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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

 

Canal Habana apre una nuova pagina Facebook

 

dopo la censura del suo sito originale

 

4 febbraio 2011 - David Vázquez Abella www.cubadebate.cu

 

Il Canal Habana, telecentro provinciale della capitale, è stato costretto ad aprire una nuova pagina su Facebook, perché Cuba è stata nuovamente  vittima di un attacco da parte delle grandi compagnie USA e di nuovo si é trattato della grande rete sociale; poche ore fa hanno  cancellato la pagina del Canal Habana, che contava 5300 fan.

 

Sul tema abbiamo parlato via chat con Gabriel Dávalos, editor web della televisione. "Hanno chiuso la pagina e non ci hanno inviato alcun messaggio. Io ho seguito i passaggi della replica ma nulla. Quando cerchi su Google e segui i link a video o gallerie che abbiamo avuto, appare un messaggio che non sono più disponibile. Ci sono pagine che hanno centinaia di denunce e non sono cancellate" ha concluso.

 

La campagna contro questo nuovo atto di censura non si é fatta attendere.

 

Daynet Rodríguez, giornalista del sito CubaSí, ha scritto nel suo blog che questa "è un'altra prova che le premesse delle reti sociali - condividere, socializzare, avvicinare, fraternizzare - non sono fatte per diffondere la realtà della Cuba socialista. Perché Canal Havana in FaceBook era questo: uno spazio dove cubani, a qualsiasi latitudine, potevano incontrare i loro artisti preferiti o le azioni storiche dei loro eroi dello sport, o un palpitante Libro di Accesso  dove si cerca soluzioni a questioni sociali che lacerano e preoccupano ... o rilassarsi in un Triangolo della Fiducia. Infine, la vita di una città, di un paese in tutta la sua ricchezza e in tutte le sue sfumature. Una realtà che i proprietari delle reti  - cioé gli USA - tentano di negare, occultare, censura".

 

Anche la saggista e giornalista Enrique Ubieta ha aderito  alle denunce e ha ricordato la censura a Cubadebate: "Impedire che arrivino le informazioni da Cuba. Paura degli argomenti? Paura della verità? Questa è una lezione per i miei studenti, un esempio pratico di come il capitalismo intende la libertà di informazione e di espressione. Prima  YouTube (Google) ha censurato il canale di  video di Cubadebate e Facebook ha eliminato la pagina che denunciava l'arbitrario atto di censura".