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Cultura - cinema

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

I vincitori dei Premi Corallo del 33º

Festival Internazionale del Nuovo Cinema

 

12.12.11 - www.granma.cu efe

 

Josh Hutcherson: “Sono innamorato di Cuba”

 

12.12 - L’attor statunitense Josh Hutcherson ha affermato, parlando a Prensa Latina, che la sua presenza a L’Avana prova che la mentalità della gente del suo paese sta cambiando.

Credo che i miei colleghi oggi hanno una visione differente, più aperta, ha detto Hutcherson, in visita nell’Isola per la presentazione ufficiosa del film Sette giorni a L’Avana, diretto dallo stesso numero di registi, tra i quali l’attore di Puerto Rico, Benicio del Toro, al suo debutto come regista.

Impressionato dalla capitale cubana, dove è venuto alcuni mesi fa per interpretare El Yuma, con la guida di Benicio Del Toro, Hutcherson ha detto che il popolo cubano lo ha davvero colpito.

“È un bel paese, e qualsiasi cosa di cui posso parlare, di Cuba,è molto buona”, ha detto.

Con una carriera in salita, questo giovane di 19 anni ha spiegato che si è sentito molto identificato con il personaggio del film: un attore che viaggia nell’Isola per la prima volta. “Ho vissuto sul set quello che mi stava capitando in quel momento”, ha dichiarato.

Il protagonista di “Little Manhattan”, ha appena finito di partecipare alla filmazione di “The Hunger games”, con Jennifer Lawrence e Liam Hemsworth, che sarà nei cinema nella primavera del 2012, ha annunciato.

Nato nel Kentucky, nel 1992, ha lavorato nel 2004 in “L’espresso polare”, con Tom Hanks. Da allora ha lavorato in “Un ponte verso Terabithia”, “Winged creatures” e “Cirque du freak”.

La pellicola messicana “El infierno”, diretta da Luis Estrada ha vinto il 1º Premio Corallo per il miglior lungometraggio di fiction, nel 33º Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano, svolto a L’Avana.

 

La giuria ha valutato “El infierno” per la sua “efficacia nell’impatto con il pubblico con uno dei temi più importanti nell’America Latina dei nostri giorni”, recita la motivazione, letta davanti alla stampa accreditata al Festival.

 

“El infierno”, è un acido ritratto della violenza del narcotraffico, è la storia di un messicano deportato dagli USA dopo 20 anni come illegale e che al suo ritorno si trasforma in sicario, stupefatto per il lusso della vita al servizio del crimine organizzato di fronte alla miseria del resto. Questo film ha avuto il premio Corallo per la miglior regia artistica, i costumi e la musica originale.

 

Il secondo premio Corallo al miglior film di fiction lo ha vinto la brasiliana “El abismo plateado”, del regista Karim Ainouz, e il terzo la cubana “Fábula”, di Lester Hamlet.

 

La giuria del Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano ha assegnato un premio speciale alla brasiliana “Tropa de elite 2″, di José Padilha che ha avuto anche il Corallo per la miglior regia.

 

“Un cuento chino”, coproduzione ispano-argentina diretta da Sebastián Borensztein e interpretato da Ricardo Darín, ha ricevuto una menzione della giuria.

 

L’attore brasiliano Rodrigo Santoro ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile nel film “Heleno”, e la sua conterranea Alessandra Negrini ha avito il Corallo per la migliore attrice con “El abismo plateado”.

 

Tra le opere prime, tutte d’elevata qualità, il primo premio è stato vinto da “Distancia” (del Guatemala), di Sergio Ramírez, il secondo dall’argentina “Abrir puertas y ventanas” di Milagros Mumenthaler e il terzo da “Trabajar cansa” dei brasiliani Juliana Rojas e Marco Dutra.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

Cinque premi per Habanastation

 

12.12.11 - www.granma.cu

 

L’opera prima Habanastation del regista cubano Ian Padrón ha ottenuto Cinque dei premi collaterali consegnati durante la presente edizione del Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano, che ieri ha annunciato finalmente i suoi Corales nel teatro Karl Marx.

 

Premiata nel Festival Traverse City, fondato da Michael Moore in Michigan, Habanastation ha accaparrato il premio Glauber Rocha, dell’agenzia Prensa Latina; il riconoscimento UNICEF 2011, conferito dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia; il Premio Vigía, offerto dalla vice sede del Festival a Matanzas; il premio della stampa cubana (UPEC); e il Cibervoto, un riconoscimento che giunge dal Portale del Cinema e dal Audiovisivo Latinoamericano e Caraibico dalla Fondazione del Nuovo Cinema.

 

Al corto animato Wajiros, realizzato dal Ernesto Piña, il Cibervoto della sua categoria; mentre Fábula, de Léster Hamlet, ha conquistato il premio El Mégano, concesso dalla Federazione Nazionale dei Cineclubs di Cuba.

 

La coproduzione cubano venezuelana La piscina, diretta da Carlos Enrique Machado, è stata premiata dall’Associazione di Cinema, Radio e Televisión della UNEAC; mentre il noto attore Jorge Perugorría ha ricevuto il Premio CINED, che La Cinematografia Educativa ha assegnato al suo documentario La más hermosa cosa del mundo.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

Il premio TeleSUR a un

 documentario mexicano–canadese

 

09.12.11 - www.granma.cu

 

Il documentario messicano-canadese “El viaje silencioso”, che tratta il tema dei problemi migratori esistenti alla frontiera sud degli Stati Uniti (USA), ha ricevuto il premio TeleSUR, distinzione che si consegna in maniera collaterale durante il Festival Internazionale del Nuevo Cinema Latinoamericano a L’Avana.

 

La giuria che ha consegnato il premio, ha detto che quest’opera realizzata dalla regista Marie-Eve Tremblay, tocca il tema migratorio nella zona sud degli USA con una visione originale ed un’elevata proposta estetica.

 

La giuria, presieduta dalla venezuelana María Eugenia Castillo, ha analizzato 20 proposte tra le quali sono rimasti quattro documentari selezionati.

 

Questo premio TeleSUR è stato creato nel 2006 e le prime realizzazioni premiate sono state il documentario “San Ernesto nace a La Higuera”, di Cuba, e Colegiales, dell’ Argentina.

 

Sono diverse le istituzioni cubane e straniere che assegnano premi durante il Festival Internazionale del Nuovo Cinema latinoamericano de L’Avana.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

Nuovo cinema per tempi nuovi

 

02.12.11 - Ricardo Alonso Venereo www.granma.cu

 

I partecipanti alla giornata inaugurale, la notte del 1º dicembre, del 33º Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano, nel teatro Karl Marx, hanno avuto la certezza d’essere testimoni della messa in moto di un evento che risponde come mai prima alle aspettative d’integrazione del continente.

 

A questo ha fatto riferimento il fondatore e presidente del Festival, Alfredo Guevara, quando ha ricordato che a Caracas si sta lavorando alla creazione di una Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi, spazio che permetterà d’approssimare molto di più le nuove generazioni al compimento dei sogni di Bolívar e Martí.

 

“Proprio la gioventù creatrice, ha affermato Guevara, sarà la protagonista della festa dell’ immagine a L’Avana”.

 

Hanno partecipato alla serata d’inaugurazione, Esteban Lazo, membro del Burò Politico del Partito e vicepresidente del Consiglio di Stato e Abel Prieto, ministro di Cultura.

 

Il jazz e la rumba, con i contributi del pianista Harold López-Nussa e il suo gruppo e i Seis del Solar, si sono fatti apprezzare nelle scenario del teatro, prima della proiezione del primo film in concorso “Un cuento chino”, dell’argentino Sebastián Borenzstein.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

Col cinema, un seminario di idee

30.11.11 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

L’indirizzo del 33º Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano, che si svolgerà nei primi undici giorni di dicembre come spazio per il dibattito dei concetti e delle esperienze che puntano alla trasformazione rivoluzionaria della realtà, svilupperà un’agenda di incontri e seminari con la partecipazione di noti intellettuali e cineasti invitati.

 

“Il Festival è sempre stato e sarà sempre un seminario d’idee” ha dichiarato Alfredo Guevara, il suo presidente, annunciando la continuità in questa opportunità del foro ‘Ponti e più ponti’, dal 5 al 8 dicembre, nel Pabellón Cuba, caratterizzato per fomentare il riconoscimento tra America Latina e Caraibi e la sempre più nutrita e influente comunità ispanica degli Stati Uniti.

 

È stata confermata la presenza dei registi Luis Valdez e Gregory Nava. Il primo, che è anche drammaturgo, è considerato il padre del teatro messicano. Dopo un’esperienza con la celebre San Francisco Mime Troupe, Valdez fondò nel Delano il Teatro Campesino, che rivoluzionò la percezione che i nordamericani d’origine messicana avevano di sè stessi; nella sua filmografia ci sono Zoot Suit (1991) e La Bamba (1987).

 

Del californiano Nava la televisione ha presentato mesi fa il suo film più famoso internazionalmente, Bordertown (2007), che avrà una presentazione speciale nel Festival. La pellicola con Jennifer López e Antonio Banderas, tratta la situazione di violenza generata dal narcotraffico e dal contrabbando di emigranti e armi che gli Stati Uniti fomentano alla frontiera nord del Messico, con sequele di massacri di centinaia di donne a Ciudad Juárez.

 

Il Pabellón Cuba, sede dell’Associazione Hermanos Saíz, sarà scenario d’incontri quotidiani con registi, sceneggiatori, autori e produttori di diversi paesi dell’America Latina.

 

Come ogni anno, nel Festival si svolgerà il foro “L’Universo Audiovisivo del Bambino Latinoamericano”, con 23 anni di lavoro alle spalle con eccellenti risultati.

 

Il coordinatore Pablo Ramos ha spiegato che si esporrà una mostra internazionale per tutte le età, la cui produzione è sottoposta alla valutazione di una giuria di bambini e adolescenti che consegneranno il Premio Garabato.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

 

Si presenterà un’intervista inedita con

Fidel al Festival del Cinema de L’Avana

22.11.11 - Alejandra Garcia, studente di giornalismo di Ida Garberi da www.cubadebate.cu

 

Fidel durante l'intervistaUn’intervista eccezionale che é rimasta dimenticata per più di 50 anni ed è stata trovata dalla cineasta Rebeca Chavez nel bel mezzo di una ricerca da detective, arriverà sugli schermi del 33° Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano nella sezione non competitiva “Fatto in Cuba.”

 

Il protagonista è niente meno che il giovane Fidel Castro, alla vigilia della sua entrata a L’Avana dopo il trionfo della Rivoluzione.

 

Rebeca, riconosciuta regista del cinema cubano, ha creato il documentario “Il giorno più lungo” a partire da questo ritrovamento che “dormiva” negli archivi filmici dell’Istituto Cubano di Radio e Televisione (ICRT).

 

“Il giorno più lungo”, di 20 minuti di durata, è stato prodotto dall’Istituto Cubano dell’Arte e dell’Industria Cinematografici (ICAIC) e presenta il dialogo originale registrato il 4 gennaio 1959 nell’aeroporto Camagüey da un corrispondente dell’antica Catena di Radio e Televisione CMQ in quella città. Lì si riposò per alcune ore il Comandante in Capo dell’Esercito Ribelle che si avviava verso L’Avana dirigendo la Carovana della Vittoria.

 

La prima intervista della televisione che ha concesso Fidel dopo il trionfo del 1°gennaio fu fatta a Palma Soriano, ed esistevano riferimenti di una seconda in Camagüey, ma nessuno l’aveva vista fino ad ora in cui la documentarista la riscattò dagli archivi.

 

“Il titolo suggerisce allo spettatore che benché il dialogo si filmasse in una data precisa, il 4 gennaio 1959, Fidel sta vivendo un giorno con più di 24 ore che si incornicia da quando lui venne a sapere della fuga del dittatore Fulgencio Batista fino al suo arrivo a Camagüey. Sono fisicamente varie giornate nella vita di una persona, ma dal punto di vista dell’emozione è una sola per il leader guerrigliero”, ha spiegato Rebeca a Cubadebate.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

Matta, Gabo, Solás:

tre omaggi

 

22.11.11 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

L’edizione numero 33 del Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano de L’Avana, nella cui sezione ufficiale competeranno 21 lungometraggi di fiction, , 21 opere prime, 26 documentari e 32 animati, avrà spazi speciali dedicati agli omaggi al pittore cileno Roberto Matta, allo scrittore colombiano Gabriel García Márquez e al regista cubano Humberto Solás.

 

In un dialogo con la stampa nell’Hotel Nacional di Cuba, il fondatore e presidente del Festival, Alfredo Guevara, ha ricordato la sua amicizia con Matta e la consegna da parte del grande creatore surrealista di due bozzetti di manifesto da utilizzare per il Festival.

 

Uno lo abbiamo utilizzato anni fa e adesso ci è sembrato pertinente onorare Matta nel centenario della sua nascita, con la stampa dell’altro, come immagine dell’edizione che comincerà il primo giorno di dicembre. La Casa de las Americas inaugurerà una mostra con opere di Matta nei giorni tradizionali della festa del cinema.

 

“Gabo (García Márquez) é un complice”, ha detto Guevara ed ha lasciato intravedere cammini e patti comuni da decenni precedenti.

 

Ha commentato l’affinità dell’autore di Cento anni di solitudine, con lo schermo, dalle collaborazioni come sceneggiatore alla materia prima che ha dato la sua letteratura a vari registi, e soprattutto la sua impronta nella creazione della Fondazione del Nuovo Cinema Latinoamericano e della Scuola Internazionale di Cinema e TV di San Antonio de los Baños.

 

“E guardate che curiosità, ha aggiunto Guevara, suo figlio Rodrigo a Los Ángeles è una figura molto promettente del cinema attuale ed è divenuto il cineasta che suo padre ha sempre desiderato essere”.

 

La mala hora (2004), del brasiliano Ruy Guerra; La viuda de Montiel, del cileno Miguel Littin; Cartas del parque, del cubano Tomás Gutiérrez Alea; Edipo Alcalde, del colombiano Jorge Alí Triana; El coronel no tiene quien le escriba*, del messicano Arturo Ripstein e Del amor y otros demonios, della costaricense Hilda Hidalgo, formano parte della retrospettiva dei films basati in racconti e romanzi di García Márquez.

 

“Solás era molto giovane quando mi abbordò nella libreria La Moderna Poesía con un rullino da 16 millimetri e mi disse che voleva fare cinema”, ha detto Guevara facendosi trascinare dalla nostalgia. "Con il tempo è diventato Titón (Gutiérrez Alea), un emblema del cinema cubano. Altri verranno e potranno superarlo ma lui e Solás sono storia ha sottolineato annunciando il 70º anniversario della nascita di Solás la prima proiezione integra sulla grande schermo delle tre parti di El siglo de las luces (*Los fuegos de la Revolución, La sangre de los pueblos e Explosión en la catedral), la sua monumentale versione del famoso ed essenziale romanzo di Alejo Carpentier.

 

In questa edizione del festival, che durerà sino all’11 dicembre, si attende la prima mondiale di Siete días en La Habana, un film corale, formato da varie storie, con la presenza del portorciano Benicio del Toro, il cubano Juan Carlos Tabío, il francese Laurent Cantet e il palestinese Elia Souleiman, quattro dei registi e la prima cubana di Canta tu canción, un documentario di Susanne Rostock sulla vita di Harry Belafonte.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano

 

L’ALBA culturale assegnerà un

premio nel 33º Festival del Cinema

 

17.11.11 - www.granma.cu

 

Sette opere in gara per il Premio Nuestra América Prima Copia che consegna l’Alba Culturale come parte del 33º Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano, che si svolgerà a L’Avana dal 1º al 11 dicembre prossimo.

 

Dopo una selezione le proposte finaliste competeranno per il premio che ha l’obiettivo di contribuire al termine di opere audiovisive realizzate in America Latina con la consegna di risorse finanziarie o tecniche, ha riportato Prensa Latina.

 

In accordo con le informazioni pubblicate nella web dell’Alba Culturale si consegneranno tanti aiuti come sia possibile, coniugando le necessità di ogni pellicola e la disponibilità dei fondi da parte di questo progetto latinoamericano.

 

Con l’ auspicio della Piattaforma del Cinema e dei Media Audiovisivi della Repubblica Bolivariana del Venezuela e dall’Istituto Cubano di Arte e Industria Cinematografiche (Icaic), sono state presentate quest’anno 26 opere in rappresentazione di otto paesi della regione e una giuria internazionale formata da personalità di noto prestigio nel medio artistico e l’industria audiovisiva avrà il compito di selezionare l’opera vincitrice.

 

33º Festival del Nuovo Cinema latinoamericano


In gara le pellicole di 10 paesi

 

 

15.11.11 - Maylín Vidal www.granma.cu

 

 

Più di 40 pellicole di 10 paesi, 21 di nuovi registi, saranno in gara nel 33º Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano de L’Avana, dal 1º all’11 dicembre prossimi.

 

Argentina, Brasile, Messico e Cuba, guidano la lista nelle categorie lungometraggio e documentari hanno confermato fonti del comitato organizzatore.

 

Per i lungometraggi saranno in gara figure note come l’argentino Carlos Sorín con “El gato desaparece”, il messicano Gerardo Naranjo con “Miss Bala”, e i brasiliani Karim AÃnouz e José Padilha con “El abismo plateado” e “Tropa de elite 2”, rispettivamente.

 

A continuazione la lista delle pellicole di fiction in concorso:

 

Lungometraggi:

 

Argentina: Ausente, di Marco Berger; El gato desaparece, di Carlos Sorín; La vida nueva, di Santiago Palavecino; Un cuento chino, di Sebastián Borensztein

 

Brasile: Heleno, di José Henrique Fonseca; Madre e hija, di Petrus Cariny; El abismo plateado, di Karim AÃnouz; Tropa de Elite 2, di José Padilha.

 

Cile: El año del tigre, di Sebastián Lelio; Verano, di José Luis Torres Leiva; Bonsái, di Cristián Jiménez.

 

Colombia: Todos tus muertos, di Carlos Moreno.

 

Cuba: Chamaco, di Juan Carlos Cremata Malberti; Marina, di Enrique Álvarez Martínez; Fábula, di Lester Hamlet; Juan de los Muertos, di Alejandro Brugués Seleme.

 

Ecuador: En el nombre de la hija, di Tania Hermida.

 

Messico: El infierno, di Luis Estrada; Miss Bala, di Gerardo Naranjo; Los últimos cristeros, de Matías Meyer.

 

Venezuela: El chico que miente, di Marité Ugás.