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Cultura

 

Migliaia di persone all’apertura della

Fiera del Libro a Santiago

 

3.03.11 - www.granma.cu M.Sc. Miguel A. Gainza Chacón sierramaestra.cu

 

Migliaia di santiagheri, soprattutto bambini  e adolescenti hanno partecipato dalle prime ore, nel  Teatro Heredia, in Avenida de las Américas, all’inaugurazione del segmento finale della XX Fiera Internazionale del Libro.

 

Prima del tocco di campana che dà inizio alle festa delle lettere nel Heredia, una folla di donne, uomini, bambini e giovani vestiti da civili, e altri in uniforme,  alunni con le divise delle scuole, hanno circondato tutti i chioschi di vendita.

 

Dopo la campana delle 9.00 precise, la dottoressa in Scienze Filologiche, Deysi Cué, ha detto le parole d’inaugurazione, mentre centinaia di lettori già tenevano tra le mani i libri acquistati.

 

Erano  presenti Lázaro Expósito Canto, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC); Rolando Yero, presidente dell’Assemblea Provinciale del Poder Popular; Wilfredo Alfonso Mazaira, direttore provinciale di Cultura,  la poetessa Teresa Melo, Premio Nazionale Nicolás Guillén e direttrice del Centro del Libro e la Letteratura, istituzione che dirige la Fiera.

 

Hanno partecipato anche il compositore Rodulfo Vaillant, presidente dell’Unione degli Scrittori e Artisti di Cuba (UNEAC) e Edilsa Vila Naranjo, segretaria generale del Comitato Provinciale del Sindacato Nazionale,  che si sono uniti alle centinaia di pionieri che hanno occupato le sedie disposte nel portale d’arrivo del "Heredia", per ammirare lo spettacolo d danza e canzoni.

 

Pochi minuti dopo l’apertura è stata inaugurata l’esposizione di disegni di bambini “De donde crece la palma”, seguita da un seminario di origami, sempre per i piccoli.

 

Nel Salone dei Vitrales, in Plaza de la Revolución Maggiore Generale Antonio Maceo, si è svolto il dibattito teorico  “José Antonio Portuondo nell’orbita del cubano”, con un gruppo formato da  Cira Romero, Hebert Pérez e Miguel Ángel Botalón, con il Dr. Israel Escalona, presidente dell’Unione degli Storiografi  di Cuba (UNHIC), a Santiago di Cuba.

 

Da segnalare la presentazione nel teatro dell’Avenida delle Americhe, La escena y el libro, con l’anfitrione Pascual Díaz; “Los libros Andan”, che andrà anche in un centro penitenziario ; il riconoscimento allo storiografo Hebert Pérez nel suo 70ºcompleanno; la presentazione dei titoli  della Collezione Bicentenario, le presentazioni  di opere  delle Edizioni Santiago e della Casa editrice Oriente, della città, e inoltre l’inaugurazione del  Foro di Gioventù dell’Associazione  Hermanos Saíz, che riunisce i giovani creatori.

 

Parole di Fernando Martínez Heredia

La XX Feria Internacional del Libro è dedicata  a lui ed a J.Sarusky

 

2.03.11 - www.granma.cu

 

Sono nato in un paesino al centro dell’Isola, Yaguajay, ed ho vissuto la maggior parte della mia vita a L’Avana. Digiuni di scuole, i miei genitori conquistarono nella vita una posizione che permise loro di realizzare uno dei maggiori e più antichi desideri delle famiglie di Cuba: mandare i figli a studiare.

 

Adolescente, ho ricevuto l’impatto più grande della mia vita: l’insurrezione che doveva diventare la Rivoluzione cubana e mi sommai e questa, che ha modellato la persona che sono oggi. Non posso separare la mia vita privata dalla Rivoluzione che ha sempre indirizzato le mie decisioni quando è stato necessario.

 

Sono uno dei milioni di cubani che stiamo discutendo con passione e con rigore problemi e definizioni fondamentali che trascendono il contenuto di un documento. Il livello generale della coscienza politica, praticamente senza uguali nel mondo, ed una percentuale molto alta di persone con una forte conoscenza generale e tecnica, sono due qualità della popolazione che favoriscono una delle opzioni che ispirano ad avanzare per rendere sempre più forte il socialismo.  

 

(...) La cultura accumulata c’insegna che il carattere della Rivoluzione  non lo ha fissato l’economia, ma l’azione, la volontà e l’abnegazione delle masse che si organizzarono, lottarono e si unirono; un popolo che si è forgiato durante gesta eroiche e che viveva quasi di nulla, senza lavoro o salute pubblica o scuole, tra la l’incredulità e le lotterie e che ritornò a combattere ancora una volta e a cantare ad una nuova sorte che: “Cuba premierà il nostro eroismo!”

 

Con una grande Rivoluzione si è trasformato, si è impadronito del suo paese e ha assunto il progetto di un futuro più ambizioso. Perchè il denaro non può essere il solo a regnare in una società; questa è un illusione, perchè va associato ad un potere e noi possediamo un’immensa cultura di liberazione accumulata e possiamo appellarci a strumenti idonei per costruire e creare con il controllo dei lavoratori e del popolo sui processi sociali e le decisioni fondamentali, con la realizzazione  reale degli sforzi  e delle capacità di ognuno e la legge al disopra di tutti (...)

 

Termino con un’esortazione: che si apra all’avvenire, che la cultura cubana utilizzi il suo meraviglioso sviluppo per alimentare bene tutte le persone di Cuba e rafforzare gli spiriti e le soggettività che saranno decisive per vincere le sfide e creare le nuove realtà tangibili, e che la politica che ci guida sia una cultura per la liberazione. Molte grazie.

 

Il vincitore del Premio Nazionale

di Letteratura del 2011

 

1.03.11 - www.granma.cu

 

Lo scrittore Daniel Chavarría ha vinto il Premio Nazionale di Letteratura 2010, com’era stato annunciato a metà del dicembre scorso nel Centro Culturale Dulce María Loynaz a L’Avana.  Autore di testi come El ojo de Cibeles, Joy, El rojo en la pluma del loro, Adiós muchachos, Príapo, Una pica en Flandes, Viudas de sangre, tra i tanti,  Chavarría ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti come il Dashiell Hammett, nel 1992; il Premio Edgar Allan Poe, a New York, nel 2002; il Premio Casa de las Américas, nel  2000 e l’Alejo Carpentier, nel 2004.

 

Radicato in Cuba dal 1969, era professore di Latino, Greco e Letteratura Classica nell’Università de L’Avana e per molti anni è stato traduttore di letteratura tedesca per l’Istituto cubano del Libro.

 

Tanti anni nell’Isola hanno fatto sì che egli stesso si definisca uno scrittore cubano nato in Uruguay. 

 

In un’intervista alla Jiribilla ha parlato della sua identificazione con Cuba, assicurando che: “Ho vissuto qui più tempo che in qualsiasi altra parte e mi sento orgoglioso di poter assicurare, come Henry Reeve, che un uomo non è del luogo in cui è nato e nemmeno di quello in cui ha vissuto, ma è di quello in cui sceglie di morire”.

 

Inotre Chavarría ha ricordato le ragioni che lo hanno spinto a restare in Cuba  ed ha affermato: “Riconosco che la Rivoluzione cubana mi ha commosso perchè è divenuta l’altare di tutte le speranza e la giustizia. Cuba era il solo paese che affrontava, nella regione, apertamente l’imperialismo”.

 

È terminata la seconda

tappa della Fiera del Libro

 

28.02.11 - Armando Sáez / Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

La seconda tappa della XX Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011, è terminata domenica 27 nei territori dell’occidente e del centro dell’Isola, dov’è stata vissuta  un’ intensa giornata di presentazioni letterarie e di spettacoli musicali e teatrali, per accompagnare la promozione delle lettere tra bambini e  adolescenti.

 

Giustamente nel principale nucleo urbano dell’Isola della Gioventù, Nueva Gerona, i più piccoli lettori hanno ringraziato  la Casa Editrice Abril, che ha pubblicato  El parque de los flamboyanes, de Carlos Santos, autore che rappresenta l’avanguardia letteraria di questo municipio speciale.

 

A Santa Clara, gli incontri  di maggior significato nella retta finale della Fiera sono stati la presentazione del saggio República de corcho, dello storiografo Rolando Rodríguez, e la realizzazione del dibattito Dime cómo haces reír y te diré quién eres, (Dimmi come fai ridere e ti dirò chi sei ), con i noti umoristi Baudilio Espinosa, Luis Alexis Pérez e Pedro Méndez.

 

A Cienfuegos c’è stato uno spazio per consegnare la condizione di Mambí del Sud,  la massima distinzione concessa dall’Assemblea Municipale del Poder Popular in questa provincia a Fernando Martínez Heredia, una delle  personalità alle quali è dedicata  la Fiera.

 

Ringraziando per questo riconoscimento, il Premio Nazionale di Scienze Sociali 2006 ha sottolineato  che l’attività intellettuale mirata è essenziale per approfondire la conoscenza in tempi caratterizzati a scala internazionale da una scandalosa necessità d’ idee.

 

Nella stessa  giornata il pubblico lettore presente ha accolto due suoi titoli: El ejercicio de pensar e Las ideas y la batalla del Che, personalità a cui Martínez Heredia ha dedicato parte della sua opera.

 

La Fiera svolgerà la sua ultima tappa nelle province orientali da mercoledì 2 a  domenica 6 di marzo.

 

 

Frei Betto a Santa Clara presenta

il suo classico Fidel e la religione

 

25.02.11 -  Freddy Pérez Cabrera www.granma.cu

 

Fraterno incontro di Fidel
con Frei Betto

 

26.2 - Nel pomeriggio di venerdì 25, il Leader della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, ha sostenuto una fraterna conversazione con il distinto intellettuale brasiliano  Frei Betto.

In un lungo incontro, il Comandante in Capo  e Frei Betto hanno scambiato  opinioni e criteri su  diversi temi, come la situazione in Libia ed altri  fati internazionali e d’interese reciproco.

Il dialogo che si è svolto è stato un’espressione dell’amicizia che esiste tra il compagno Fidel e ignoto scrittore e teologo Frei Betto.

Ventisei anni dopo la sua pubblicazione iniziale, il libro Fidel e la religione, che contiene il risultato delle 23 ore di conversazioni sostenute dal Comandante in Capo Fidel Castro e dal frate dominicano, scrittore e giornalista Frei Betto, continua a suscitare un enorme interesse nel pubblico lettore, com’è stato evidenziato durante la presentazione dell’opera nella Sala Caturla, della Biblioteca Provinciale Martí, a Santa Clara.

 

Parlando del testo, in uno dei momenti centrali della XX Fiera Internazionale del Libro in questa sede, il teologo brasiliano ha riconosciuto che la sua opera continua ad essere letta, diffusa e commentata da molte persone nel mondo, e che ha aiutato molta gente a liberarsi nella sua espressione religiosa, al sapere che tra religione e rivoluzione non ci sono contraddizioni.

 

Frei Betto ha segnalato che questa è la prima volta che visita  Santa Clara ed ha raccontato interessanti passaggi dell’incontro con il leader della Rivoluzione cubana, che ammira da quando era un bambino “per il mio vincolo alle lotte del popolo  brasiliano contro la dittatura militare che lo opprimeva", ha assicurato. L’opera è stata  pubblicata in 32 paesi e 23 lingue.

 

Intanto la Fiera continua ad attrarre i lettori nelle sue sedi, nelle province dell’occidente e del centro dell’Isola.

 

 

Musicista della Bosnia  invitato

al Festival del Habano

 

Uno dei principali invitati stranieri al XIII Festival del Habano, è il musicista della Bosnia, Edin Karamazov (Zenica, 1965), invitato dal compositore, direttore e chitarrista cubano Leo Brouwer.

 

Questo artista europeo ha realizzato un concerto nella Basilica Minore di San Francesco d’Assisi, nella capitale  ed ha partecipato  agli incontri del Festival.

 

Il liutista e chitarrista Karamasov ha presentato un’opera intitolata Made in Silence accolta con molto entusiasmo.

 

Considerato uno degli interpreti più appassionanti e carismatici del liuto a scala mondiale, è molto considerato in Europa e in America per il suo virtuosismo.

 

Questo artista è accompagnato da una visione unica che combina le contemplazioni, lo spirito d’investigazione ed espansione senza limiti di tecnica nel repertorio della chitarra e del liuto.

 

L’artista ha cominciato la sua carriera musicale come chitarrista classico, prima del suo incontro con il liuto barocco - a partire dal maestro Sergiu Celibidache - ed ha studiato con Hopkinson Smith nella Schola Cantorum Basiliensis (a Basilea, in Svizzera), segnala la sua biografia.

 

Gli specialisti  lo considerano continuatore del legato di Julian Bream, l’interprete che una generazione fa realizzò il rinascimento moderno e l’interesse per il liuto.

 

Ora il musicista partecipa come invitato alla gala diretta da Brouwer, nella cornice  di una magnifica relazione tra uno dei prodotti più importanti di quest’Isola, il sigaro Habano e la cultura nel suo ambiente.

 

 

Il libro, portatore di

 

valori umanistici

 

24.02.11 - Ronald Suárez Rivas, Freddy Pérez y Armando Sáez www.granma.cu

 

L’immagine si è moltiplicata nell’occidente e nel centro del paese, con lettori dietro uno o l’altro volume, dialoghi con gli autori, conferenze su  temi letterari, presentazioni di novità editoriali: così è giunta  llegó la XX Fiera Internazionale del Libro a Sancti Spíritus, Cienfuegos, Villa Clara, Matanzas, Mayabeque, Artemisa, Pinar del Río e nell’Isola della Gioventù.

 

Il membro del Burò Politico del Partito e ministro di CGiovani lettori di Santa Clara hanno colmato la libreria  René Batista Moreno. Foto: AINultura, Abel Prieto, ha dichiarato  a Pinar del Río: "La nostra Fiera è uno spazio che non rende culto al mercato, nè vede il libro come una merce, ma come un elemento portatore di valori trascendentali per l’essere umano".

 

Più di 200000 volumi di 3000 titoli, includendo circa  400 novità editoriali, sono stati presentati in Pinar del Río.

 

"Si possono contare in questo mondo con le dita della mano gli eventi che costituiscono una festa per tutta la popolazione, come succede qui, ha assicurato il ministro di Cultura, commentando la giornata iniziale nella zona pinaregna.

 

A Villa Clara, dal primo giorno, la Fiera è stata considerata una scommessa culturale di grande portata. Più del 30% dei libri sono destinati ai bambini ed ai giovani.

 

Una novità è la sua estensione nei municipi di Remedios, Ranchuelo, Encrucijada, Santo Domingo, Manicaragua e Cifuentes, attraverso due  Bibliobus, incaricati di trasferire i successi culturali in questi fortunati territori.

 

Erano presenti a Santa Clara il sociologo Fernando Martínez Heredia, a cui la Fiera è dedicata, assieme al narratore e giornalista  Jaime Sarusky.

 

A Cienfuegos il pubblico ha gradito l’opportunità di scambiare criteri con i poeti  Virgilio López Lemus e Jesús David Curbelo  e con l’editore Fernando Carr Parúas, continuatore dell’ opera di José Zacarías Tallet in difesa della lingua.

 

La Fiera del Libro da Pinar a Sancti Spíritus

 

22.02.11 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

Il prolungamento della Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011 in occidente e nel centro del paese, tra mercoledì 23 e domenica 27  febbraio, mantiene in alto le aspettative dei lettori che desiderano  comprare le novità editoriali e dialogare con decine di autori impegnati con i programmi letterari di ogni territorio.

 

L’arteria principale di Pinar del Río accoglierà nuovamente la festa del libro.
L’arteria principale di Pinar del Río accoglierà nuovamente la festa del libro

Questa festa della cultura vibrerà durante questi giorni a Pinar del Río, Mayabeque, Artemisa, Matanzas, Villa Clara, Cienfuegos, Sancti Spíritus e nel municipio speciale Isola della Gioventù.

 

Più di 3000 titoli e circa 400 novità letterarie saranno a disposizione dei lettori “pinaregni”, dove l’apertura si terrà nel teatro Milanés.

 

In uno dei fianchi della regione centrale, Sancti Spíritus, gli organizzatori della Fiera hanno affermato di disporre di 380 titoli nuovi di circa 80000 volumi.

 

I lettori della capitale possono ancora soddisfare la loro domanda di titoli, dato che la vendita dei libri presentati durante l’appuntamento a L’Avana, durerà sino all’ultima domenica del mese, nel Pabellón Cuba, nella Fiera di Rancho Boyeros e nella rete delle librerie.

 

 

La Historia que me ha tocado vivir
Un libro sui Cinque Eroi

 

 

“Questo  libro è un esempio di giornalismo rivoluzionario, un’opera che si allontana dalla schematicità e dalla superficialità”, ha detto Ricardo Alarcon, presidente dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular, presentando il libro “La Historia que me ha tocado vivir”. Alarcón ha affermato che il libro colloca i Cinque cubani al loro posto,  tra il loro popolo.

 

Il testo, dei giornalisti Ana Margarita Gonzalez e Rafael Hojas, presentato nel Memorial José Martí, parla della profonda ferita che l'ingiusta reclusione  dei Cinque patrioti, provoca nelle loro famiglie. 

 

Alarcón ha sottolineato che il libro permette d’apprezzare la vera condizione umana di Gerardo, René, Antonio, Fernando, Ramon e dei loro familiari. 

 

Ana Margarita ha detto che questa è un'opera imperfetta, perché in lei mancano le testimonianze dei protagonisti, che non ha potuto consultare per gli ostacoli posti dall'amministrazione statunitense, ma che è un’opera profondamente umana, perché i due autori si sono sforzati di riflettere i sentimenti e le passioni degli intervistati. 

 

Rafael Hojas ha parlato delle interviste fatte ai familiari, definendole molto dolorose.

 

“A volte molte lacrime sono scese sulle guance dei familiari dei cinque “ ha aggiunto, elogiando la fermezza ed l’umanità che sono presenti tra tutti coloro che difendono la causa di questi Cinque paradigmi della vita e dell'amore.

 

 

360000 persone alla Fiera

del Libro nella capitale

 

21.02.11 - Madeleine Sautié Rodríguez www.granma.cu

 

La XX Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011, evento che durante 11 giornate ha animato L’Avana, e che continuerà in questa  stessa settimana in tutta l’Isola, ha terminato la sua prima fase con una cerimonia nella sala Nicolás Guillén, della Fortezza di San Carlos de la Cabaña.

 

Con la presenza di Homero Acosta, segretario del Consiglio di Stato; Rafael Bernal, primo viceministro di Cultura; lo scrittore e teologo brasiliano Frei Betto, Premio ALBA delle Lettere e gli intellettuali a cui è dedicata questa Fiera, Fernando Martínez Heredia e Jaime Sarusky, la presidentessa de360.000 persone alla Fiera del Libro nella capitale ll’Istituto Cubano del Libro, Zuleica Romay, ha riferito i risultati di questa intensa tappa ed ha sottolineato il ruolo  encomiabile delle 10 sedi della capitale dove è stata estesa in questa occasione la grande festa del mondo editoriale.

 

Il programma, svolto nei diversi spazi, ha realizzato 800 attività letterarie, accademiche ed artistiche. 360000 persone hanno visitato  la Fiera e sono  stati venduti circa  700000 libri.

 

L’abituale valutazione degli espositori, svolta da una giuria presieduta dal Premio Nazionale di Letteratura, Reynaldo González, ha concesso, tra gli stand  modulari, il Primo Premio a Ediciones Unión; il Secondo a Ediciones Vigía; e il Terzo alla Casa Editrice Capitán  San Luis, e tra i non  modulari è stato segnalato quello dell’Istituto Cubano di Radio e Televisione.

 

Inoltre è stata assegnata una menzione speciale d’onore per la mostra dei popoli dell’ALBA.

 

 

Fidel Castro, gli intellettuali
e le nuove generazioni


 

La necessità d’informare le nuove generazioni sulle realtà del convulso mondo attuale è stata al centro del dialogo dell’ultima parte dell’incontro sostenuto da Fidel Castro con intellettuali cubani e stranieri.

 

Un bilancio iniziale dell’incontro mostra l’interessante scambio di inquietudini politiche, sociali e storiche espresse durante più di cinque ore.

 

Un importante gruppo delle figure che hanno partecipato alla Fiera Internazionale del Libro a L’Avana, giunti da diversi  paesi,  ha emesso differenti criteri sui più importanti fatti che  commuovono il mondo di oggi, dibattendo con il leader cubano, dando opinioni e ascoltando quelle di Fidel sui gravi pericoli che minacciano la specie umana, sulla situazione in Medio Oriente e sull’incerto futuro del pianeta.

 

Il dramma della fame  e della miseria, favorito dall’ingiusta distribuzione della ricchezza, l’alto prezzo degli alimenti ed il loro uso per soddisfare la società consumista, e la mancanza di cultura che regna in buona parte del pianeta, sono stati  altri temi dibattuti.

 

Di gradissimo interesse la proposta di Fidel sulla necessità d’informare le nuove generazioni sulle verità della storia ed il dovere degli intellettuali d’avvicinarsi ai giovani per farlo divenire realtà, ha incontrato una forte eco tra i partecipanti.

Da questo è sorta una nuova proposta che Fidel ha fatto ai presenti: partecipare alla prossima riunione tra un anno, non solo con i risultati del lavoro realizzato, ma accompagnati da altri intellettuali, sommati a questo vitale compito.

 

Fidel Castro convoca  gli intellettuali

ad un nuovo incontro

 

19.02.11 - Lianet Arias Sosa www.granma.cu

 

Il leader della Rivoluzione  cubana, Fidel Castro, ha convocato gli  intellettuali nazionali e stranieri che hanno partecipato all’incontro con lui, ad un nuovo scambio nel febbraio del prossimo anno. Durante la terza parte della riunione con queste personalità che hanno partecipato alla XX Fiera Internazionale del Libro de L’Avana, Fidel Castro ha chiesto ai presenti d’invitare anche altri intellettuali.

 

Nel suo intervento, lo storiografo della capitale, Eusebio Leal, ha sottolineato il ruolo  imprescindibile del leader della Rivoluzione nel trionfo del Primo gennaio del 1959, sostenendo che il 26 luglio del 1953, giorno  degli assalti alle caserme  Moncada e Carlos Manuel de Céspedes, nell’oriente del paese, se Fidel Castro fosse morto, non ci sarebbe stata la Rivoluzione.

 

“Solamente i meschini negano il ruolo dell’uomo nella storia, ha detto; il popolo e una somma d’individualità e dentro queste sorge un conduttore: abbiamo da molti anni la fortuna di tenerlo”.

 

Leal ha risaltato le virtù di La ofensiva estratégica, opera recente di Fidel Castro, che ha chiarito importanti episodi della tappa insurrezionale, ed ha  affermato che ancora resta un debito verso le generazioni attuali: continuare a raccontare le verità storiche.

 

Poi ha parlato dell’importanza della famiglia e della scuola nel fomento dell’educazione e della cultura nazionali, oltre che delle conquiste della Rivoluzione cubana.

 

Lo scrittore cubano Roberto Fernández Retamar, presidente de la Casa de las Américas, ha segnalato la necessità di giungere ai giovani, ma nello stesso tempo di ascoltarli.

 

Altri intellettuali hanno sottolineato l’importanza di usare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e tutti i supporti disponibili per trasmettere la conoscenza attorno alla storia delle nazioni, soprattutto in America Latina.

 

Spero che Cuba continui a considerarmi

ha detto Rigoberta Menchù

 

18.02.11 - Madeleine Sautié Rodríguez www.granma.cu

 

La guatemalteca Rigoberta Menchú, Premio Nobel della Pace, ha onorato con la sua presenza la XX Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011,  accettando l’invito dello spazio Encuentro, condotto dalla giornalista Magda Resik, nella sala Nicolás Guillén della Fortezza di San Carlos de la Cabaña.

 

Rigoberta Menchú con lo scrittore guatemalteco Dante Liano. Foto: Yander Zamora
Rigoberta Menchú con lo scrittore guatemalteco Dante Liano

Un numeroso  pubblico,  tra il quale s’incontravano Abel Prieto Jiménez, membro del Burò Politico e ministro di Cultura, la presidentessa dell’Istituto Cubano del Libro, Zuleica Romay, e Estuardo Meneses Coronado, ambasciatore del Guatemala in Cuba, ha ascoltato le parole della carismatica leader indigena, che tra l’altro ha parlato soprattutto del suo vincolo con la letteratura, e ha rivelato d’averlo sviluppato  lavorando con lo scrittore e critico letterario guatemalteco, Premio Nazionale di Letteratura, Dante Liano.

 

In una calda conversazione con un pubblico che ha ascoltato con enorme interesse  questa personalità mondiale, la Menchú ha riferito il desiderio che l’ha spinta a partecipare a questa festa culturale ed il piacer che ha provato nello scrivere. "Non sono una grande  scrittrice, ma racconto storie", ha puntualizzato.

 

Liano ha sottolineato che la famosa  guatemalteca è erede della cultura orale maya ed ha il dono e la magia della parola. Uno squisito lavoro di correzioni ha caratterizzato il lavoro dei due narratori, che hanno già realizzato insieme sei libri di racconti, dei quali uno, intitolato El legado secreto, sarà prossimamente presentato in Cuba.

 

Aneddoti  personali, riferimenti alla sua storia di combattente per i diritti sociali della sua etnia e alla sua millenaria cultura, colma di valori e leggende, e alla quale appartiene, sono state al centro della conversazione, durante la quale ha detto che: “Qui si legge più che in qualsiasi altro paese del continente e si leggono i migliori pensieri che si producono nel continente e nel mondo”.

 

Ratificando il suo appoggio alla  causa dei Cinque antiterroristi prigionieri nelle carceri dell’impero e il suo immenso affetto per  Fidel, Rigoberta ha espresso il desiderio che “Cuba continui a considerarla”, ha detto, al termine del suo intervento.

 

 

A L’Avana una delegazione
del Paraguay

 

 

La Segreteria Nazionale di Cultura (SNC) del Paraguay dopo un incontro avvenuto con i dirigenti delle Industrias  Culturales, Victoria Figueredo, e di Creación y Diversidad, Ana Melo, con una nota per la stampa, una decina di giorni fa, aveva indicato, riportata dall’agenzia IPParaguay, che la comitiva che avrebbe partecipato alla festa del libro cubano sarebbe stata composta da scrittori e cineasti.

 

Infatti le attività hanno compreso la presentazione di conferenze, la lettura di poesie, un incontro con scrittori e intellettuali e la presentazione di una mostra del cinema paraguaiano presentata dal regista Agu Netto.

 

La produzione bibliografica, vincolata al Bicentenario dell’Indipendenza Nazionale, che  si celebrerà il 14 e il 15 maggio di quest’anno sta avendo una notevole presenza nella Fiera.

 

Tra le conferenze presentate  "Paraguay, palabra guaraní"; "José Martí y el Paraguay-Poesía social del Paraguay" e "Poesía como espacio de libertad en la escritura femenina del Paraguay"; testi di poesie come  "Ediciones de la Ura, transversal: un caso, Proyecto

 

Auricular"; "Experiencias culturales subterráneas en los últimos lustros" e "Vigencia de Rafael Barrett-Metamorfosis de la Modernidad", e la narrativa di Barrett, Hérib Campos Cervera, Josefina Plá, Gabriel Casaccia e il grande Augusto Roa Bastos.

 

 

Omaggio a Jaime Sarusky

 

La fortezza di San Carlos de La Cabaña, in questa capitale, è stata sede di un omaggio ad un grande narratore e giornalista, Jaime Sarusky, una delle due  figure a cui è dedicata  la XX Fiera Internazionale del Libro, Cuba 2011.

 

Con la conduzione della poetessa Marilyn Bobes, il Premio Nazionale di Letteratura Reynaldo González, con altri scrittori, ha rivelato aspetti della vita e l’opera di Sarusky, in un incontro effettuato nella Sala Nicolás Guillén.

 

Reynaldo González ha parlato dell’abilità dell’autore di "Rebelión en la octava casa", nel mescolare storia e fiction nelle sue narrazioni, che non annoiano mai no e rivelano elementi raccontati a grandi linee dagli storiografi.

 

Federico Álvarez, direttore della Rivista di Letteratura Messicana, ha detto che  Sarusky ha saputo selezionare con successo  una linea de fiction, facendola funzionare in un contesto storico, mediante una sintesi difficile di storia e invenzione.

 

Per il saggista e narratore Ambrosio Fornet, la prima cosa che colpisce nei suoi romanzi  El hombre providencial e La búsqueda, è la coerenza interna con la nuova risorsa di ubicare i suoi  personaggi in spazi vuoti, dove esistono sentimenti, speranze e ossessioni.

 

Il critico teatrale Omar Valiño, direttore della casa editrice Tablas- Alarcos, ha sottolineato che nei testi di Jaime i personaggi si muovono in una trama di passioni, Ricerche e accidenti per svelare gli impulsi, le contraddizioni e le lacerazioni dell’anima umana di fronte alle avversità.

 

Il giornalista  Pedro de la Hoz, ha affermato che Sarusky ha dentro di sè anche un musicista, commentando i suoi apporti al riconoscimento di eventi imprescindibili della musica cubana contemporanea. 

 

De la Hoz ha definito  "Grupo de experimentación sonora del ICAIC: mito y realidad", un altro dei libri di Jaime Sarusky : “una delle più profonde e complete testimonianze di quella che è stata forse la più affascinante avventura degli anni iniziali della Nuova Trova.

 

Fidel agli intellettuali: “Il mondo

dovrebbe essere una famiglia”

 

16.02.11 - Arléen Rodríguez - Rosa Míriam Elizalde www.granma.cu

 

"Non parlo di salvare l’umanità in termini di secoli o di millenni (...) L’umanità va salvata già adesso”, ha detto Fidel in un dialogo con gli scrittori che partecipano alla XX edizione della Fiera Internazionale, che è durato più di cinque ore.

 

Le parole del  leader della Rivoluzione cubana contenevano tutta l’urgenza della frase, anche se il dialogo con gli scrittori  è stato disteso e si è svolto tra vari temi che sono andati dagli altissimi prezzi degli alimenti  alle proteste che agitano il mondo arabo, passando dall’educazione dei giovani e la poesia del cubano Plácido.

 

"La nostra specie non ha appreso a sopravvivere", e le risposte ai drammatici problemi che affronta il pianeta "non si possono rimandare", ha aggiunto il Comandante in Capo durante quello che è stato un tipico reincontro di amici che dopo un certo tempo senza vedersi conversano sulla veloce dinamica dei fatti mondiali degli ultimi giorni degli ultimi anni degli ultimi decenni  e anche della storia che si vede in modo differente con il passare del tempo.

 

Abel Prieto, ministro di Cultura, ha nominato uno per uno i quasi cento invitati, la maggioranza noti  per la partecipazione assidua alla Fiera cubana del Libro e ad altri eventi culturali o accademici come gli incontri degli economisti su Globalizzazione e Sviluppo

 

 

IL PROBLEMA PIÙ SERIO

 

 

Dopo caldi saluti di benvenuto, Fidel ha suggerito di concentrare il dialogo a partire de una domanda: Quale credete sia il problema più serio che abbiamo oggi giorno?

 

Alcuni hanno affermato che la radicalizzazione dei processi  progressisti nella regione e nel mondo, altri che è la capacità di rispondere con anticipo ai conflitti che ancora non siamo abituati ad intravedere e che ci sorprendono. Molti hanno coinciso sulla necessità di articolare le forze della sinistra e utilizzare meglio  le attuali piattaforme di comunicazione nuove e problematiche.

 

Inoltre si è parlato dell’effetto domino delle ribellioni sociali in Africa del Nord e in Medio Oriente e non manca  l’interesse di fare si che  le giovani generazioni s’interessino ai problemi di questa epoca, senza perdersi nei mari della banalità che li richiama da tutti gli angoli mediatici del mondo.

 

Il leader della Rivoluzione  cubana  ha ascoltato molto attentamente tutti, si è pettinato leggermente la leggendaria barba ed ha letto alcuni appunti  che ha condiviso con gli intellettuali.

 

 

UNA SPECIE IN PERICOLO  D’ESTINZIONE: L’UOMO

 

 

"C’è un problema che non si risolve, al disopra di tutti gli altri, ha affermato, e non c’è nemmeno nella storia. Penso che ci troviamo di fronte ad una crisi di questo carattere. Se io ho ragione è davvero  problematico,  ha detto a se stesso, ma sono ottimista perchè, al contrario non parlerei di questi temi. Non ne parlerei se credessi che la vita non si potrà preservare."

 

Poi ha parlato di alcune del teorie sulla nascita della specie umana e la sua trascendenza nel tempo. Indipendentemente dal tema che ci piacerà discutere, ha commentato, la cosa più importante è valutare come faremo a preservare la vita, perchè più si medita questo,  più importanza avranno le idee.

 

Allora  ha ripreso quella che è stata la più ricorrente delle sue ossessioni come politico di visione universale, da quando 20 anni fa nel giugno del 1992 nella  Conferenza delle Nazioni Unite su  Ambiente e Sviluppo, effettuata a Río de Janeiro, in Brasile, aveva avvertito: "Un’importante specie biologica corre il pericolo di sparire  per la rapida e progressiva liquidazione delle sue condizioni naturali di vita: l’uomo."

 

"Io penso ha insistito ora che la specie umana corre un pericolo  reale d’estinzione e penso che possiamo e dobbiamo fare  uno sforzo perchè questo non accada  Questo  è il tema principale sul quale vorrei conversare con voi."

 

 

L’AZIONE DI TERRORISMO PIÙ

GRANDE DELLA STORIA

 

 

È impossibile dimenticare le bombe atomiche lanciate nel 1945, per ordine del presidente Harry Truman, quando era vicina la fine della II Guerra Mondiale, sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Furono "L’azione  di terrorismo più grande mai commessa", e questo lo hanno ricordato le testimonianze riferite a Cuba dai viaggiatori giapponesi della Nave da  Crociera per la Pace.

 

Senza Gubbio più di mezzo secolo dopo, l’essere umano non ha fatto altro che giungere all’irrazionale. Il potere distruttivo delle armi attuali equivale a 450000 volte  quello che segnano il prima e il dopo della vita del pianeta. Come hanno provato eminenti scienziati, centinaia di queste armi in un conflitto locale come quello che oggi esiste tra India e Pakistan, basterebbero a provocare un inverno nucleare con 8 anni senza il sole, nascosto dietro le nuvole della polvere nucleare”, ha insistito.

 

Quindi ha chiesto ai suoi invitati se credono che si possa fare  qualcosa  per preservare la specie  ed ha letto  frammenti delle idee che ha appena scritto, dove fa un appello a questo "innesto di talento e di bontà" che fa degli intellettuali progressisti persone utili per creare e mettere in azione  un movimento d’idee che eviti i cataclismi annunciati.

 

 

TEMI A DIBATTITO

 

 

La crisi alimentare provocata dal prezzo dovuto alla  speculazione finanziaria, lo scandaloso acquisto  di milioni di ettari di terra del Terzo Mondo da parte delle  multinazionali, gli agro-combustibili, i  segreti di un’adeguata alimentazione umana, le mezze  verità e  le interessate falsità  sulle concentrazioni delle popolazioni e il loro  impatto sui prezzi dei cibi; i debiti che in varie occasioni  moltiplicano di varie volte il valore del PIL delle  potenze del nord sviluppato anche se si parla di queste  come si è parlato tanto e tanto criticamente delle  nazioni del sud in via di sviluppo.

 

Fidel ha riaffermato la necessità che il popolo cubano sia informato sulla crescita spettacolare del prezzo degli alimenti e le conseguenze  economiche che questo porta al mondo, includendo il nostro paese.

 

"Abbiamo il dovere d’informare sulla situazione. Per produrre i livelli  di grano che il paese consuma sono necessari 400000 ettari di questa coltivazione con una resa come quella che hanno gli Stati Uniti. 

 

"La gente va informata su quello che si può estrarre da ogni metro quadrato di terra nel nostro paese", ha sottolineato.

 

Si è parlato di tutto questo, come delle mani macchiate di sangue reale e non simbolico dei leader delle dette democrazie  occidentali, delle  istituzioni finanziarie e anche degli  organismi internazionali, includendo la ONU "una truffa", dove gli onesti non sopravvivono perchè i poderosi  li respingono quando non si piegano ai loro disegni.

 

E si è parlato anche di Cuba, della sua storia, della sua resistenza, della capacità del paese d’affrontare le aggressioni e di dibattere quello che va dibattuto apertamente, quando si pretende di paragonare le sue dinamiche a quello che ora accade in Medio Oriente.

 

Fidel ha ricordato come fu che la Rivoluzione Cubana è riuscita a realizzare una trasformazione radicale e profonda dalla radice di un movimento che, con meno del 25% della forza che era stata concepita quando sorse l’idea della lotta nelle montagne, con una sola arma automatica e non 300, e poco più di  50 fucili con mirino  telescopico, giunse nel paese e fu praticamente distrutta, per emergere poi con un piccolo  gruppo e sconfiggere un esercito armato, addestrato e finanziato dalla vicina potenza nordamericana.

 

Fidel ha fatto allusione all’etica praticata dalla sua nascita dal movimento guerrigliero in Cuba, che si guadagnò il rispetto e l’ammirazione dell’avversario.

 

Ha ricordato l’azione del gruppo di ufficiali giovani, protagonista di una ribellione, il 5  settembre del 1957, che includeva nei suoi piani il bombardamento del Palazzo Presidenziale, dove si rifugiava il dittatore Fulgencio Batista, e dell’Accampamento Militare di Columbia.

 

"Erano ufficiali seri e  coraggiosi", ma se quel gruppo di ufficiali avesse guadagnato il potere, non sarebbe stato possibile generare la forza che ha permesso di realizzare direttamente la profonda Rivoluzione che è avvenuta in Cuba"·

 

 

COME UNA FAMIGLIA

 

 

"Perchè il mondo non può agire come una famiglia?", si è chiesto Fidel. "Non abbiamo un altro pianeta dove trasferirci. Venere, che ha il nome della dea dell’amore, ha un calore enorme. La stella più vicina alla Terra si torva a 4 anni luce e un anno luce è la distanza  che un raggio di luce percorre in un anno, alla velocità di 300000 chilometri l’ora.  Non possiamo trasferirci.  La nostra vita è qui,  in questo pianeta, l’unico che veramente abbiamo", ha aggiunto.

 

"Credo che dovremmo comportarci come una famiglia, e condividere quello che abbiamo: alcuni il petrolio, altri gli alimenti, e altri ancora medici". e come se regalasse un sogno o un destino, ha pronunciato: "Perchè non possiamo considerare il mondo come la sede di una sola famiglia umana?"

 

Alla fine dell’incontro, dopo aver ascoltato gli importanti  interventi  di numerosi partecipanti, Fidel li ha convocati a lavorare per sommare molte volontà a questa vitale battaglia delle idee e li ha invitati a vedersi tra un anno nella prossima edizione della Fiera del Libro.

 

Ricardo Alarcón ha presentato un

libro sulle vittime del terrorismo

 

16.02.11 - www.granma.cu (ain)

 

Ricardo Alarcón, presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, ha riaffermato che le vittime del terrorismo contro Cuba esigono la fine dell’impunità che godono i criminali.

 

Durante la presentazione del volume Impronte del terrorismo. Le sue vittime parlano, del giornalista  canadese Keith Bolender, Alarcón ha sottolineato che i danneggiati dalla sovversione contro l’Isola esigono il giudizio di noti delinquenti, come Orlando Bosch e Luis Posada Carriles.

 

L’impunità , ha detto, è oggi una ferita che non cicatrizza nell’anima di coloro che soffrono per l’odio razzista delle differenti amministrazioni nordamericane e si indignano per il vergognoso processo che si sta svolgendo a El Paso, in Texas, contro Posada Carriles, dove si camuffa da vecchietto bugiardo il peggiore assassino.

 

Alarcón, membro del  Burò Políitico del Partito Comunista di Cuba, ha spiegato che il testi permette di udire le voci di coloro che non sono stati ascoltati. “Loro hanno tentato molte volte di farsi udire, ma come risposta hanno avuto solo il silenzio”, ha aggiunto.

 

Inoltre ha affermato che: “Grazie a questo testo, l’autore rompe il cerchio e apre porte chiuse da troppo tempo. Nelle sue pagine sfilano uomini riscattati dall’anonimato, esseri umanai che dovevano essere riconosciuti molto tempo fa”.

 

Questo  libro è un contributo importante perchè dobbiamo fare molto nel terreno della comunicazione, dove si sta svolgendo una battaglia molto complessa, la più complessa del mondo contemporaneo, perchè la verità si apra il passo  tra coloro che sostentano il dominio dell’informazione e fomentano l’ignoranza e l’insensibilità”.

 

Magaly Llort, moglie di uno dei Cinque Eroi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti dal 1998, ha ringraziato Bolender per l’opera che permette di moltiplicare la verità sulla giusta causa che si sta portando avanti per la liberazione dei Cinque antiterroristi.

 

Impronte del terrorismo. Le sue vittime parlano, della casa editrice  José Martí è la traduzione allo spagnolo di un testo pubblicato in inglese nel 2010, che raccoglie interviste a vittime e familiari colpiti dalla politica genocida di Washington contro Cuba, dal 1959.

 

 

Grandi falsità a El Paso

 

 

"Tutto è una grande falsità per non giudicarlo”, ha detto a Granma il presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, Ricardo Alarcón, rispondendo alla domanda sulla possibilità che  il processo al terrorista Luis Posada Carriles, come “bugiardo”, a El Paso, in Texas, sia aggiornato o sospeso.

 

Era già arrivata la notizia dalla località statunitense che la  giudice federale Kathleen Cardone, aveva ritardato il caso di un’altra settimana per le nuove manovre della difesa dell’agente della CIA.

 

Nelle sue dichiarazioni, dopo la presentazione del libro Huellas del terrorismo: sus víctimas hablan, del giornalista canadese Keith Bolender, Alarcón ha segnalato che: "Ogni giorno che passa è una nuova prova che non lo giudicheranno. Per questo hanno inventato tutta questa parodia. Ma nessuno chiede perchè  Posada non viene estradato al Venezuela", da dove scappò dal processo penale che affrontava per l'esplosione nel 1976 di un aereo della Cubana de Aviación, attentato  che uccise le 73 persone a bordo. "Posada è una evaso dalla giustizia” , ha dichiarato Alarcòn.

 

Pubblicato dalla editrice  José Martí,  Huellas del terrorismo, raccoglie le testimonianze delle vittime del terrorismo contro Cuba e dei loro familiari, alcune delle quali non erano state rivelate sino ad ora.

 

Tutte le interviste riguardano cittadini cubani, meno quella a Giustino, il padre di Fabio di Celmo,  il turista italiano morto nel 1997 durante gli attentati con esplosivi contro gli alberghi cubani, ordinati da Posada Carriles.

 

Con l’introduzione del noto politologo statunitense Noam Chomsky, il volume apre con le testimonianze  dei familiari delle vittime del Crimine di Barbados (dell’ottobre del 1976) e l’ultimo capitolo è dedicato ai Cinque Eroi cubani prigionieri politici negli Stati Uniti.

 

Bolender ha segnalato che riveste una grande importanza il fatto che questo titolo sia stato presentato nel 35º anniversario del sabotaggio contro l’aereo cubano e nel 50º dell’invasione di Playa Giron, per riconoscere le vittime di queste e di altre azioni di terrorismo contro l’Isola.

 

Riferendosi al volume, Alarcón ha segnalato che Bolender "rompe i chiavistelli e riscatta dall’anonimato esseri umani che dovevano essere noti e riconosciuti dall’opinione pubblica mondiale. L’autore li ha salvati, loro ed i loro parenti, da una dimenticanza imperdonabile che dimostra l’impunità goduta dai terroristi.

 

“Questo libro è un tentativo per eliminare l’ignoranza, che ci permette di udire le voci di coloro che non sono stati ascoltati.

 

Molte vittime del terrorismo non possono parlare, ma altre sì, e sono i loro figli, i loro coniugi, i loro genitori”, ha affermato il leader del parlamento cubano  e membro del Burò Politico del Partito, parlando un auditorio dove s’incontravano anche i familiari dei Cinque e delle vittime del terrorismo contro Cuba.

 

 

Le lettere di Bolívar

e Manuela
 XX Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011

 

15.02.11 - www.granma.cu (ain)

 

Il libro con le lettere d’amore tra i liberatori dell’America, Simón Bolívar e Manuela Sáenz, è stato il regalo speciale che hanno ricevuto i visitatori della Fiera del Libro, nella fortezza di San Carlos de La Cabaña, nella capitale, nel giorno degli innamorati.

 

Grazie alla generosità della Fondazione Editoriale El Perro y La Rana, della Repubblica Bolivariana del Venezuela, i lettori cubani hanno ricevuto questo omaggio che raccoglie brani di grande interesse letterario, pieni d’amore e patriottismo.

 

Le lettere  fanno parte del volume Le più belle lettere d’amore tra Manuela e Simón, accompagnate dai diari di  Quito e Paita e da altri documenti.

 

Il noto intellettuale venezuelano Luis Britto, in una dichiarazione esclusiva per la AIN ha segnalato che questa corrispondenza è poco conosciuta e merita d’essere diffusa soprattutto tra i giovani, perchè apprendano dalla capacità umana di rivoluzionari di questa grandezza, con simili dimensioni d’amanti senza limiti.

 

Inoltre ha ricordato che Manuelita, la Liberatrice del Liberatore, non solo salvò Bolívar diverse volte da una morte sicura, ma  si conquistò i gradi di colonnella nei campi di battaglia, come un soldato.

 

Manuelita dimostra nelle sue lettere d’essere una sottile letterata, capace di tradurre in parole i più sottili sentimenti e concetti.

 

Gli editori sostengono che questo epistolario ci rivela la grande relazione amorosa dei due protagonisti della storia di Nuestra América sino alla libertà.

 

Il talento letterario e il piacere dell’espressione di Bolívar s’incontrano nei frammenti come: “Tu voi guardarmi anche con gli occhi e anch’io voglio guardarti e riguardarti e toccarti e sentirti e assaggiarti e unirti a me per tutti i contatti”.

 

Molte lettere e documenti pubblicati in questo volume sono praticamente sconosciuti in Venezuela:  sono stati presi dalla carte salvate e pubblicate da Carlos Alvárez in Ecuador, poi rese pubbliche.

 

In una delle sue lettere Manuelita scrive: “Per il suo amore sarò la sua schiava, se il termine è adatto; la sua amata, la  sua amante; lo amo, lo adoro, perchè lui è l’essere che ha svegliato le mie virtù di donna. Gli devo tutto, anche d’essere una patriota.

 

 

L’ALBA annunciata
 


In pochi metri quadrati, in una delle sale a volta della Fortezza de la Cabaña, a lato della Piazza di San Ambrosio, si riflette il corso di una storia non ancora conclusa: quella della definitiva emancipazione del continente.

 

Nel portico una leggenda: la sala del Bicentenario, e a lato altre tre sale che ospitano gli stand dei paesi dell’Alleanza Bolivariana dei Popoli di  Nuestra América - ALBA - e di altri che dalla fraternità e la vicinanza spirituale sono accorsi all’appuntamento.

 

Questi spazi, concepiti come punti di vincolo dei principali elementi tematici della XX Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011, sono stati aperti dopo l’inaugurazione ufficiale dell’evento, con un percorso al quale hanno partecipato  i ministri di cultura di Ecuador, Guatemala, Paraguay, Argentina, San Vicente y las Granadinas, Haiti, Angola e Iran, accompagnati da Esteban Lazo, vicepresidente del Consiglio di Stato; Ricardo Cabrisas, vicepresidente del Consiglio dei Ministri; Ricardo Alarcón de Quesada, presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular; Salvador Valdés Mesa, segretario generale della CTC, e i ministri Abel Prieto, Bruno Rodríguez Parrilla, Rodrígo Malmierca e Miguel Díaz Canel, di Cultura, Relazioni Estere, Commercio Estero e Investimenti stranieri e di Educazione Superiore, rispettivamente, accompagnati da noti scrittori e intellettuali di Cuba e altri paesi, che hanno condiviso l’allegria di stare insieme in una sintesi eloquente, con un’esposizione che comprende anche collezioni bibliografiche,  audiovisivi e varie risorse apportate dall’enorme sorgente delle culture della regione.

 

Davanti ad uno dei pannelli che illustra le gesta anticoloniali guidate da Simón Bolívar, il venezuelano Luis Britto García, che durante la Fiera riceverà il Premio Alba delle Lettere 2010, ha detto che: “Quello che distingue la fiera cubana, è la sua autentica impronta latinoamericanista e caraibica.

 

Angola: sarà una porta africana per

le lettere dell’America Latina

 

14.02.11 - Pedro de la Hoz/A.Galardy www.granma.cu

 

Il ridimensionamento dell’industria editoriale dell’Angola aprirà le possibilità di fare di questo paese la porta d’entrata delle lettere latinoamericane nel continente africano, e soprattutto nei paesi di lingua portoghese, ha affermato a l’Avana la ministra di Cultura di questa nazione, la dottoressa Rosa Cruz e Silva che ha partecipato domenica 13, alla presentazione nella  XX Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011 della Antologia di racconti angolani e del romanzo Jaime Bunda, agente segreto, di Pepetela, pubblicati dalla Casa Editrice Arte e Letteratura dell’Istituto Cubano del Libro.

 

Rosa Cruz e Silva, ministra angolana di Cultura.
Rosa Cruz e Silva, ministra angolana di Cultura.

La ministra, accompagnata dal suo collega cubano Abel Prieto, ha spiegato che si stanno creando le condizioni a Luanda per presentare nei prossimi anni autori africani  e dell’America latina.

 

Questo necessiterà un grande sforzo nel campo delle traduzioni e del lavoro editoriale, ma la Ministra Cruz e Silva ha considerato possibile  e imprescindibile il progetto per il  riconoscimento culturale dei due continenti.

 

In questo impegno, ha precisato, avranno uno spazio speciale gli scrittori cubani, dato lo sviluppo letterario dell’Isola e i vincoli di fraternità tra i due popoli.

 

Durante la presentazione, Abel Prieto ha ricordato come, alla fine degli anni sessanta e al finale degli ottanta del secolo scorso le editrici cubane fecero conoscere  come mai prima, e nemmeno dopo è stato fatto, la letteratura africana contemporanea.

 

“È una cosa, ha detto, che si deve ripetere, perchè quell’impulso è stato troncato”.

 

Domenica 13 sono stati assegnati i Premi Nazionali di disegno e di edizione a Rolando Estévez e Silvana Garriga rispettivamente, il primo responsabile artistico delle  splendide edizioni  Vigía, di Matanzas, e la seconda che da anni è la responsabile della realizzazione dei libri delle Edizioni Boloña, dell’Ufficio dello Storiografo della capitale.

 

 

La collezione ALBA Bicentenario

è in vendita 

 

 

Più di 30 volumi con il meglio della letteratura latinoamericana sono in vendita come parte della collezione ALBA Bicentenario, una delle novità della Fiera Internazionale del Libro Cuba 2011.

 

All’iniziativa partecipano 20 Case Editrici cubane con classici di finzione, poesia, saggi e racconti per bambini di autori come il dominicano Juan Bosch, l’uruguaiano Eduardo Galeano, il nicaraguense Rubén Darío e l’ecuadoriana Edna Iturralde, tra i tanti.

 

La collezione è stata preparata in omaggio al  Bicentenario della prima indipendenza nel continente e alle culture dei paesi dell’Allenza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América (ALBA), invitati d’onore della Fiera e comprende titoli come Amores y cosas sin importancia, della haitiana Voltaire Michelin; Los ríos profundos, del peruviano José María Arguedas, e un’antología di racconti del Paraguay.

 

Il noto saggista argentino Horacio González, direttore della Biblioteca Nazionale del suo paese, ha dialogato con i lettori nello spazio Encuentro con, mentre nella sala Alejo Carpentier la scrittrice russa Elena Usachova ha guidato una dibattito sulla letteratura per bambini e giovani del suo paese.

 

Tra le novità editoriali si segnala la presentazione di Fidel por el mundo, del giornalista cubano Luis Báez, che riporta le cronache dei viaggi del leader della Rivoluzione in diversi paesi, in piùdi quarant’anni.

 

La Casa Editrice della Alianza Francesa ha messo in vendita A la sombra de las muchachas en flor, di Stéphane Heuet, ispirato all’opera di Marcel Proust, mentre la  britannica Pathfinder propone Malcom X, la liberación de los negros y el camino al poder obrero, di Jack Barnes.

 

Il boliviano Ernesto Cavour ha offerto una conferenza sul  charango e il suo processo storico musicale, mentre del Perù, si presenteranno i libri La firma, di Gloria Dávila, e En otra piel, di Gabriela Cuba.

 

Fuori dal Parco Morro-Cabaña, nella Casa dell’Alba Culturale si sono riuniti gli storiografi Ana Vera Estrada, Oscar Zanetti e María Teresa Cornide, in un dibattito sul riscatto storiografico.

 

Nonostante il mal tempo e l’arrivo di un fronte freddo, la giornata di sabato 12, è stata caratterizzata da una grande affluenza di pubblico, in maggioranza famiglie con bambini e giovani.

 

 

Cronache di una

gigantesca semina

 

Il 23 gennaio del 1959, vestito con l’uniforme verde olivo, Fidel Castro giunse a Caracas, dove fu ricevuto da una folla entusiasta che condivideva il giubilo per l’eliminazione della tirannia dal’Isola dei Caraibi e il trionfo delle ansie di giustizia del popolo cubano.

 

Quello fu il primo viaggio del leader della Rivoluzione cubana all’estero  dopo la vittoria di gennaio.

 

In cinquant’anni ha rappresentato la Patria ed i cubani in numerosi paesi e nella maggioranza della visite un sagace giornalista ha fatto parte della comitiva di cronisti che davano copertura a quegli avvenimenti: Luis Baez.

 

Dei fatti personali e delle testimonianze raccolte in tutti quei viaggi, Luis ha scritto un  interessante ed ameno testo: “Fidel por elmundo”,  della casa editrice Abril, che è stato presentato ai lettori nella XX Fiera del Libro Cuba 2011.

 

Ricordando quelle giornate, Luis ha detto: “Non si tratta  di quei momenti legati alle visite ufficiali,  con rigidi modelli di protocollo e cortesia diplomatica; parallelamente al loro straordinario significato politico (…)  i viaggi di Fidel servono come uno strumento d’avvicinamento tra popoli fratelli  (…) dalla sala delle conferenze alle concentrazioni  di folla.  Una volta sotto luci sfolgoranti  delle residenze ufficiali e altre volte con Fidel in uniforme da campagna, in una piazza, avvolto dall’affetto popolare  (…)  tutte le sue dichiarazioni,  dai grandi discorsi davanti alle folle, alle conversazioni intime  negli incontri cordiali con operai e studenti, tutto si può fondere armoniosamente in una sola azione, seguendo un inflessibile unità di pensiero.

 

Nelle parole di presentazione del libro, Eugenio Suaréz, direttore dell’Ufficio dei Temi Storici del Consiglio di Stato, ha  definito le parole di Baez  come un apporto imprescindibile alla storiografia cubana  contemporanea,  ed ha segnalato la qualità del volume, come un riflesso della grande semina di amici che Fidel ha lasciato al suo passare in nord america, America Latina, Europa, Asia e Africa.

 

Tubal Páez, presidente della UNEAC  - Unione dei giornalisti di Cuba - ha risaltato la lealtà dell’autore con il pensiero e i principi di Fidel, oltre al suo acuto disimpegno professionale come reporter e intervistatore.

 

 

La Cabaña assaltata

dai lettori

Daniel Chavarría ha già tra le mani il Premio Nazionale di Letteratura. Presentati rivelatori testi della Editrice Capitán San Luis sulla voracità imperiale

 

12.02.11 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

L’apertura al pubblico della Fieria nella Fortezza de La Cabaña ha superato le aspettative degli organizzatori, che hanno visto colmare gli spazi da lettori che ceravano di soddisfare i loro appetiti letterari.

 

Tra le presentazioni più affollate del primo giorno della XX Fiera Internazionale del Libro quella di  El gigante de las siete leguas (Editrice Capitán San Luis), prontuario delle  aggressioni degli Stati Uniti contro i popoli di Nuestra América in due secoli, preparato da specialisti del Centro d’Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, con la guida di Manuel Hevia Frasquetti, che ha considerato l’opera una lettura utile per i giovani.

 

La prima giornata della Fiera, ne La Cabaña, à stata caratterizzata da una notevole affluenza di pubblico.Inoltre nell’ordine della letteratura testimonianza, i lettori si sono interessati a Memorias de un locutor, del noto professionista della radio César Arredondo.

 

Nel pomeriggio il Premio Nazionale di Letteratura è giunto nelle mani di Daniel Chavarría, scrittore cubano d’origine uruguaiana,  come lui si definisce.

 

Circondato dal pubblico e da decine di colleghi l’autore di  Viudas se sangre,  Allá ellos, Adiós muchachos,  si è emozionato nel dichiarare che aveva piena coscienza d’aver ricevuto il riconoscimento più importante della sua vita.

 

Tra i momenti di protocollo nell’agenda della Fiera, c’è stata, di grande significato, la firma di un documento tra Iran e Cuba, nel quale si fissano proposte per l’intensificazione nel campo dell’arte e la letteratura.

 

In questo modo è terminato l’incontro avvenuto  giovedì 10, ne La Cabaña dal ministro cubano Abel Prieto e da Sayed Mohammad Hosseini, titolare della Cultura della Repubblica Islamica dell’Iran.

 

Il popolo legge
 

11.02.11 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

A cinquant’anni dalla positiva Campagna  d’Alfabetizzazione, l’avidità per la lettura, apprezzabile nell’interesse che suscita in tutto il paese la Fiera Internazionale del Libro, si evidenzia come uno dei frutti meravigliosi di quelle gesta culturali.

 

Zuleica Romay, presidentessa dell’Istituto Cubano del Libro, lo ha detto inaugurando ufficialmente nel tardo pomeriggio di giovedì 10  la ventesima versione di una festa che coniuga conoscenza piacere e intelligenza.

 

Durante la cerimonia, alla qual ha partecipato Esteban Lazo, membro del Burò Politico del Partito e vicepresidente del Consiglio di Stato, si è reso omaggio al narratore e giornalista  Jaime Sarusky ed al sociologo Fernando Martínez Heredia, autori ai quali è dedicata questa Fiera, ed alle commemorazioni bicentenarie dell’indipendenza dei  paesi dell’America Latina e dei Caraibi.

 

Erika Silva, ministra di Cultura dell’Ecuador, ha parlato a Nome Della culture dei popoli dell’ ALBA. Foto: Juvenal Balán
Erika Silva, ministra di Cultura dell’Ecuador, ha parlato a nome dei popoli dell’ALBA

In nome delle culture dei popoli dell’Alleanza Bolivariana dei Popoli di Nuestra América, ai quali ugualmente è dedicata la Fiera,  la ministra di Cultura dell’Ecuador, Erika Silva, ha ringraziato per il gesto degli organizzatori cubani ed ha sottolineato che l’ALBA è un risposta alla globalizzazione neoliberale ed un riflesso dell’ansia di cambio dei più vasti settori popolari che promuovono nuovi modelli di vita basati nella sovranità la giustizia e la solidarietà.

 

A continuazione Sarusky e Martínez Heredia hanno offerto testimonianze  sul loro impegno con la cultura e la Patria.

 

L’autore di "Rebelión en la octava casa", ha paragonato  l’aridità predominante nell’ambito editoriale negli anni precedenti il trionfo della Rivoluzione, nel gennaio del 1959, con i successi dell’ultimo mezzo secolo, evidenti nell’esistenza di un lettore e nell’arricchimento delle idee, mentre Martínez Heredia ha riaffermato la sua convinzione che solo il socialismo può emancipare l’essere umano.

 

È seguito uno spettacolo con il Coro Nazionale di Cuba,diretto da Digna Guerra; l’orchestra Sonatas Habaneras, diretta da Jesús Ortega, e quella da Camera de L’Avana, più il cantautore Eduardo Sosa. 

 

 

Più di 500 spazi culturali
solo nella capitale

 

 

La XX Feria Internazionale del Libro Cuba 2011 si svolgerà fino al 20 febbraio a L’Avana e sino al 6 di marzo nelle altre province dell’Isola, con lo slogan Leggere è crescere.

 

In questa occasione la Fiera rende omaggio al Bicentenario della Prima Indipendenza dell’ America Latina, ai 200 Anni di Rivoluzione Messicana e alla Prima Dichiarazione dell’abolizione della schiavitù.

 

La Fortezza dei San Carlos de la Cabaña è il principale recinto fieristico; il  Pabellón Cuba ed altre istituzioni sono le sedi secondarie.

 

In questa occasione questo importante  evento culturale ha come paese invitato il Paraguay ed è dedicato agli autori Jaime Sarusky, Premio Nazionale di Letteratura 2004, e Fernando Martínez Heredia, Premio Nazionale di Scienze Sociali 2006.

 

La scorsa edizione  realizzata nel febbraio del 2010,  ha confermato la Fiera come l’evento culturale di maggior partecipazione nell’Isola, per la partecipazione di più di due milioni di persone che hanno acquistato 900000 volumi.

 

Nei suoi 10 giorni di attività nella capitale, la Fiera del Libro comprende circa 500 spazi  di colloqui,  omaggi, tavole rotonde, conferenze, letture, premiazioni e presentazioni di libri.

 

Venticinque giorni

attorno al libro

 

10.02.11 - Pedro de la Hoz/Yaimara Villaverde Marcé www.granma.cu

 

Per  25 giorni, a partire da oggi giovedì 10 febbraio, la vita culturale cubana vibrerà attorno alla XX Fiera Internazionale del Libro, la cui inaugurazione si svolgerà nel tardo pomeriggio, nella Fortezza della Cabaña.

 

Il Pabellón Cuba, una delle sedi della fiera nella capitale ha cominciato il suo programma mercoledì 9. Foto: Omara García
Il Pabellón Cuba, una delle sedi della fiera nella capitale ha cominciato il suo programma

Dopo le undici giornate previste nella capitale del paese, dove sia gli antichi edifici che proteggono l’entrata nella baia, come varie isituzioni culturali, accoglieranno il programma delle presentazioni. La Fiera percorrerà altre quindici città per terminare domenica 6 marzo a Santiago di Cuba.

 

Anticipando l’evento il Pabellón Cuba ha aperto i battenti ieri, caratterizzato come  spazio per eccellenza per bambini e giovani lettori.

 

Per questo il primo titolo simbolico presentato in questa sede è stata la nuova edizione di Habia una vez (C’era una volta) della Casa Editrice Gente Nueva, Una raccolta del grande pedagogo ispano-cubano Herminio Almendros (1898-1974) che  ha lasciato un’impronta incancellabile  in varie generazioni di cubani.

 

Il pubblico avrà accesso nella Cabaña a partire da domani venerdì, ma potrà acquistare la maggioranza delle novità letterarie anche nella rete delle librerie della capitale.

 

 

Un testo storico su Guantánamo

nella Fiera del Libro

 

È un significativo apporto alla storiografia dell’estremo orientale cubano, il libro Historia de Guantánamo. Auge de la economía de plantación (1843-1868), che verrà presentato nella XX Fieria Internazionale del Libro, Cuba 2011.

 

Presentato dalla  Editrice El Mar y la Montaña, di questa città, il testo è frutto del lavoro investigativa dello storiografo Ismael Alonso Coma, che ha svolto vari studi relazionati alla tappa coloniale in Guantánamo, e sulla presenza francese e catalana nella regione.

 

Il volume offre al lettore un chiaro discorso e l’analisi critica degli aspetti che permisero in quei tempi, il fiorire dell’economia delle piantagioni nel  territorio nella forse più giovane tra le città cubane che assunse carattere di capitale, per la Corona Spagnola, nel dicembre del 1870.

 

L’autore abbonda in elementi chiave, sconosciuti e discussi della storia di questa zona nel tempo della  sua fondazione, che permisero che divenisse allora una delle più importanti dell’oriente dell’Isola.

 

Lo sviluppo  agricolo che favorì  il movimento mercantile, e lo sviluppo urbanistico e architettonico del nascente paese di Santa Catalina de Guantánamo, sono anche trattati in questo testo, che rivela anche i primi nomi delle strade di questa città, inediti sino ad oggi.

 

Questo è il secondo libro di una trilogia sul tema, presentata  nel 2009 con la pubblicazione del primo libro Historia de Guantánamo: El camino hacia la plantación (1494-1842), premiato nel Concorso Nazionale di Letteratura Regino E. Boti, di quest’anno.

 

Queste bibliografie promettono di diventare un punto di riferimento obbligatorio per lo studio della storia della città, nota anche come Villa del Guaso,  perchè sorge ai margini del fiume con lo stesso nome.

 

Musica,cinema,arte: tutti

alla festa del libro

 

9.02.11 - Madeleine Sautié Rodríguez - Michel Hernández www.granma.cu

 

L’orchestra di chitarre Sonantas Habaneras si esibirà durante la Fiera del Libro. Foto: Alberto BorregoLa Piazza di San Francesco, nella fortezza de La Cabaña, sarà  un luogo permanentemente invaso dalla musica. Per i  suoi scenari sfilerà una ben scelta selezione d’artisti che darà altro colore alla festa con le varie proposte culturali.

 

Venerdì 11 ci sarà il gruppo Síntesis, con un concerto alle 18.00. Domenica 13, alle 17.00, i chitarristi  Eduardo e Galy Martín, che avranno come  invitato Freddy Pérez;  lunedì 14, alle 16.00, Michel Herrera e il suo gruppo Joven Jazz faranno un concerto per gli innamorati.

 

Dagli USA, si presenterà mercoledì 16, alle 20.00, il gruppo Los ciegos del barrio, che suoneranno in una seconda occasione nel Museo Nazionale delle Belle Arti con i cori Diminuto, de L’Avana e quello di Los Ángeles.

 

Sabato 19, l’orchestra cubana Steel Band si presenterà alle 18.00 e lo stesso farà il  gruppo Manguaré il giorno 17.

 

La Casa dell’Alba Culturale accolgierpa artisticubani e di altri paesi tra i quali musicisti dell’Irán e dell’Ecuador (Gruppo Mahelén, Fabián Jarrán e Santiago Paredes). I gruppi Afroamérica, di Justo Pelladito e Misterios Vodú in Cuba, suoneranno sabato 12.

 

Si sommano a questo programma multiculturale istituzioni come il Teatro Nacional di Cuba, anfitrione, domenica 13, del Concerto dell’Alba, eseguito dall’Orchestra Sinfonica Nazionale, con i solisti Aldo López Gavilán e Ruy López Nusa, e la direzione di Daiana García.

 

Una serie de 15 documentari che comprende  La independencia inconclusa, del cileno Luis Vera, e i films  Seduciendo a un extraño, del critico e saggista recentemente scomparso  Rufo Caballero; En el cuerpo equivocado, de Marilyn Solaya (Cuba), e Memoria de un escrito, de Cristina Raschia (Argentina) verranno proiettati in diverse sale cinematografiche della capitale.

 

 

LA AHS nella Fiera

 

 

L’Associazione Hermanos Saíz (AHS), nell’ambito della 20º Fiera Internazionale del Libro presenta un  ventaglio di proposte culturali che trasformeranno il Pabellón Cuba, la sua sede nazionale, in uno spazio vitale per lo scambio tra giovani scrittorie e artisti cubani, e di altri paesi dell’ America Latina, festeggiando anche il suo 25º compleanno.

 

Oggi, mercoledì 8, si aprirà l’esposizione Uccelli per l’unità, composta da 43 acquarelli creati da Antonio Guerrero, uno dei Cinque  antiterroristi cubani  ingiustamente reclusi negli Stati Uniti. La "expo", donata da Antonio al Museo Nazionale di Storia Naturale, ha fatto parte di recente d’una mostra collettiva in Francia e sarà inaugurata nel Salone degli Incontri del Pabellón Cuba.

 

Un’ora dopo Kelvis Ochoa si esibirà nel primo tra molti concerto di gruppi e musicisti come Heidi Igualada, Aceituna sin Hueso, Raúl Torres, Melvis Santa, Silvio Alejandro, Alexis Bosch, Ray Fernández, Inti Santana, Jóvenes Clásicos del Son, Ivette Cepeda, Buena Fe, y Adrián Berazaín, tra i tanti.

 

La nota cantante folk  argentina, Liliana Herrero, con il gruppo La Trovuntivitis, si esibiranno  domenica 13 alle 18.00 La consegna dei  Premi Calendario 2010 e delle pubblicazioni della Casa Editrice  della AHS appaiono come  due delle principali offerte nel campo della letteratura.