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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

GUANTANAMO

 

Riprendono i processi contro i prigionieri:

non si avverano le promesse di Obama

 

24 gennaio 2011 - www.granma.cu

 

Il governo statunitense reinizierà i processi contro i prigionieri della base navale di Guantanamo, a sudest di Cuba, sospesi da due anni dal presidente Barack Obama, ha informato il quotidiano The New York Times.

 

Le fonti ufficiali citate dal giornale segnalano che nelle prossime settimane cominceranno di nuovo a funzionare i tribunali militari, duramente criticati dal presidente durante la sua campagna elettorale.

 

Il cambio dell’amministrazione è un riconoscimento dell’impossibilità di chiudere il carcere  come aveva promesso Obama, por opposizione del Congresso.

 

Il The New York Times ha spiegato che tra i possibili candidati tra i giudicati ci sono i sauditi Abd al Rahim al Nashiri, che presumibilmente ha pianificato l’attentato, nel 2000, in  Yemen, contro la portaerei Cole, e Ahmed al Darbi, accusato di un fallito piano per attaccare le navi cisterna petrolifere nel Golfo Persico, ed afferma che il caso di Abd al Rahim al Nashiri prevede domande legali sulla giurisdizione e le regole delle prove di fronte ai tribunali.

 

Inoltre andrà chiarito se esisteva uno stato di guerra tra il paese e la rete di  Al Qaeda al momento dell’attacco  all’imbarcazione, nel 1996, che provocò la morte di 17 soldati nordamericani, come dichiara la Casa Bianca.

 

Questo caso è importante perché è stato uno dei prigionieri mantenuto in installazioni segrete dalla CIA, ed uno dei torturati con il metodo del sottomarino,  pratica autorizzata dalla precedente amministrazione di George W. Bush per essere usata durante gli interrogatori degli accusati d’azioni terroristiche, che scatenò uno scandalo che portò alle investigazioni del Congresso.