualizzato il leader bolivariano, riferendosi a Barack Obama. “Il Nobel della guerra!”

 

Ridono, accompagnati da Rosita, Rosinés e Gabriela che ascoltano attente.

 

Chávez ricorda l’indimenticabile viaggio fatto con Fidel a Canaima, nel 2001, in coincidenza con i 75 anni del Comandante in Capo.

 

"Io guidavo una jeep militare, Fidel al mio fianco e la sicurezza dietro. Tu lo sai, è un villaggio indigeno, bosco e selva, con le cascate, il lago e il cammino di terra”, ricorda.

 

Condividono la complicità dell’intrepida avventura, quando il venezuelano disse al cubano: "Fidel, tu ed io non abbiamo mai camminato per la selva veramente. Dai, camminiamo”, e camminarono sfidando gli avvisi della sicurezza personale, in un sentiero di selva, con bejucos, alberi altissimi e Fidel davanti, avanguardia, saltando la pietra verde e scivolosa e dimostrando che ‘non si scivola’, dove poi passarono tutti gli altri.

 

E poi la cascata grande di El Sapo. Era pieno inverno, il 15 agosto", e Fidel, sempre con la sua incorreggibile ansia di sapere : “Che velocità avrà l’acqua cadendo da lì”?

 

Chávez ricorda, orgoglioso, la geografia della sua Patria, e che Fidel affermò allora: “Questo è il posto più bello del mondo”!

 

Lo stato d’animo molto buono e evidente. Chiedono a una delle bambine di leggere ad alta voce dal Granma una nota sulla chiusura dell’incontro di solidarietà con Cuba, in Brasile.

 

Rosinés legge visibilmente nervosa, sino a quando viene interrotta dal dinamico scambio con suo padre, che ascoltando delle lotte contro la dittatura brasiliana, ricorda ‘come un fulmine’ : “40 anni fa io stavo per diventare cadetto”.

 

“A quanti anni hai cominciato?”, gli chiede Fidel.

 

“Ne ho 56 e ne avevo 16. Terminavo il quinto anno e stavo preparandomi per andare alla scuola militare”.

 

Poi racconta che in quel momento non gli piaceva la scuola militare: “Io volevo fare il giocatore di baseball nella Grande Lega”.

 

Entrò con quell’aspirazione, ma poi gli piacque la scuola: “E allora sono giunto al mio: un soldato”.

 

Lì conobbe buoni maestri che lo illuminarono: “E mi scontrai con Bolívar”, e li cominciò a formarsi il leader politico.

 

Il panorama nazionale del Venezuela e l’internazionale marcarono il giovane cadetto: "Qui la Rivoluzione cubana, Fidel, Raúl e tutti; il Che era morto da poco, lo avevano assassinato e poi le dittature in sud America".

 

"Eravamo tre o quattro che c’identificavamo già con Bolívar".

 

Chávez ricorda un fatto che segnò quasi un avvenimento, quando : "Un gruppetto di cadetti, violando il regolamento, perchè alle 21.00 si doveva dormire, ascoltammo da Radio Habana Cuba un discorso di Fidel, quel discorso che terminò dicendo ‘Se ogni lavoratore, parlando del colpo militare in Cile e della morte di Allende, ‘se ogni operaio avesse avuto un fucile tra le mani, il colpo fascista non ci sarebbe stato”.

 

“E sentire quello ci stimolò molto. Udire Fidel”, ha detto il presidente del Venezuela con voce ferma e profonda.

 

Il dialogo è continuato poi con aneddoti che concentrano la realtà, su quando Chavez ‘s’inaugurò’ come paracadutista, senza nascondere che sentiva una gran paura, doppia perchè era la prima volta che saltava e anche la prima che prendeva un aereo.

 

Ma saltò per il Venezuela.

 

“Divenni comandante di un battaglione di paracadutisti, anche se non avevo una carriera come tale, ma accettai senza dubitare un attimo, perchè si deve sempre mettere al disopra la Rivoluzione, come dici tu Fidel!”

 

E Hugo racconta che dopo otto o dieci giorni: “Io stavo sulla porta dell’aereo, perchè il comandante doveva essere il primo”.

 

Ai cadetti davano lezioni in un’aula, nel cortile si giocava a baseball e io correvo e cantavo con loro e spiegavo la storia di Bolívar”.

 

Fidel e Hugo hanno conversato e scambiato ricordi su quando Fidel andò alla nomina di Chávez il 2 febbraio del 1989 e c’era anche Daniel, della Rivoluzione Sandinista e del sabotaggio economico, la guerra armata imposta dall’impero, senza la quale il sandinismo sarebbe continuato con successo.

 

Le immagini sono terminate così ma evidentemente il dialogo con dimensioni di storia continua tra Fidel e Chávez ...

 

Fraterno  incontro

Fidel e Chávez

“Scarsi come le montagne sono gli uomini che sanno guardare da queste, e che sentono con viscere di nazione di umanità”.
José Martí

 

           

 

29 giugno 2011www.granma.cu

 

Nella mattina di martedì 28 si è svolto un fraterno incontro tra il compagno Fidel e il presidente venezuelano Hugo Chávez Frías, durante il quale hanno ricordato fatti e temi di precedenti occasioni condivise.

 

Al sereno incontro hanno partecipato anche i familiari del compagno Chávez. La televisione cubana, nel telegiornale delle 12.00 ora cubana (le 18.00 in Italia) di oggi, mercoledì, offrirà un’informazione ampliata di questo intimo incontro.

 

 

Fidel e Raúl hanno visitato Chávez

 

18 giugno 2011www.granma.cu

 

Il Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz e il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Raúl Castro Ruz, hanno visitato, venerdì 17, il Comandante e Presidente del Venezuela, Hugo Chávez Frías.

 

Nel fraterno incontro, hanno passato in rivista gli stretti vincoli tra Venezuela e Cuba ed hanno trattato diversi temi della situazione internazionale.

 

Il Presidente Chávez sta trascorrendo una soddisfacente convalescenza, seguendo le indicazioni dei medici e si mantiene in stretto coordinamento con il vice presidente e gli altri ministri del Venezuela, occupandosi dei principali temi del suo paese.

 

 

Fidel y Raúl visitan a ChávezFidel y Raúl visitan a Chávez

 

 

Chávez ha parlato per

30 minuti con teleSUR

 

13.06.11 - www.granma.cu

 

Presidente del Venezuela, Hugo ChávezIl Presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha informato il suo popolo che l’operazione a cui è stato sottoposto a Cuba è stata molto soddisfacente , e che la sua salute è buona.

 

"Sono assistito molto bene e lo stesso Fidel mi ha detto che devo riposare. Fidel e Raúl seguono ogni dettaglio”, ha assicurato Chávez, parando telefonicamente con Telesur.

 

"Fortunatamente Cuba ha uno dei sistemi di salute più avanzati, non solo di questo continente, ma del mondo, così che sono stato male in un posto molto buono", ha aggiunto.

 

"Ieri è stato un giorno difficile, il primo giorno post-operatorio; mi sono alzato ho dovuto tornare a letto peri il giramento di testa. Oggi invece sono stato alzato più di un’ora” ha riferito.

 

Parlando della sua convalescenza ha detto che: “È stata una fortuna che questo ascesso pelvico non abbia propagato l’infezione. Sono state fatte biopsie e non ci sono segnali maligni”.

“Il mio ritorno dipende dalla convalescenza... è una lesione sensibile e non si deve avere fretta. Io sono in piene facoltà; se mi sentissi con le mie facoltà diminuite per seguire il Governo, io stesso prenderei la decisione di chiedere una sostituzione”.

 

Il capo dello Stato ha espresso il suo affetto e la sua gratitudine al popolo venezuelano per le manifestazioni d’appoggio e ha fatto un richiamo, ricordando il risparmio elettrico e l’attenzione ai sabotaggi perchè: “Ci sono settori senza patria dell’estrema destra che si possono prestare a qualsiasi cosa”. Inoltre ha segnalato le dimostrazioni d’affetto del popolo cubano.

 

Ha dato istruzioni al ministro degli esteri, Nicolás Maduro, che era intervistato dalla giornalista Patricia Villegas nel set di Telesur, di accelerare tutti i programmi sociali in marcia in Venezuela: "Che non si fermi niente: al contrario, acceleriamo!”

 

Chávez ha detto d’aver conversato in varie opportunità con il Vicepresidente Elías Jaua ed ha anticipato all’opinione pubblica d’aver promulgato la Legge del Debito Ufficiale, che si leggerà oggi nella Gazzetta Ufficiale.

 

“Si deve accelerare tutto, tutte le missioni delle case agricole, la produzione nazionale, la salute, l’educazione e la protezione alla famiglia. Quelli che dicono che devo lasciare la presidenza dovranno faticare per ottenerlo”, ha affermato ancora

 

Presidenza della Repubblica Bolivariana del Venezuela
 

Comunicato al popolo venezuelano
 Granma riproduce la dichiarazione letta dal ministro degli Esteri, Nicolás Maduro

 

 

 

11.06.11 - www.granma.cu

 

 

Il Comandante Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Hugo Chávez Frías, in accordo con i principi della Rivoluzione Bolivariana di comunicare in maniera diretta e opportuna temi d’interesse pubblico, ha ordinato d’informare il nostro popolo su quanto segue:

 

Dopo le positive visite di lavoro in Brasile e in Ecuador, dove sono stati approvato importanti accordi che rinforzano la cooperazione bilaterale tra i nostri paesi, mentre si svolgeva la XI Commissione Mista Venezuela-Cuba, il Presidente Chávez, già quasi totalmente ristabilito dalla lesione a un ginocchio ha presentato un nuovo problema di salute che è stato valutato immediatamente dal suo staff medico di fiducia.

 

Con l’impagabile appoggio di Fidel, di Raúl e dell’eccellente sistema di salute della Fraterna Repubblica di Cuba, sono stati eseguiti gli esami diagnostici, che hanno rivelato l’ esistenza di un ascesso pelvico che ha motivato la decisione del Presidente Hugo Chávez di sottomettersi immediatamente ad un intervento chirurgico.

 

Questo intervento medico è stato eseguito la mattina di oggi venerdì 10 giugno, a città de L’Avana, con risultati soddisfacenti per la salute del Comandante Hugo Chávez, che si trova in convalescenza, con la compagnia dei suoi familiari, il suo staff medico e parte del gruppo di Governo.

 

Il corpo medico stima che in pochi giorni il Presidente della Repubblica sarà in condizione di ritornare in maniera sicura in Venezuela, aspetto sul quale si terrà debitamente informato il nostro Popolo.

 

Il Comandante Chávez ratifica la sua volontà irremovibile di continuare a lavorare per i supremi interessi della Patria, ed invia i suoi orientamenti a tutto il Popolo venezuelano per continuare ad avanzare nel processo di consolidamento della Rivoluzione Bolivariana.

 

"Mi consumerò con soddisfazione al servizio del Popolo sofferente".

 

Hugo Chávez

L’ Avana, 10 giugno 2011