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Cuba vice presidente del Comitato

di decolonizzazione della ONU

 

1.03.2011 - www.granma.cu

 

Cuba è stata eletta vice presidente del Comitato di Decolonizzazione delle Nazioni Unite, elezione considerata come un riconoscimento al suo permanente impegno con l’eliminazione del colonialismo nel mondo.

 

Si tratta del solo organo inter-governativo del sistema della ONU, che si occupa esclusivamente di promuovere l'agenda di decolonizzazione dell'organizzazione mondiale.

 

L'elezione è avvenuta all’inizio del terzo decennio di sradicamento del colonialismo, quando esistono ancora 16 nomi nell’elenco dei territori non autonomi della ONU, oltre alla situazione coloniale di Puerto Rico.

 

Assumendo la carica di vicepresidente, il rappresentante permanente di Cuba presso le Nazioni Unite, Pedro Nuñez Mosquera, ha denunciato il muro che vuole far tacere il reclamo del popolo portoricano per la sua indipendenza ed ha condannato l'attuale repressione sferrata contro gli studenti universitari e contro l’ordine degli avvocati di Puerto Rico. Inoltre ha sottolineato che il Comitato di decolonizzazione non può rimanere inerte davanti a situazioni di tale gravità.

 

Il diplomatico cubano ha fatto un appello, perchè si raddoppino  gli sforzi per sradicare tutte le realtà coloniali esistenti ed ha chiesto alle potenze amministrative e coloniali di cooperare coi lavori del Comitato.

 

Il 14 dicembre del 2010, la ONU ha celebrato il 50° anniversario della Dichiarazione della Concessione d'Indipendenza ai Popoli ed ai Paesi Coloniali, contenuta nella storica risoluzione 1514.

 

La lista ufficiale dei territori non autonomi sotto l'attenzione della ONU include Anguilla, Bermuda, le Isole Caimanos, le Isole Malvine, le Isole Turcas y Caicos, le Isole Vergini Britanniche, Monserrat, Sant’Elena, Gibilterra e Pitcairn, territori tutti sotto il controllo del Regno Unito ed anche le Isole Vergini nordamericane, Guam e Samoa Americana (le tre degli Stati Uniti), Nuova Caledonia (della Francia), Tokelau (della Nuova Zelandia) e il Sahara Occidentale (ex colonia spagnola occupata dal Marocco).