20ma grandiosa vittoria

di Cuba all'ONU

 

 

ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU: REITERATA LA CONDANNA DEL BLOCCO

 

Schiacciante: NO al blocco!

 

precedenti votazioni 19ma 18ma 17ma 16ma 15ma  14ma  13ma   12ma   11ma   10ma    

 

 

25 ottobre 2011

 

 

 

 

 

 

Ventesima condanna mondiale

al bloqueo USA contro Cuba (PL)

 

 

Le Nazioni Unite hanno compiuto oggi due decadi di condanne annuali consecutive al bloqueo imposto dagli Stati Uniti contro Cuba da quasi mezzo secolo ed ha esatto il suo sollevamento. Il rifiuto al bloqueo nordamericano è stato reiterato dal plenario dell'Assemblea Generale dell'ONU per 186 voti a favore, due in contro (Stati Uniti ed Israele) e tre astensioni (Isole Marshal, Micronesia e Palau). Libia e Svezia non hanno votato.

La quasi unanimità registrata nella votazione ha confermato il ripudio mondiale all'assedio statunitense contro l'isola caraibica e l'isolamento di Washington nel mantenimento di questa misura.

Il massimo forum dell'organizzazione approvò una risoluzione intitolata “Necessità di mettere fine al bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America contro Cuba”.

Il testo chiede il rispetto stretto dei principi della Lettera dell'ONU, tra questi l'uguaglianza sovrana degli Stati, il non intervento e non ingerenza nei suoi temi interni e la libertà di commercio e navigazione internazionali.

Sottolinea anche le dichiarazioni dei Vertici ibero-americani sulla necessità di eliminare l'applicazione unilaterale di misure di carattere economico e commerciale contro un altro Stato che colpiscano il libero sviluppo del commercio internazionale.

Ugualmente, espressa preoccupazione perché gli Stati membri dell'ONU continuano la promulgazione ed applicazione di leggi e disposizioni regolamentari come la chiamata Legge Helms-Burton del 1996.

Inoltre, si osserva che questo tipo di norme hanno effetti extraterritoriali che colpiscono la sovranità di altri Stati, gli interessi legittimi di entità o persone sotto la sua giurisdizione e la libertà di commercio e navigazione.

La risoluzione prende nota delle dichiarazioni e risoluzioni di distinti forum inter-governamentali, organi e governi che esprimono il rifiuto della comunità internazionale e dell'opinione pubblica alla promulgazione ed applicazione di questo tipo di misure.

Più avanti, l'Assemblea Generale reitera la preoccupazione dell'ONU davanti alla continuazione della promulgazione ed applicazione di nuove misure dirette a rinforzare ed ampliare il bloqueo economico, commerciale e finanziario contro Cuba.

Il massimo organo si manifesta preoccupato anche per gli effetti negativi di queste misure sulla popolazione cubana ed i nazionali di Cuba residenti in altri paesi.

La risoluzione sollecita agli Stati nei quali esistono e continuano ad applicarsi leggi e misure di questo tipo a che, nel termine più breve possibile e d’accordo col suo ordinamento giuridico, prendano le misure necessarie per abrogarli o lasciarli senza effetto.

Allo stesso modo, sollecita il segretario generale dell'ONU che prepari una relazione sul compimento della risoluzione promossa alla luce dei propositi e principi della Lettera e del diritto internazionale per presentarlo il prossimo anno.

Decide anche di includere nel programma provvisorio del suo 67° periodo di sessioni il tema intitolato “Necessità di mettere fine al bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America contro Cuba”.

La prima votazione di condanna al bloqueo ha avuto luogo il 24 novembre 1992 quando la 47° sessione ordinaria dell'Assemblea Generale approvò per 59 voti a favore, tre in contro e 71 astensioni il primo pronunciamento in questo senso.

L'anno scorso e nello stesso plenario dell'ONU, 187 paesi sono tornati a condannare questo assedio, di fronte agli unici voti negativi degli Stati Uniti ed Israele e le astensioni delle Isole Marshall, Micronesia e Palau.

 

 

ONU: Cuba smentisce le affermazioni degli Stati Uniti

 

 

Il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez, ha smentito nella ONU gli argomenti esposti dagli Stati Uniti per cercare di giustificare il blocco imposto contro Cuba da circa mezzo secolo.

 

Il ministro ha detto che il delegato nordamericano nell’Assemblea Generale ha usato flagranti menzogne durante la sessione realizzata martedì 25 nella stessa Assemblea che ha poi approvato la Risoluzione di condanna dell’assedio imposto dagli USA contro l’Isola dei Caraibi.

 

Rodríguez ha rivelato che questo diplomatico ha lavorato nei detti Corpi della Pace, ed ha compiuto missioni in Ecuador, Nicaragua, Panama, Cile, Turchia e nella regione del Centroamerica e che è stato capo dell’ufficio del coordinatore dei temi cubani a Miami; poi ha denunciato che la sovversione interna, lo spiegamento di agenti al servizio degli Stati Uniti in Cuba e le operazioni segrete formano parte della politica di blocco.

 

Il ministro cubano ha accusato Washington d’essere responsabile di numerose esecuzioni extragiudiziarie, una parte realizzata con droni - aerei senza equipaggio - che hanno assassinato cittadini ed anche bambini, ed ha responsabilizzato le autorità nordamericane di azioni di tortura, sequestri, voli a prigioni segrete, e di mantenere campi di concentramento in cui si tortura, come nella base di Guantánamo, territorio cubano occupato.

 

“Non è vero che Cuba e gli Stati Uniti sono soci commerciali! La possibilità di comprare alimenti in difficili condizioni negli Stati Uniti è il risultato di uno sforzo dei settori che si oppongono alla politica del blocco”, ha segnalato.

 

“Queste operazioni, ha detto, si realizzano con regolamenti molto stretti che non si possono catalogare come una relazione commerciale e tanto meno come una misura di flessibilità, perchè vanno contro tutte le norme del sistema internazionale del commercio.

 

Le dette donazioni d’assistenza umanitaria a Cuba, citate da Godard, sono fondi che gli USA utilizzano per agire contro l’ordine costituzionale di Cuba”.

 

“Invece di destabilizzare governi e sferrare guerre che hanno assassinato più di un milione di civili, il governo nordamericano dovrebbe ascoltare il suo stesso popolo”, ha indicato Rodríguez riferendosi alle proteste di Wall Street.

 

Poi ha sottolineato che i cittadini degli Stati Uniti denunciano che non c’è una vera democrazia dove tutto è determinato dal potere economico e che le corporazioni pongono i guadagni al disopra della protezione delle persone.

 

Il ministro cubano ha accusato Godard di mentire, quando dice che l’uomo d’affari nordamericano Alan Gross è stato condannato per aver dato la connessione d’Internet alla comunità ebrea di Cuba, e sa bene che Gross realizzava in Cuba un operativo segreto, ed ha commesso delitti che si condannano anche negli stessi Stati Uniti, ha precisato.

 

Più avanti nel suo discorso, Rodríguez ha reclamato la liberazione degli Antiterroristi cubani reclusi nelle prigioni nordamericane, includendo anche René González, che si trova in libertà vigilata e al quale è proibita la riunione con la sua famiglia, che sarebbe un’azione di giustizia e d’umanità.

 

“Solo negli Stati Uniti la presidentessa del Comitato delle Relazioni Estere della Camera dei Rappresentanti (Ileana Ros-Lehtinen) può essere alla testa degli omaggi fatti al terrorista internazionale Luis Posada Carriles, responsabile dell’esplosione di un aereo civile cubano in volo! Solo qui si possono chiamare terroristi e spie i bambini di un gruppo di teatro che visita gli Stati Uniti!”, ha dichiarato ancora.

 

Rodríguez ha terminato il suo intervento con una frase del leader della Rivoluzione cubana Fidel Castro, che in un suo articolo ha segnalato: “La necessità di porre fine non solo al blocco, ma al sistema che crea ingiustizia nel nostro pianeta, dilapida le sue risorse naturali e pone in pericolo la sopravvivenza umana!”.

 

 

Comunicato Ass.Naz.Italia-Cuba

 

 

186 voti a favore

2 contrari

3 astenuti

 

Il 25 ottobre 2011, per il ventesimo anno consecutivo, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato l'illegale blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti impongono alla Repubblica di Cuba da quasi cinquant'anni. Il risultato di quest'ultima votazione è stato di 186 voti a favore della eliminazione del blocco, 2 contro e 3 astenuti.

Questa ennesima votazione dimostra inequivocabilmente come il Governo degli Stati Uniti continui a permanere al di fuori delle leggi internazionali.

E non si tratta solo del blocco economico, commerciale e finanziario. Vi è l'occupazione abusiva di una parte del territorio cubano, la base di Guantánamo, dove gli Stati Uniti hanno installato una base militare in cui si pratica la tortura. Vi sono i sostegni a gruppi terroristici che dalla Florida organizzano azioni contro Cuba, in violazione di accordi internazionale sottoscritti per la lotta contro il terrorismo. Vi è la detenzione nelle carceri statunitensi di quattro cubani (più uno attualmente in libertà vigilata) che monitoravano l'attività di questi gruppi a difesa del proprio popolo, giudicati e condannati in un processo-farsa a Miami, processo definito illegale il 27 maggio 2005, per come si è svolto, dal Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle Detenzioni Arbitrarie in violazione dell’articolo 14 della Convenzione Internazionale sulle Libertà Civili e Politiche, di cui gli Stati Uniti sono firmatari. Vi è una sentenza di condanna espressa
dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), che gli Stati Uniti continuano a non rispettare nonostante i ripetuti richiami, per l'uso illegale del marchio "Havana Club".

Chiediamo alle autorità italiane un maggiore impegno diplomatico per una rigorosa applicazione delle leggi internazionali che regolano i rapporti tra gli Stati. La convivenza pacifica è possibile ottenerla solo con il reciproco rispetto da parte di tutti e non permettendo il dilagare dell'arroganza da parte dei potenti.
 

Segreteria Nazionale

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

 

 

Il mondo contro il blocco nordamericano a Cuba

 

 

L’appoggio a Cuba della comunità internazionale, che si è pronunciata questo martedì per la 20ª occasione contro il blocco economico, commerciale e finanziario imposto da mezzo secolo al popolo cubano e stata categorica.

 

I principali media della stampa del mondo hanno segnalato la votazione nell’Assemblea Generale, dove 186 paesi hanno domandato la fine della politica ostile nordamericana contro Cuba, un paese membro e fondatore dell’organismo internazionale e che in accordo con il diritto internazionale è libero di scegliere il suo sistema politico, economico e sociale.

 

Anche se la grande stampa nordamericana ha tentato di tacere i risultati della storica giornata, il popolo statunitense e tutto il mondo conoscono le molteplici condanne che si sono state espresse nella sede della ONU a New York contro l’inumana e immorale misura statunitense.

 

Circa 30 paesi sono intervenuti prima della votazione e tutti hanno espresso unanimemente la loro condanna a una politica che ha provocato perdite a Cuba di più di 959 miliardi di dollari.

 

Inoltre hanno condannato il carattere genocida ed extraterritoriale di questa politica di forza, ed hanno segnalato che è già tempo che gli Stati Uniti ascoltino le decisioni di questo importante foro internazionale.

 

L’ambasciatore del Venezuela presso la ONU, Jorge Valero, ha affermato che l’assedio contro Cuba ha drammatici impatti sulla vita quotidiana e rappresenta una decisa violazione dei diritti umani di un popolo degno e sovrano.

 

In rappresentazione del MERCOSUR, Mercato Comune del Sud, l’uruguaiano José Luis Cancela, ha definito obsoleto questo assedio ed ha lamentato che questo atteggiamento continui senza modifiche e s’impedisca una maggiore apertura al dialogo diretto tra Washington e L’Avana.

 

Il rappresentante del Messico ha insistito che il popolo di Cuba merita rispetto ed ha considerato che la condanna già praticamente unanime della comunità internazionale è una ragione sufficiente per far sì che il governo del nord desista dal suo già fallito impegno.

 

I risultati della votazione hanno dimostrato ancora una volta che Cuba non è sola e che sono molti coloro che l’accompagnano nella sua lotta per il riconoscimento del suo diritto e della sua autodeterminazione e sovranità nazionali.

 

La nuova condanna nella ONU al blocco degli Stati Uniti contro Cuba è, come molti affermano, un trionfo dell’umanità contro le politiche di genocidio che gli Stati Uniti hanno applicato storicamente contro gli altri popoli.

 

DECLARACIÓN DEL MINISTRO DE RELACIONES EXTERIORES DE LA REPÚBLICA DE CUBA, BRUNO RODRÍGUEZ PARRILLA

 

"Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba"

 

Così hanno votato i

paesi e le regioni

 

 

Nuovi voti a favore rispetto l’anno scorso(1): Sudán del Sud.

 

Nuovi voti contrari rispetto l’anno scorso: Nessuno.

 

Paesi assenti: Libia e Svezia.

 

Paesi che si sono astenuti (3): Isole Marshall, Micronesia e Palau.

 

Voti contrari (2): Stati Uniti e Israele.

 

Analisi per Aree Geografiche

 

Africa del Nord e Medio Oriente: su un totale di 19 paesi, 17 hanno votato a favore, uno contro (Israele) e uno si è assentato (Libia).

 

Africa Subsahariana: su un totale di 48 paesi, 48 hanno votato a favore.

 

Asia e Oceania: su un totale di 36 paesi, 33 hanno votato a favore, con tre astensioni (Isole Marshall, Palau e Micronesia)

 

America Latina e Caraibi: su un totale de 33 paesi, 33 hanno votato a favore.

 

Europa Occidentale e altri Stati: su un totale di 29 paesi, 27 hanno votato a favore, uno si è assentato (Suecia) e uno ha votato contro (Stati Uniti).

 

Europa Orientale: su un totale di 28 paesi, 28 hanno votato a favore.

 

Paesi che hanno votato a favore della Risoluzione cubana (186):

 

AFRICA DEL NORD E MEDIO ORIENTE(17):

Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Iran, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Mauritania, Marocco, Oman, Qatar, Siria, Tunisia e Yemen.

 

AFRICA SUBSAHARIANA (48):

Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Capo Verde, Camerun, Chad, Comoras, Costa d’Avorio, Congo, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Ecuatorial, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Maurizio, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Rwanda, Repubblica Centroafricana, Rep. Democratica del Congo, Sao Tomé y Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Sudan, Sudan del Sud, Swazilandia, Tanzania, Togo, Uganda, Zambia e Zimbabwe.

 

ASIA E OCEANIA (33):

Afganistan, Bangladesh, Bhutan, Brunei Darussalam, Cambogia, Cina, Fiji, Filippine, Isole Salomone, India, Indonesia, Giappone, Kiribati, Laos, Malesia, Maldive, Mongolia, Myanmar, Nauru, Nepal, Paquistan, Papua Nueva Guinea, RPD Corea, Rep. di Corea, Samoa, Singapore, Sri Lanka, Tailandia, Timor Leste, Tonga, Tuvalu, Vanuatu e Vietnam.

 

AMERICA LATINA E CARAIBI (33):

Antigua y Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belice, Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Cile, Dominica, Ecuador, El Salvador, Granada, Guatemala, Guyana, Honduras, Haiti, Giamaica, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, San Kitts y Nevis, Santa Lucia, San Vicente y las Granadinas, Suriname, Trinidad y Tobago, Uruguay e Venezuela.

 

EUROPA OCCIDENTALE E ALTRI STATI (27):

Andorra, Germania, Australia, Austria, Belgio, Canada, Cipro, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lichtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, San Marino, Svizzera e Turchia.

 

EUROPA ORIENTALE (28):

Albania, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Estonia, Georgia, Ungheria, Kazaquistan, Kirguistan, Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldava, Montenegro, Polonia, Romania, Russia, Tayikistan, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan e Serbia.

 

 

  Cronologia delle votazioni

 

 

Cuba presentò per la prima volta nel 1991 la Risoluzione, che successivamente fu ritirata considerando le forti pressioni degli Stati Uniti su molti paesi. Ricardo Alarcón de Quesada ha detto al proposito: “Nella votazione la Risoluzione sarebbe stata approvata e contrari sarebbero stati solamente gli Stati Uniti e qualche governo che si trascinano dietro,  ma stando ai calcoli che facemmo, ci sarebbe stata un’enorme quantità d’astensioni. Le pressioni erano veramente sconcertanti!” 

 

risoluzione

data

favore

contrari

astenuti

assenti

voto Italia

paesi contrari

47/19

24.11.92

59

3

71

46

astenuto

Israele, Romania, Stati Uniti

48/16

03.11.93

88

4

57

35

astenuto

Albania, Israele, Paraguay, Stati Uniti

49/19

26.10.94

101

2

48

33

astenuto

Israele, Stati Uniti

50/10

02.11.95

117

3

38

27

a favore

Israele, Stati Uniti, Uzbekistan

51/17

12.11.96

137

3

25

20

a favore

Israele, Stati Uniti, Uzbekistan

52/10

05.11.97

143

3

17

22

a favore

Israele, Stati Uniti, Uzbekistan

53/4

14.10.98

157

2

12

14

a favore

Israele, Stati Uniti

54/21

09.11.99

155

2

8

23

a favore

Israele, Stati Uniti

55/L7

09.11.00

167

3

4

15

a favore

Is. Marshall, Israele, Stati Uniti

56/9

27.11.01

167

3

3

16

a favore

Is. Marshall, Israele, Stati Uniti

57/11

12.11.02

173

3

4

11

a favore

Is. Marshall, Israele, Stati Uniti

58/L4

04.11.03

179

3

2

7

a favore

Is. Marshall, Israele, Stati Uniti

59

28.10.04

179

4

1

7

a favore

Is. Marshall, Israele, Palau, Stati Uniti

59/11

08.11.05

182

4

1

4

a favore

Is. Marshall, Israele, Palau, Stati Uniti

L10 08.11.06 183

4

1

4

a favore

Is. Marshall, Israele, Palau, Stati Uniti

62/L.1 30.11.07 184

4

1

3

a favore

Is. Marshall, Israele, Palau, Stati Uniti

63/x   29.10.08  185 

 2 

  2  

a favore

 Israele, Palau, Stati Uniti

63/7 28.10.09  187 

 3  

2

0

a favore

 Israele, Palau, Stati Uniti

64/6 26.10.10 187 2 3

0

a favore

 Israele, Stati Uniti

65/6

25.10.11

186

2

3

2

a favore

 Israele, Stati Uniti