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Pensare la danza

 

4 gennaio 2011 - www.granma.cu (rc)

 

La settima edizione del libro Dialoghi con la danza, di Alicia Alonso, è giunta ai lettori durante un incontro che si è svolto nella sede del Museo Nazionale della Danza, nella capitale cubana.

 

Compilato dallo scrittore e investigatore Pedro Simón, direttore dell’istituzione, con la consulenza  di Ángel Luis Fernández dalla Casa Editrice Letras Cubanas, il volume raccoglie interviste, valutazioni, opinioni e riflessioni della prima ballerina assoluta sulle su esperienze nell’arte.

 

Lo scrittore e critico Rogelio Riverón, direttore della Casa Editrice, ha osservato che il volume ha la virtù di riflettere  idee imprescindibili per conoscere il pensiero estetico della fondatrice  della Scuola Cubana di Balletto.

 

Valutando il contenuto del libro, il giornalista e critico Pedro de la Hoz ha sottolineato che il filo conduttore di  Dialoghi con la danza risponde ad una tradizione della cultura latinoamericana: pensare dall’esperienza, assieme all’esperienza.

 

Se nei  paesi anglosassoni e latini europei, dall’inizio della modernità, è stata frequente la sistematizzazione del pensiero con trattati, monografie e saggi, la maggior parte delle volte, partendo da bilanci teorici, aprioristici e totalizzatori, nelle nostre terre è stato fomentato un esercizio intellettuale nel quale le contingenze della realtà e gli avvenimenti della pratica storica concreta danno luogo ad un corpo di osservazioni riflessioni ed idee che una volta formulate tornano a confrontarsi con il corso della vita.

 

"Alicia ha ballato Giselle, ricreato Giselle, è diventata Giselle  nello stesso tempo ha pensato Giselle.

 

Ha saputo, visto e realizzato come il temperamento latino marcava una differenza nella scena e si è data il compito di riflettere e concettualizzare le essenze di quest’altra gestualità di questo e di altri tempi, di quest’altro modo di vedere e trasformare la tecnica delle scuole europee.

 

Pedro Simón ha parlato del  processo di creazione del libro, ed ha rivelato come Alicia, in molte occasioni ha corretto paragrafi e  testi ed ha riformulato i concetti. Buona parte delle pagine si possono leggere come le memorie che Alicia non ha voluto scrivere.

 

"Io ho voluto solamente che il mio popolo intendesse sempre meglio l’arte, le sue origini, i suoi aspetti fondamentali e ne godesse come fa oggi. Un popolo che ama, orgoglioso di sapere che conta su una della compagnie più prestigiose nelle interpretazione dei classici. senza questo popolo e senza questo paese non sarebbe stato possibile”, ha affermato Alicia.

 

Alla fine Della presentazione, Kenia Serrano, presidentessa dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP), a proposito del 50º anniversario di questa istituzione, ha ringraziato Alicia per il suo enorme e imprescindibile operato come promotrice di solidarietà verso la Rivoluzione cubana e come legittima ambasciatrice della cultura dell’Isola.