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Intervento di Rodolfo Reyes Rodríguez, ambasciatore, rappresentante permanente di Cuba a Ginevra, durante il dibattito con la commissione d’investigazione in Libia della 17ª Sessione del Consiglio dei Diritti Umani

 

11.06.11 - www.granma.cu

 

Signor Presidente:

 

Cuba condivide pienamente la preoccupazione mondiale per le perdite di vite di civili in Libia, indipendentemente da chi sia il responsabile. Lo abbiamo ratificato in varie istanze delle Nazioni Unite.

 

Nel suo momento, anche in questo stesso Consiglio, abbiamo allarmato sul rischio che ci si approfitti in modo opportunista della situazione in questo paese arabo per soddisfare appetiti interventisti e sottrarre al popolo libico la sua sovranità e le sue risorse.

 

Dal primo momento abbiamo denunciata i piani d’occupazione e condanniamo categoricamente qualsiasi manovra a tali effetti.

 

Signor Presidente:

 

Senza esaurire gli strumenti diplomatici, senza nemmeno utilizzare metodi pacifici, la NATO ha utilizzato le sue armi più moderne e letale, includendo droni statunitensi non pilotati, per attaccare la nazione libica.

 

Gli abusi commessi con l’applicazione della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza sulla Libia, costituiscono un crimine internazionale e un’aggressione manifesta, indipendentemente da quello che ognuno di noi può pensare sul governo di questo paese. Costituiscono anche una chiara violazione del Diritto Internazionale Umanitario.

 

I bombardamenti della NATO uccidono gli stessi civili che si presume dovevano proteggere. Apertamente si parla di ‘cambio di regime’, mentre s’inviano assessori militari per intervenire nel conflitto e si consegnano armi e finanze ad una delle parti.

 

Cuba, con altri paesi, ha reclamato al Consiglio di Sicurezza l’adozione di misure per interrompere le ostilità in Libia, e appoggia le proposte e le azioni dell’Unione Africana per realizzare un processo di dialogo che permetta agli stessi libici si risolvere le loro differenze senza un’ ingerenza straniera.

 

Il popolo cubano ha fatto molto per la vita e non può accettare l’uso di tutti i mezzi disponibili per una presunta protezione dei civili, perchè tutti sappiamo che è il cammino per l’aggressione militare e l’assassinio di persone innocenti per servire interessi specifici di un paese o di un gruppo di paesi.

 

Non possiamo accettare l’ipocrisia di coloro che invadono, per ‘proteggere i civili’ mentre chiamano ‘danni collaterali’ il milione di morti che hanno provocato in anni recenti in molti luoghi del mondo.

 

Signor Presidente:

 

Per terminare, Cuba reitera la sua fiducia nella capacità del popolo libico per risolvere i suoi problemi interni senza ingerenza straniera alcuna, e per preservare la pace, la stabilità e la sovranità del paese.

 

Molte grazie