Il settore della cultura di Cuba ha sofferto perdite per 14 milioni 913300 dollari come conseguenza del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti da mezzo secolo all’Isola.

 

Alla cinematografia cubana è stato impossibile l’acquisto negli Stati Uniti di materiali, pezzi di ricambio e strumenti come pellicole vergini e prodotti chimici per il laboratorio cinematografico dell’Istituto Cubano d’Arte e Industria Cinematografica (ICAIC).

 

Non è stato possibile nemmeno accedere agli accessori per apparecchi cinematografici, l’uso di licenze, patenti e marche, come il THX, Dolby, MAC, Avid, Toons y Scenarist, per i processi di post-produzione audiovisiva.

 

L’ ICAIC ha visto danneggiato anche il suo programma di pubblicità commerciale di fronte all’impossibilità di partecipare con le imprese nord americane dedicate a questa specialità nei settori come le linee aeree, il turismo, l’arte, la cultura e lo sport.

 

Il rapporto sulla Risoluzione 65/6 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, intitolato “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba”, riferisce che il Dipartimento del Tesoro ha informato il Centro di Studi cubani a New York che non rinnoverà la sua licenza.

 

Tale decisione ha impedito di portare avanti progetti di scambio culturale con le istituzioni cubane, precisa il documento.

 

L’Impresa ARTEX S.A è stata danneggiata nel commercio di discografia, servizi fonografici e diritti editoriali per l’impossibilità di vendere dischi in maniera associata alle presentazioni che si realizzano negli Stati Uniti.

 

Il Consiglio Nazionale del Patrimonio Culturale non ha accesso ai programmi vincolati alle nuove tecnologie come Google Earth e i Software Mapinfo y Arcview, utilizzati nel trattamento delle mappe e delle informazioni digitali, con la loro corrispondenza di tutori per apprendere l’uso più adeguato degli stessi.

 

Il presidente degli USA, Barack Obama, mantiene intatta questa politica contro Cuba, iniziata da quasi mezzo secolo, nonostante gli intensi e crescenti reclamai della comunità, puntualizza il testo.

 

Il danno economico diretto, provocato al popolo di Cuba, sino al dicembre del 2010 a prezzi correnti, calcolati in forma molto prudente, ascende a una cifra che supera i 104000 miliardi di dollari.